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Hindenburg Research Adani

Hindenburg Research, tutto sul fondo Usa che attacca il gruppo indiano Adani

Che cosa succede tra il fondo speculativo statunitense Hindenburg Research e il conglomerato indiano Adani Group. Fatti, numeri e polemiche

 

È scivolato dal quarto al decimo posto della classifica dei miliardari di Forbes nel giro di una settimana per un report della società di ricerca sugli investimenti statunitense Hindenburg Research, che lo accusa di aver manipolato il valore delle azioni della sua holding e di aver perpetrato per decenni una frode contabile.

Ma Gautam Adani, patron dell’omonimo conglomerato indiano – che spazia dall’energia alla difesa, dai porti alla logistica, dall’aerospazio agli aeroporti, passando per miniere, risorse e gas – dopo aver definito il documento “una combinazione maliziosa di disinformazione selettiva e di accuse stantie, infondate e screditate”, si gioca ora la carta di un “attacco calcolato” all’India stessa e alle ambizioni dell’intero Paese.

LA VERSIONE DI HINDENBURG RESEARCH

Hindenburg Research ha pubblicato la scorsa settimana un report di quasi 100 pagine, nel quale accusa Adani Group di “sfacciata” manipolazione delle azioni e di frodi contabili per un valore di 218 miliardi di dollari.

Il documento denuncia l’uso improprio di paradisi fiscali offshore e solleva preoccupazioni per l’elevato indebitamento e le valutazioni delle sette società quotate del gruppo, che pongono il conglomerato su una “base finanziaria precaria”.

GLI EFFETTI DEL RAPPORTO

Al momento, stando a Reuters, il crollo delle azioni è arrivato a 74 miliardi di dollari. I dati, afferma l’agenzia di stampa, mostrano anche che, a seguito del report, gli investitori stranieri hanno venduto azioni indiane per un valore netto di 1,5 miliardi di dollari – il più grande deflusso in quattro giorni consecutivi dal 30 settembre.

Infine, Adani nell’ultima settimana ha visto il proprio patrimonio passare da circa 120 miliardi di dollari a poco più di 84 miliardi, posizionandolo nella classifica Forbes dei miliardari appena sotto il rivale Mukesh Ambani, presidente di Reliance Industries.

LA VERSIONE DI ADANI

Con un documento di oltre 400 pagine, Adani Group ha risposto alle accuse affermando che si tratta di “un attacco calcolato all’India”. Tuttavia, secondo Hindenburg Research, non è stato sufficiente a rispondere “in modo specifico” a 62 delle 88 domande da loro poste.

Il conglomerato indiano ha poi accusato la società statunitense di aver agito per trarne profitto e consentirgli di “registrare enormi guadagni finanziari con mezzi illeciti a spese di innumerevoli investitori”.

Il tutto accade mentre Adani Enterprises, azienda di punta del gruppo, questa settimana sta procedendo con la vendita di azioni per 2,5 miliardi di dollari.

Adani ha quindi dichiarato di valutare “azioni correttive e punitive” contro Hindenburg Research sia negli Stati Uniti che in India.

LA RISPOSTA DI HINDENBURG RESEARCH

Di tutta risposta all’accusa di voler sferrare un attacco all’India, Hindenburg Research ha dichiarato: “Per essere chiari, crediamo che l’India sia una democrazia vibrante e una superpotenza emergente con un futuro entusiasmante. Crediamo inoltre che il futuro dell’India sia ostacolato da Adani Group, che si è vestito della bandiera indiana mentre saccheggiava sistematicamente la nazione”.

QUALI RISCHI CORRE L’INDIA SE ADANI AFFONDA

Adani Group è cresciuto molto e molto velocemente (secondo alcuni anche grazie allo stretto legame tra il suo fondatore e il primo ministro indiano Narendra Modi). A dicembre, Quartz scriveva: “Per l’India, Adani Group sta diventando troppo grande per fallire […] ma l’India può permettersi il suo fallimento?”.

Come osserva l’articolo, infatti, “diverse banche del settore pubblico e il fondo fiduciario del Paese Life Insurance Corporation (LIC) detengono ampie partecipazioni nella società” e “se Adani crolla, i contribuenti ne risentiranno pesantemente”.

“Un’insolvenza massiccia da parte di una o più società del gruppo – si legge – scuoterà non solo i mercati azionari, ma l’economia indiana nel suo complesso, dato che le società sono profondamente e ampiamente incorporate nelle infrastrutture del Paese”.

POSSIBILI SVILUPPI E CONSEGUENZE

Lato India, afferma Quartz, “un salvataggio limiterebbe i danni. Anche questo sarebbe finanziato dall’erario pubblico, ma sarebbe inevitabile se il governo decidesse che Adani Group è diventato troppo grande per essere lasciato fallire”.

Lato investitori, per Fortune, “è uno shock che costringe Wall Street a riesaminare la sua fiducia nell’espansione dell’India e nel suo governo favorevole alle imprese”.

COSA FA LA HINDENBURG RESEARCH

Hindenburg Research è un fondo di investimenti, con sede a New York, focalizzato sulla vendita allo scoperto di titoli. Come scrive Quartz, “ha un passato di denuncia di illeciti aziendali, tra cui quelli del produttore di camion elettrici Nikola Corporation, e di scommesse su investimenti, come ha fatto con Twitter durante il lungo periodo dell’acquisizione da parte di Elon Musk”.

Il nome della società, si legge nell’articolo, deriva dall’esplosione di un dirigibile nel New Jersey nel 1937 che uccise 36 passeggeri. E, secondo quanto riportato sul suo sito, Hindenburg afferma proprio di essere alla ricerca di “disastri provocati dall’uomo” – come irregolarità contabili, cattiva gestione e transazioni con parti correlate non dichiarate – per evitare che “attirino altre vittime ignare”. Una sorta di Robin Hood della finanza.

Finora, stando a Bloomberg, la società ha preso di mira almeno 16 aziende e impiega 10 persone, per lo più ex giornalisti e analisti.

CHI C’È DIETRO

L’uomo dietro Hindenburg Research è lo speculatore Nathan Anderson, che nel 2017 ha fondato la società per analizzare i mercati azionari, del credito e dei derivati. Anderson, 38 anni, cresciuto in una piccola città del Connecticut, si è laureato in economia internazionale presso la University of Connecticut.

“Alla ricerca di una ‘serie di esperienze diverse’, come ha dichiarato al Financial Times nel 2021 – scrive Quartz -, ha lavorato come paramedico mentre studiava in Israele. […] I primi passi di Anderson verso la ricerca investigativa sono stati i periodi di raccolta di capitali presso le società Blue Heron Capital e Tangent Capital. La sua prima grande vittoria è stata la scoperta di una frode presso l’hedge fund Platinum Partners. Per questo caso, Anderson ha collaborato con un altro investigatore esperto di frodi finanziarie, il suo mentore Harry Markopolos, che si è occupato dello schema Ponzi di Bernard Madoff”.

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