Report squarcia il velo sulle ultime mosse dell’ex presidente di Ita Airways, Alfredo Altavilla, poco prima di essere silurato dall’azionista Tesoro.
La trasmissione di Ra3 condotta da Sigfrido Ranucci – secondo la ricostruzione del quotidiano La Verità – mette sotto i riflettori sia le manovre di Altavilla anche per screditare l’amministratore delegato Fabio Lazzerini.
Ma il mondo giornalistico si sta concentrando in queste ore sulle anticipazioni del quotidiano La Verità relative proprio alla puntata di Report che va in onda lunedì sera 19 giugno.
La trasmissione condotta da Ranucci secondo La Verità si sarebbe occupato dei rapporti fra l’ex numero uno di Ita e un piccolo sito fondato e diretto da un giornalista di primissimo piano come Paolo Madron, esperto in particolare di economia e finanza, con una lunga e prestigiosa carriera avendo lavorato e scritto per Milano Finanza, Sole 24 ore, Corriere della sera, Il Giornale ed essendo stato per 13 anni i vertici giornalistici della berlusconiana Mondadori (è stato vicedirettore di Panorama e direttore di Panorama Economy), e negli ultimi anni è stato più che altro noto per i libri scritti con Luigi Bisignani; libri che di fatto solo lunghissime interviste al lobbista (ma forse il profilo professionale di Bisignani va ben oltre la figura del classico lobbista) condannato con sentenza definitiva.
Che cosa ha scritto oggi il quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro?
Ecco il passo che riguarda in particolare Altavilla e Madron:
“Ma a chi doveva essere recapitata la mail con l’articolo preparato da Altavilla? Non è chiaro, anche se forse abbiamo un indizio. Nel febbraio del 2022 Lazzerini aveva presentato querela per diffamazione a mezzo stampa per un articolo dal titolo “Ita spericolata” pubblicato sul giornale online Tag43. A gennaio di quest’anno Lazzerini ha integrato la denuncia, depositando i risultati di un’attività di “acquisizione e cristallizzazione di dati informatici di dirigenti Ita” cessati dall’incarico, dalla quale sarebbe “emerso che quell’attività diffamatoria” era stata “letteralmente commissionata da parte di allora apicali della Società”. In particolare, scrive Lazzarini, da un report del 17 ottobre scorso sarebbe emersa “una catena di mail tra l’allora presidente Ita, l’ingegner Altavilla, e l’allora capo della comunicazione, Davide D’Amico”, dalla quale “si ricava che il 30 gennaio 2020 il primo abbia richiesto al secondo di attivarsi con Paolo Madron, direttore di Tag43 (sito di news, ndr), perché facesse uscire “un pezzo al vetriolo” contro il sottoscritto”. D’Amico e Madron, in una mail, avrebbero fatto riferimento anche a consulenze pagate da Ita a Tag43, compresa una da 25.000 euro per una non meglio specificata collaborazione annuale”.
Ma la puntata di Report andata in onda non ha accennato alle notizie pubblicate da La Verità come anticipazione della trasmissione Rai.
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Aggiornamento:
In una lettera al quotidiano La Verità, Paolo Madron – oltre a smentire una “presunta trama in combutta con l’allora presidente Alfredo Altavilla volta a diffamare l’ad Fabio Lazzerini” – tiene a precisa che: “Là dove si parla di una consulenza di 25mila euro pagata da Ita per “una non meglio specificata collaborazione annuale” (…) si tratta di un normale contratto per la pubblicazione di spazi pubblicitari display (apparsi in molte altre testate), intermediato dalla nostra concessionaria di allora, Italia online, con Mindshare, il centro media di Ita. Oltretutto un contratto eseguito parzialmente per la successiva decisione dell’azienda di ridurre il budget dedicato a questo tipo di investimenti”.
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LE SPESUCCE DI ALTAVILLA IN ITA AIRWAYS SPIATTELLATE DA REPORT (RAI3)
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DI SEGUITO UN ESTRATTO DELL’ARTICOLO DEL QUOTIDIANO LA VERITA’ SU ALTAVILLA:
Ma a chi doveva essere recapitata la mail con l’articolo preparato da Altavilla? Non è chiaro, anche se forse abbiamo un indizio. Nel febbraio del 2022 Lazzerini aveva presentato querela per diffamazione a mezzo stampa per un articolo dal titolo “Ita spericolata” pubblicato sul giornale online Tag43. A gennaio di quest’anno Lazzerini ha integrato la denuncia, depositando i risultati di un’attività di “acquisizione e cristallizzazione di dati informatici di dirigenti Ita” cessati dall’incarico, dalla quale sarebbe “emerso che quell’attività diffamatoria” era stata “letteralmente commissionata da parte di allora apicali della Società”. In particolare, scrive Lazzarini, da un report del 17 ottobre scorso sarebbe emersa “una catena di mail tra l’allora presidente Ita, l’ingegner Altavilla, e l’allora capo della comunicazione, Davide D’Amico”, dalla quale “si ricava che il 30 gennaio 2020 il primo abbia richiesto al secondo di attivarsi con Paolo Madron, direttore di Tag43 (sito di news, ndr), perché facesse uscire “un pezzo al vetriolo” contro il sottoscritto”. D’Amico e Madron, in una mail, avrebbero fatto riferimento anche a consulenze pagate da Ita a Tag43, compresa una da 25.000 euro per una non meglio specificata collaborazione annuale.
La trasmissione Rai racconta anche il grande business degli advisor nominati da Altavilla. Boston Cosulting ha firmato un contratto da 370.000 euro; allo studio di avvocati newyorkesi Sullivan & Cromwell sarebbe stata riconosciuta una parcella da 2,7 milioni di euro, mentre per lo studio Grande Stevens (un nome storicamente vicino alla Fiat e alla famiglia Agnelli) è stato pattuito un compenso fisso di 550.000 euro e una success fee (che non sarebbe stata corrisposta) alla conclusione dell’operazione di 2,15 milioni.
Non mancano le spese personali, che documenti interni di Ita attribuiscono all’ex presidente Altavilla. Ottomila euro in un mese per un’elegante berlina a noleggio con autista. Più di 2.000 euro di pernottamenti in albergo in una settimana. Trentadue multe per un totale di 2.671 euro, per infrazioni al codice della strada commesse dalla Maserati aziendale. Tra le multe comminate alla “Maserati del presidente Altavilla”, spiccano 545 euro per eccesso di velocità. Sanzione seguita da ulteriori 215 euro per la “mancata comunicazione dei dati” del conducente della Maserati aziendale. Le altre contravvenzioni riguardano 4 accessi non autorizzati a zone a traffico limitato e 26 transiti sulle corsie preferenziali degli autobus.
C’è poi una fattura per 4 pernottamenti in “appartamento” da 454 euro l’uno, a cui si aggiungono “colazioni extra”, spese di minibar, pasti in camera con relativo supplemento. Il conto, inviato a Ita, riporta come indirizzo direttamente quello del ministero dell’Economia e delle finanze: Via XX settembre 97. Evidentemente Altavilla era convinto di non essere esagerato. La trasmissione stasera racconterà anche un aspetto “positivo” della gestione Altavilla ovvero la prima offerta che era riuscito a portare a casa, da parte di Lufthansa per la cessione di Ita, che sarebbe stata di “un po’ meno di un miliardo”; ben più alta dei 325 milioni concordati circa un mese fa per il 41 per cento delle quote. Ma all’epoca il governo Draghi preferì bandire una gara pubblica. Forse non si fidava già più del manager che aveva scelto per rilanciare la compagnia aerea.