Tempesta politica sulle università telematiche presiedute da Luciano Violante, storico esponente del Pci-Pds-Ds-Pd.
E’ il Pd guidato da Elly Schlein a sorpresa a prendere un’iniziativa clamorosa: una interrogazione parlamentare per stimmatizzare un’intesa firmata dal governo con le università telematiche Mercatorum, Pegaso e San Raffaele di Roma ma che di fatto è un attacco inaspettato agli atenei digitali di un gruppo capitanato dall’ex numero uno di Google Italia, Fabio Vaccarono; Google in Italia ha avuto da sempre ottimi rapporti con il colosso americano anche grazie ai rapporti politici pregressi di Diego Ciulli, head Policy and Government Affairs di Google nel nostro Paese.
Ma vediamo che cosa sostiene il Pd al Senato nell’interrogazione al governo che critica come detto anche le 3 università telematiche controllate dal fondo britannico Cvc e presiedute da Violante.
L’INTERROGAZIONE DEL PD CONTRO IL GOVERNO CRITICA ANCHE PEGASO, MERCATORUM E SAN RAFFAELE
I protocolli d’intesa siglati dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri con le università telematiche Mercatorum, Pegaso e San Raffaele di Roma, per ampliare la platea dell’iniziativa “PA 110 e lode” dedicata alla formazione dei dipendenti pubblici, rischiano di indebolire la scelta di chi si laurea con le università tradizionali. È quanto si legge in un’interrogazione a prima firma della senatrice del Partito Democratico, Simona Malpezzi, rivolta al Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini (Forza Italia).
CHE COSA DICE L’INTERROGAZIONE
Secondo i recenti rapporti di accreditamento periodico dell’ANVUR, si osserva nell’interrogazione, “risulta che su una scala di valutazione che va da A (molto positivo) ad E (insoddisfacente), solo una delle 11 università telematiche italiane ha ottenuto la valutazione B (pienamente soddisfacente). Viceversa, delle altre 10, nessuna ha superato la valutazione C (soddisfacente) e addirittura 3 università telematiche hanno ottenuto la valutazione D (accreditamento condizionato alla risoluzione delle criticità riscontrate)”.
LE DIVERGENZE CON IL GOVERNO DRAGHI E GLI SCAZZI INTERNI A FORZA ITALIA OLTRE CHE NEL GOVERNO MELONI
“La scelta di promuovere un percorso privilegiato con le università telematiche – si sottolinea ancora nell’interrogazione – confligge inoltre con la scelta precedente del ministro Brunetta, durante il Governo Draghi, di firmare protocolli d’intesa solo ed esclusivamente con università tradizionali, proprio perché le valutazioni prodotte fino a quel momento dall’ANVUR sulle università telematiche restituivano un quadro non soddisfacente della qualità dell’offerta accademica”. Un passo politicamente significativo questo perché svela una divergenza interna a Forza Italia, visto che alla linea dell’ex forzista Brunetta (nel frattempo uscito dalla politica partitica da quando è stato nominato presidente del Cnel) ora si contrappone di fatto quella di un altro forzista, ossia il suo successore Paolo Zangrillo alla testa del dicastero della Pubblica amministrazione che ha firmato la contestata intesa con le università telematiche del gruppo Multiversity (mentre un altro esponente sempre di Forza Italia, il ministro Bernini, non sarebbe sulla stessa linea di Zangrillo, secondo le indiscrezioni del quotidiano Il Foglio).
L’APPELLO DEL PD AL MINISTRO BERNINI
Sulla base di questi elementi, l’interrogazione siglata da tutto il Pd chiede al Ministro Bernini “se non ritenga opportuno promuovere percorsi di formazione terziaria dei dipendenti della pubblica amministrazione e della nuova classe dirigente del nostro Paese non penalizzando le università statali. Allo stesso tempo si chiede alla Ministra se non ritenga necessario garantire un’adeguata formazione universitaria ai dipendenti pubblici chiamati a gestire la cosa pubblica per il rilancio di tutto il sistema Paese, incentivando un percorso formativo all’altezza della riconosciuta eccellenza che può esprimere l’Italia”.
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IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERROGAZIONE DEPOSITATA DA MALPEZZI (PD)
Legislatura 19ª – Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00775
Atto n. 4-00775 Pubblicato il 18 ottobre 2023, nella seduta n. 115 MALPEZZI, SENSI, ALFIERI, CAMUSSO, CRISANTI, D’ELIA, FURLAN, GIACOBBE, LA MARCA, LOSACCO, MANCA, MARTELLA, MISIANI, NICITA, PARRINI, RANDO, ROJC, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, ZAMBITO
Al Ministro dell’università e della ricerca.
