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Ecco come l’irlandese Castor del fondo inglese Ion agguanterà Cerved

Tutti i dettagli sull'Offerta pubblica di acquisto lanciata da Castor del fondo inglese Ion sulla totalità del capitale di Cerved Group.

 

Giorni di intensi shopping in Italia per il fondo inglese Ion capitanato dall’italiano Andrea Pignataro.

Dopo aver comprato la maggioranza del capitale di Cedacri, ora una società del fondo inglese Ion punta su Cerved. Ecco tutti i dettagli.

Castor srl, il cui capitale fa capo a Ion Capital di Andrea Pignataro, lancia un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalita’ delle azioni ordinarie di Cerved Group, finalizzata al delisting.

Il fondo Ion Capital è interamente e indirettamente detenuto da Andrea Pignataro.

L’offerente riconoscerà un corrispettivo pari a 9,50 euro per azione, pari a un premio del 34,9% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni alla data del 5 marzo 2021 e del 43% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni negli ultimi dodici mesi.

L’offerta è promossa tramite Castor Srl, controllata dalla società irlandese Castor Bidco Holdings, a sua volta interamente controllata da FermIon Investment Group, partecipata da Ion Capital Partners per l’85,75% e da Gic Private Limited, un fondo di investimento sovrano fondato dal governo di Singapore nel 1981 per il 10%. Il restante 4,25% è in mano a investitori istituzionali.

Il prezzo incorpora –scrive Mf – un premio pari al 34,9% rispetto alla quotazione ufficiale delle azioni alla data del 5 marzo scorso (7,04 euro) e un  premio pari al  43,0%  rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi  ufficiali registrati dalle azioni negli ultimi 12 mesi (6,64 euro).

Il controvalore massimo dell’offerta è di 195,2 milioni di euro, comprese le azioni proprie, nel caso in cui tutti i titoli fossero portati in adesione.

La nota, emessa nella tarda serata di ieri, aggiunge che Sfi sgr ha sottoscritto un term sheet con FermION il 7 marzo con l’impegno a sottoscrivere, a fronte di un versamento di 150 milioni di euro, uno strumento finanziario emesso da Bidco Parent, riscattabile o convertibile in azioni di categoria speciale di Bidco Parent.

Lo strumento finanziario avra’ una durata fino a un massimo di 5 anni, convertibile in azioni di categoria speciale riscattabili di Bidco Parent, rappresentative di una quota del capitale sociale di Bidco Parent proporzionale all’ammontare dell’investimento complessivo effettuato da FSI, entro 12 mesi dall’eventuale delisting. L’esborso massimo e’ di 1,855 mld di euro.

Per quanto riguarda Cerved, la societa’ detiene azioni proprie per l’1,53% del capitale mentre i principali azionisti con più del 3% sono Wellington Management Group con il 5,077%, Massachusetts Financial Services Company con il 4,182%, Kayne Anderson Rudnick Investment Management con il 3,064%, il gruppo MutuiOnline con il 3,015% e Giancarlo Broggian (Servizi Cgn) con il 3,006%.

L’Opa punta al raggiungimento del 90% del capitale, tra le condizioni, per il delisting che qualora non fosse raggiunto potrà essere conseguito mediante la fusione di Cerved nell’offerente o in altra societa’ non quotata facente parte del gruppo riconducibile ad Andrea Pignataro.

L’offerente si propone di sostenere l’attuale piano industriale di Cerved: il gruppo Ion, si legge nella nota, “e’ pronto a contribuire alla crescita del Cerved facendo leva sull’esperienza che vanta nei settori dei software, dell’analisi di dati e allo scopo di raggiungere taluni degli obiettivi di crescita previsti dalla strategia di Cerved resa nota al pubblico”.

A tal fine, l’offerente “non esclude la possibilità di valutare in futuro la realizzazione di operazioni straordinarie e/o di riorganizzazione societaria (ulteriori rispetto alla possibile fusione di Cerved nell’Offerente o in altra società sopra menzionata) e di business che si ritenessero opportune, in linea con gli obiettivi e le motivazioni dell’offerta, nonché con gli obiettivi di crescita e sviluppo dell’emittente”.

L’affare Cerved segue di pochi giorni l’operazione di Ion su Cedacri: nei giorni scorsi Fsi aveva ceduto la propria partecipazione del 27% in Cedacri insieme alle altre banche azioniste che detenevano il restante 73% del capitale alla stessa Ion di Pignataro in un deal da 1,5 miliardi.

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