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Ecco come e perché il governo ribalterà i vertici di Inps e Inail

Che cosa ha deciso il governo sui vertici di Inps e Inail. Fatti e approfondimenti

Ribaltone ai vertici di Inps e Inail.

Nel Consiglio dei Ministri convocato ieri che ha approvato lo stato di emergenza per l’Emilia Romagna era attesa infatti anche la scelta del nuovo capo della Guardia di Finanza che però non è arrivata. Riunione dove è arrivata invece la decisione di far decadere gli attuali vertici di Inps e Inail, Pasquale Tridico e Franco Bettoni, oltre al commissariamento nelle more della revisione della governance dei due istituti. Via libera anche a un decreto legge che consentirà a Giorgia Meloni di nominare un nuovo amministratore delegato alla Rai.

Ecco tutti i dettagli sulle mosse del governo in particolare su Inps e Inail.

CHE COSA HA DECISO IL GOVERNO SU INPS E INAIL

Quanto agli enti previdenziali, nel decreto approvato dal Cdm è prevista la revisione della governance, con l’abolizione della figura del vicepresidente e una modifica della disciplina del direttore generale, che sarà in carica per 4 anni. Come si legge nel comunicato finale, in via di prima applicazione, al fine di procedere agli adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge sia nominato un Commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione.

LA NOTA DEL GOVERNO SU INPS E INAIL

Come spiega il comunicato di Palazzo Chigi, “in relazione alla governance degli enti previdenziali pubblici, si abolisce la figura del Vicepresidente, si prevede una modifica dei poteri del Presidente, che propone la nomina del Direttore generale (prima appannaggio del consiglio di amministrazione) e si prevede una modifica della disciplina del Direttore generale, stabilendo che lo stesso sia nominato dal c.d.a. su proposta del Presidente, duri in carica 4 anni (in allineamento con tutti gli altri organi, anziché 5) e sia scelto con procedura comparativa di interpello, come per i dirigenti della pubblica amministrazione, anziché tra i dirigenti interni o tra gli esperti della materia”. “In via di prima applicazione – prevede ancora la norma -, al fine di procedere agli adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge sia nominato un Commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione”.

RIBALTATO TRIDICO

In sostanza con il decreto dell’esecutivo sono stati rimossi gli attuali vertici di Inps e Inail. In primis Pasquale Tridico, l’economista messo alla guida dell’ente di previdenza pubblica nel 2019 dal governo Conte 1, su proposta dell’allora ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, del quale Tridico era stato consigliere con un ruolo da protagonista nel varo del Reddito di cittadinanza e del cosiddetto decreto Dignità.

Ha sottolineato il Corriere della sera: “Il primo maggio il governo Meloni ha ridimensionato il Reddito, sostituito con l’Assegno di inclusione, e ha smontato il decreto Dignità, rimuovendo le rigide causali sui contratti a termine. Ora viene rimosso anche il «padre» di queste leggi. Nei prossimi giorni verranno nominati i commissari straordinari di Inps e Inail che dovranno gestire la transizione verso la nuova governance”.

LE MIRE DELLA RIFORMA

Proprio la riforma degli assetti di governo di Inps e Inail il motivo formale addotto dal governo per il commissariamento. Oltre a Tridico decade il presidente dell’Inail, l’istituto di assicurazione sugli infortuni sul lavoro, Franco Bettoni. E, secondo la riforma contenuta nel provvedimento, vengono aboliti i vicepresidenti (le cariche sono ricoperte nell’Inps dall’ex parlamentare Pd Marialuisa Gnecchi e nell’Inail da Paolo Lazzara).

COME IL GOVERNO HA RIBALTATO I CDA DI INPS E INAIL

Si legge infatti nel comunicato di Palazzo Chigi, che il governo, su proposta della stessa Giorgia Meloni, oltre che dei ministri competenti, ha adottato un decreto legge con «disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici». Si modificano i poteri del presidente, «che propone la nomina del direttore generale (prima appannaggio del consiglio di amministrazione)». Si cambia la disciplina dello stesso direttore, stabilendo che «sia nominato dal consiglio di amministrazione» e «duri in carica 4 anni (in allineamento con gli altri organi, anziché 5)». E, al fine di procedere agli «adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni sia nominato un commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione..

LE PROSSIME MOSSE DEL GOVERNO

In attesa di rendere operativo il nuovo assetto, l’esecutivo ricorrerà per entrambi gli enti a un commissario, che dovrà essere individuato entro 10 giorni dall’entrata vigore del Dl e, quindi, prima della fine di maggio. I commissari prenderanno il posto, rispettivamente, di Pasquale Tridico all’Inps, in scadenza il 22 maggio anche se il Cda dell’Istituto ora in versione ridotta per l’uscita Rosario De Luca (marito dell’attuale ministro del lavoro, Marina Calderone) esaurirebbe il suo mandato nel 2024, e del presidente dell’Inail Franco Bettoni, che scade a fine luglio, ha scritto il Sole 24 Ore: “Sulla base delle voci circolate negli ultimi giorni, ma non confermate dalla maggioranza, all’Inps dovrebbe approdare una figura “in quota” Fdi mentre per l’Inail sarebbe la Lega a indicare il nome”.

CHE COSA CAMBIA PER LE FONDAZIONI LIRICHE

“Per le fondazioni lirico-sinfoniche, si prevede il divieto di ricevere incarichi, cariche e collaborazioni per coloro che hanno compiuto il 70esimo anno di età. Il Sovrintendente delle medesime fondazioni cessa in ogni caso dalla carica al 70mo anno di età; i Sovrintendenti attualmente in carica, che hanno compiuto i 70 anni di età alla data di entrata in vigore del decreto, cessano l’incarico a decorrere dal 10 giugno 2023”, prosegue Palazzo Chigi in una nota che spiega il dl che riforma la governance degli enti previdenziali pubblici, delle fondazioni lirico-sinfoniche e delle società quotate.

DOSSIER RAI

Il decreto dovrebbe incidere anche sulle decisioni sulla Rai e sul futuro dell’attuale amministrazione delegato Carlo Fuortes. Infine il Consiglio dei Ministri ha disposto la proroga di 10 anni “del termine di presentazione della domanda per la concessione del titolo onorifico previste a favore delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”.

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