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Intesa Sanpaolo, ecco l’accordo sindacale per Ubi. Il commento di Sileoni (Fabi)

"Raggiunto un primo, importante accordo di integrazione tra il gruppo Intesa Sanpaolo e Ubi, che riteniamo positivo: prevede anche 2.500 nuove assunzioni a fronte di 5.000 esodi su base volontaria", ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni

Firmato questa notte l’accordo tra la Fabi e le altre organizzazioni sindacali con il gruppo Intesa Sanpaolo per l’integrazione con Ubi, che prevede 5.000 uscite volontarie e 2.500 assunzioni.

Ecco dettagli e commenti.

COSA PREVEDE L’ACCORDO INTESA-UBI

Lo si legge in una nota Fabi secondo cui le uscite saranno scaglionate dal 2021 al 2023, mentre le assunzioni saranno effettuate entro il 2023. Le assunzioni, nel dettaglio, saranno realizzate entro il 31 dicembre 2023. L’accordo consente anche l’utilizzo delle norme relative a “Opzione donna” e “Quota 100”.

LE PAROLE DI MESSINA

L’accordo siglato oggi, dopo un negoziato rapido ed efficace, permette di raggiungere un risultato basato, per entrambe le parti, sulla volontà di tutelare l’occupazione, di favorire lo sviluppo professionale delle persone, di rispettarne le aspirazioni”. Così il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, circa l’accordo con i sindacati per l’integrazione di Ubi Banca. “In un quadro generale – aggiunge – segnato da una notevole complessità, confermiamo l’assunzione – a tempo indeterminato – di 2.500 giovani”.

IL COMMENTO DI SILEONI

“Abbiamo raggiunto un primo, importante accordo di integrazione tra il gruppo Intesa e Ubi, che riteniamo estremamente positivo, perché prevede anche 2.500 nuove assunzioni a fronte di 5.000 esodi su base volontaria”, ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, al Tg3. “L’accordo di integrazione – ha aggiunto – dovra’ essere estremamente veloce, efficace e costruttivo, nell’interesse dei lavoratori e soprattutto dei territori”.

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