skip to Main Content

Ita

Ita, ecco come chiuderà il 2023

Ita Aiirways: fatti, numeri e stime. Con una previsione sui risultati 2023 e gli scenari con Lufthansa

A che punto è Ita Airways? E come chiuderà i conti 2023?

Sono le domande clou che si stanno ponendo cittadini e politici (visto che la compagnia aerea è controllata dal ministero dell’Economia), oltre agli addetti ai lavori.

Non disponendo di dati ufficiali, ci siamo rivolti ad alcuni analisti esperti del comparto e di dinamiche finanziarie per delineare qualche previsione basata sui dati attualmente disponibili.

I NUMERI DI ITA AIRWAYS

Ita Airways che è basata principalmente sugli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate, opera su rotte internazionali e domestiche con una flotta variegata che include Airbus A220 da 100 a 140 posti, A319 con 141 passeggeri, A320 con 180 passeggeri e il nuovo A321 neo con 202 passeggeri. La flotta intercontinentale comprende 6 Airbus A350-900 (334 pax), 7 Airbus A330-200 (256 pax) e 5 Airbus A330 neo (291 pax).  Tuttavia, a partire da gennaio, il settore intercontinentale opererà solo da Roma Fiumicino, interrompendo l’unico volo da Milano Malpensa verso New York, cancellato solo pochi giorni fa.

COSA DICE L’ANALISI DI VOLI, PASSEGGERI E FATTURATO

Le recenti analisi sui dati finanziari di Ita hanno sollevato questioni cruciali riguardo al futuro della compagnia aerea italiana. Con uno sguardo ai numeri, emerge un quadro complesso che richiederebbe decisioni importanti e una gestione più specifica nel settore di appartenenza.

Fino al 30 novembre 2023, le stime indicano che Ita avrebbe effettuato quasi 110.000 voli, coprendo oltre 141 milioni di chilometri, accumulando quasi 224.000 ore di volo e trasportato oltre 13,5 milioni di passeggeri. Per quanto riguarda le finanze, il fatturato stimato di Ita Airways al 30 novembre di quest’anno si aggirerebbe intorno ai 2,12 miliardi di euro, mentre le stime dei costi si attesterebbero a circa 2,39 miliardi di euro.

Le proiezioni al 31 dicembre 2023, invece, suggeriscono che Ita chiuderà l’anno avendo effettuato circa 121.000 voli, coprendo più di 155 milioni di chilometri, accumulando quasi 245.000 ore di volo e trasportato oltre 14,8 milioni di passeggeri, con un indice di riempimento del 75-76%.

Tuttavia, le stime finanziarie indicano un fatturato di circa 2,32 miliardi di euro e costi previsti di circa 2,65 miliardi di euro entro la fine dell’anno.  La cassa di Ita, al 31 dicembre 2023, viene stimata dagli analisti tra i 130 e i 150 milioni di euro e va specificato che la stima dell’entità di cassa si basa su pagamenti effettuati dalla compagnia verso i fornitori dopo 30 giorni, mentre per i proventi l’ipotesi degli analisti prende in considerazione che vengano incassati nel mese di competenza.

COSTI E RICAVI MEDI

Da questa analisi il quadro complessivo di Ita la vede con dei costi (stimati) per circa 220 milioni di euro al mese (media) mentre i ricavi al momento, sempre secondo le stime, sarebbero di 195 milioni di euro mese (media). In termini di bilancio Ita dovrà fare i conti con la svalutazione del marchio Alitalia, con l’introduzione di riserve straordinarie per le cause in corso con gli ex Alitalia e con la cassa che dovrebbe ormai essere in esaurimento.

Tutte queste proiezioni indicano un possibile fabbisogno finanziario per Ita entro il 31 dicembre 2023, e sottolineano l’importanza di investimenti immediati sia per lo sviluppo e sia per la gestione corrente. Il rischio principale è l’ingessamento sulle operazioni quotidiane, mettendo a rischio gli investimenti necessari per la sopravvivenza del vettore. Evitare questa eventualità diventa cruciale per garantire la crescita della compagnia.

IL DIBATTITO SU ITA-LUFTHANSA

Inoltre, un recente dossier circa le nozze tra Ita e Lufthansa, ha sollevato un certo dibattito. Infatti secondo più di un addetto ai lavori, Ita avrebbe estremo bisogno di una partnership con la compagnia tedesca per garantire la sopravvivenza nel mercato aeronautico. Questa opinione si basa sulla natura ibrida di Ita, sulla mancanza di un chiaro posizionamento nel panorama delle major e la necessità di trovare una solidità economica e manageriale.

Tuttavia, si sono anche evidenziate alcune criticità nelle scelte strategiche della flotta del vettore italiano. Alcuni sostengono che l’adozione degli Airbus A220 non risolva pienamente le esigenze di capacità e redditività delle rotte. Una simulazione di riorganizzazione della flotta, ha mostrato un potenziale miglioramento significativo delle performance, suggerendo l’opportunità di una strategia più mirata nell’utilizzo degli aerei e nell’allocazione delle rotte.

Riguardo alla futura partnership con Lufthansa, anche qui emergono opinioni contrastanti. C’è chi sottolinea la solidità e l’approccio industriale dei tedeschi, indicando la loro compatibilità con le esigenze di Ita, e allo stesso tempo si evidenzia la necessità di evitare un approccio assistenzialista, che potrebbe condurre a un fallimento simile a quello di Alitalia, prediligendo invece una gestione orientata ad un modello di solidità finanziaria e basato sull’innovazione e il lavoro di squadra.

IL BISOGNO DI LEADERSHIP

Infine, si pone l’accento sulla necessità di una gestione più specializzata per ITA nel settore aeronautico. Si suggerisce che una leadership con un background più approfondito nell’industria aeronautica possa portare a decisioni più informate e a una migliore gestione degli affari.

In definitiva, il futuro di Ita sembra dipendere non solo da scelte finanziarie e strategie mirate, ma anche da una leadership esperta e orientata all’innovazione. Resta da vedere se una partnership con Lufthansa sarà la mossa vincente per garantire una posizione solida e competitiva nel mercato aereo globale.

Back To Top