Premesso che: la formazione dei dipendenti è un pilastro di qualsiasi strategia incentrata sullo sviluppo delle risorse umane. Maturare nuove competenze più aderenti alle nuove sfide tecnologiche e ampliare le proprie capacità al fine di crescere e professionalizzare il proprio contributo assumono ancor più importanza nella pubblica amministrazione, viste le sfide collegate all’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, che necessitano di esperti con una formazione quanto più completa e elevata possibile e considerato che, in generale, elevare gli standard qualitativi nel settore pubblico apporta benefici a tutta la collettività; in Italia sempre più dipendenti della pubblica amministrazione decidono di intraprendere nuovi percorsi universitari al fine di migliorare e accrescere le proprie competenze, per calarsi con maggiore consapevolezza nei nuovi paradigmi che contraddistinguono oggi il mondo del lavoro e il rapporto con il funzionamento delle istituzioni pubbliche; con l’iniziativa “PA 110 e lode”, frutto di un protocollo d’intesa firmato il 7 ottobre 2021 tra il Ministro pro tempore per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e la Ministra pro tempore dell’università e della ricerca, Maria Cristina Messa, è stato offerto a tutti i dipendenti pubblici la possibilità di fruire di un incentivo per l’accesso a corsi di laurea; la scelta del Governo Draghi di stipulare il protocollo d’intesa “PA 110 e lode” coinvolgendo la CRUI, conferenza dei rettori delle università italiane, che associa gli atenei italiani statali e non, ha dimostrato la volontà di garantire in ogni modo la qualità del servizio e della preparazione dei professionisti della pubblica amministrazione, offrendo loro un percorso formativo ispirato ai principi alla base dell’istruzione universitaria, da sempre fiore all’occhiello del nostro Paese, vista la sua storicità, pregio e tradizione in Europa; nell’ambito dell’iniziativa “PA 110 e lode”, nel 2021 il ministro Brunetta ha firmato protocolli d’intesa solo ed esclusivamente con università tradizionali, in quanto le valutazioni prodotte fino a quel momento dall’ANVUR sulle università telematiche restituivano un quadro non soddisfacente della qualità dell’offerta accademica; secondo i recenti rapporti di accreditamento periodico dell’ANVUR risulta che su una scala di valutazione che va da A (molto positivo) ad E (insoddisfacente), solo una delle 11 università telematiche italiane ha ottenuto la valutazione B (pienamente soddisfacente); delle altre 10, nessuna ha superato la valutazione C (soddisfacente) e addirittura 3 università telematiche hanno ottenuto la valutazione D (accreditamento condizionato alla risoluzione delle criticità riscontrate); considerato che: negli ultimi mesi il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri ha stipulato con alcune università telematiche dei protocolli d’intesa per ampliare la platea dell’iniziativa “PA 110 e lode” anche a questa tipologia di università, al fine di consentire a tutti i dipendenti pubblici di frequentare telematicamente corsi di laurea.
Ad oggi, il ministro Zangrillo ha firmato i protocolli soltanto con “Universitas Mercatorum”, università telematica “Pegaso” e università telematica “San Raffaele” di Roma; come si legge a mezzo stampa e in particolare sul quotidiano “Il Domani” del 28 luglio 2023, il ministro Paolo Zangrillo “ha consentito l’ingresso del fondo britannico Cvc Capital Partners” (fondo che controlla le tre università telematiche citate) nel mercato della formazione del personale della pubblica amministrazione; tale situazione rischia di indebolire la scelta strategica di promuovere l’istruzione terziaria e il conseguimento di lauree da parte dei dipendenti della pubblica amministrazione tramite convenzioni con le università tradizionali, a vantaggio di una laurea conferita da alcune università esclusivamente telematiche, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti illustrati e se non ritenga opportuno promuovere percorsi di formazione terziaria dei dipendenti della pubblica amministrazione e della nuova classe dirigente del nostro Paese non penalizzando le università statali; se non ritenga necessario garantire un’adeguata formazione universitaria ai dipendenti pubblici chiamati a gestire la cosa pubblica per il rilancio di tutto il sistema Paese, incentivando un percorso formativo all’altezza della riconosciuta eccellenza che può esprimere l’Italia.