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Hindenburg Research Adani

Chi è il super paperone indiano Gautam Adani preso di mira da un fondo Usa

A 16 anni ha iniziato a commerciare diamanti, a 30 era già miliardario, oggi è l’uomo più ricco dell’India. Gautam Adani, soprannominato “il Rockefeller di Modi”, è sopravvissuto a un tentativo di rapimento e a un attentato terroristico, ma riuscirà a non farsi travolgere dallo scandalo per frode di cui lo accusa la Hindenburg Research? Fatti, numeri e curiosità

 

È l’uomo più ricco d’India e il quarto del mondo (il terzo fino a poche ore fa, secondo la classifica in tempo reale di Forbes). Ha 60 anni e gestisce un impero da circa 120 miliardi di dollari. Fino allo scorso mese ne valeva addirittura 150 ma in queste ore Gautam Adani dell’Adani Group se la sta vedendo brutta a causa della società di ricerca sugli investimenti Hindenburg Research, che lo accusa di aver manipolato il valore delle azioni della sua holding e di aver perpetrato per decenni una frode contabile.

Rivelazioni che per ora sono costate al magnate 6,5 miliardi di dollari e la medaglia di bronzo nella classifica dei paperoni, dove la notizia lo ha fatto retrocedere e superare da Jeff Bezos.

CHI È GAUTAM ADANI

Gautam Adani è nato nel 1962 ad Ahmedabad, nel Gujarat, da una famiglia di piccoli commercianti di tessuti. Appassionato di affari ma non dell’attività portata avanti dal padre, a 16 anni, con pochi soldi in tasca, abbandona gli studi e sale su un treno che lo porta a Mumbai, dove dopo tre anni guadagna una commissione di 10.000 rupie per aver aiutato un acquirente giapponese nel commercio di diamanti.

Nonostante le soddisfazioni e la realizzazione di se stesso come self made man poco più che ventenne, Adani ha un rimpianto, quello di non aver portato a termine il suo percorso di istruzione.

“Se le mie prime esperienze mi hanno reso saggio, ora mi rendo conto che l’istruzione formale amplia rapidamente le conoscenze. Per acquisire saggezza bisogna fare esperienza, ma per acquisire conoscenza bisogna studiare. E anche se non lo saprò mai veramente, a volte penso che l’espansione delle mie capacità sarebbe stata più rapida se avessi frequentato l’università”, ha raccontato pochi giorni fa ad alcuni studenti.

LA COSTRUZIONE DELL’IMPERO ADANI

Ma Adani ha sempre avuto le idee chiare e una voglia di libertà che non gli ha fatto temere niente. “Gli imprenditori di prima generazione – ha proseguito – partono per lo più con un vantaggio unico: quello di non avere nulla da perdere. Questa convinzione è la loro forza. Per me è stata una liberazione. Non avevo un’eredità da seguire, ma avevo l’opportunità di crearla”.

Tornato nella sua città natale per completare l’istruzione secondaria e aiutare la famiglia con una piccola fabbrica di PVC, nel 1991, con la liberalizzazione voluta dall’allora primo ministro P.V. Narasimha Rao, Adani si muove rapidamente per creare una società commerciale globale specializzata in polimeri, metalli, tessuti e prodotti agricoli. E nel 1994 quota in Borsa la Adani Exports, oggi Adani Group.

Stando a Forbes, la frase che lo descrive è: “Essere un imprenditore è il lavoro dei miei sogni, perché mette alla prova la tenacia. Non potrei mai prendere ordini da nessuno”.

Ma oltre alla sua carriera imprenditoriale di alto profilo, il New York Post scrive che Adani è sopravvissuto agli attacchi terroristici del 2008 a Mumbai e a un tentativo di rapimento e riscatto nel 1998. È stato anche molto criticato durante la sua ascesa e per lo stretto rapporto con il primo ministro indiano Narendra Modi. L’attitudine a sapersi destreggiare nei circoli politici indiani gli è valso il soprannome di “Rockefeller di Modi”.

ADANI GROUP

In circa 45 anni, afferma The Economic Times, Adani ha reso il suo gruppo “la più grande azienda di energia solare al mondo, il più grande operatore aeroportuale e portuale in India, il più grande operatore energetico integrato della nazione, il secondo produttore di cemento del Paese e un conglomerato con una capitalizzazione di mercato di oltre 225 miliardi di dollari”.

Il gruppo ha infatti 7 entità quotate in borsa con attività che spaziano tra energia, porti e logistica, miniere e risorse, gas, difesa, aerospazio e aeroporti.

LA GRANA CON LA HINDENBURG RESEARCH

Ma tutti questi primati devono ora affrontare il terremoto provocato dalla Hindenburg Research, un fondo di investimenti focalizzato sulla vendita allo scoperto di titoli, fondata dallo speculatore Nathan Anderson e con sede a New York.

La Hindenburg Research, che non è nuova a questo genere di cose, ha pubblicato martedì scorso un report di quasi 100 pagine, nel quale accusa il conglomerato indiano di “sfacciata” manipolazione delle azioni e di frodi contabili per un valore di 218 miliardi di dollari.

Il report, si legge sul Time, ieri ha fatto crollare le azioni del gruppo di oltre il 5%, con una perdita complessiva di 10,8 miliardi di dollari, che ha costretto la società a smentire con forza il suo contenuto, definito in un comunicato ufficiale “una combinazione maliziosa di disinformazione selettiva e di accuse stantie, infondate e screditate”.

Adani Group, inoltre, ha affermato che la tempistica del rapporto suggerisce l’intento malevolo di “minare la reputazione del gruppo con l’obiettivo principale di danneggiare l’imminente offerta pubblica di Adani Enterprises”, riferendosi ai piani del gruppo di lanciare oggi la più grande offerta di azioni secondarie del Paese, con l’obiettivo di raccogliere 2,5 miliardi di dollari anche da investitori come Abu Dhabi Investment Authority e Morgan Stanley.

La società del magnate, secondo Reuters, starebbe anche valutando “azioni correttive e punitive” ai sensi delle leggi statunitensi e indiane contro Hindenburg Research.

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