Via libera dalla Commissione Ue alla proposta di creazione di una joint venture tra la britannica Bae Systems Limited, la giapponese Japan Aircraft Industrial Enhancement (Jaiec) e l’italiana Leonardo per il Gcap, il progetto per il sistema di combattimento aereo di sesta generazione guidato dal Regno Unito, Italia e Giappone.
Lo ha reso noto ieri l’esecutivo europeo con una nota che specifica che “L’operazione riguarda principalmente i velivoli da combattimento multiruolo”, ovvero “caccia militari progettati per diversi tipi di missioni”. Il programma Gcap riguarda infatti lo sviluppo di caccia di nuova generazione che dovranno entrare in funzione nel 2035 e sostituire progressivamente gli Eurofigher.
Dunque si è aggiunto un altro tassello per il programma Gcap, che ha preso il via con la convenzione firmata tra i tre Paesi a dicembre 2023, ha previsto la nascita di una organizzazione governativa (Gico) e di una alleanza industriale con una jv tra le aziende capofila, costituita lo scorso dicembre. Le tre aziende deterranno ciascuna una quota del 33,3% e si prevede che firmeranno successivamente i contratti di fornitura con l’agenzia Gcap.
“Secondo le parti, la logica strategica ed economica dell’operazione è lo sviluppo di un velivolo da combattimento di sesta generazione. La joint venture sarà l’appaltatore principale e il principale integratore di sistemi per il velivolo. Il velivolo è destinato all’uso da parte dei governi di Italia, Regno Unito e Giappone, con la possibilità di vendite ad altre giurisdizioni/acquirenti governativi in futuro”, prosegue la nota.
Tutti i dettagli.
SEMAFORO VERDE DALLA COMMISSIONE UE ALLA JV PER GCAP
Nello specifico, la Commissione Ue “ha esaminato l’impatto dell’operazione principalmente sui mercati di esportazione italiano e internazionale dei velivoli da combattimento multiruolo” e “ha rilevato che l’operazione notificata non desta preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza, data l’assenza di nuove sovrapposizioni orizzontali tra le attività delle società nel mercato nazionale rilevante, ovvero quello italiano, dei velivoli da combattimento multiruolo”, aggiunge la nota di Brxuxelles.
LE CARATTERISTICHE
La direzione della jv avrà sede nel Regno Unito, per garantire il massimo grado di allineamento e collaborazione con l’Organizzazione Governativa Internazionale Governativa Gcap (Gigo), anch’essa con sede centrale nel Regno Unito, specifica la nota. Entrambi gli enti collaboreranno per supportare il completamento efficace del programma in termini di costi e tempi, compresa l’entrata in servizio del velivolo nel 2035.
IL RUOLO DI LEONARDO, BAE SYSTEMS E MITSUBISHI HEAVY IDUSTRIES
La joint venture si avvarrà di attività e team congiunti in ciascuno dei Paesi partner, come spiegava la nota del gruppo ex Finmeccanica.
In particolare, la produzione e l’assemblaggio finale saranno affidati a Bae Systems, Leonardo e Mitsubishi Heavy Industries, nonché a una filiera di fornitura più ampia. Oltre a Leonardo, le principali aziende italiane che saranno coinvolte nel programma sono Mbda Italia, Elettronica e Avio Aero: le industrie nazionali, secondo quanto indicato a fine novembre dal ceo di Leonardo Roberto Cingolani, si occuperanno dell’integrazione del sistema di volo, dell’integrazione dei sistemi d’arma e dell’integrazione dell’addestramento.
COS’È IL GLOBAL COMBAT AIR PROGRAMME
Infine, ricordiamo che il progetto ha preso il via con la convenzione firmata tra Regno Unito, Italia e Giappone a dicembre 2023 ratificata dalle Camere lo scorso autunno: come già detto questa ha previsto la nascita di una organizzazione governativa (Gico) e di una alleanza industriale con una jv tra le aziende capofila (Leonardo, Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries).
L’accordo si basa su una solida collaborazione trilaterale già avviata in ambito Gcap fin dal dicembre 2022 tra i governi e le industrie della difesa di Italia, Regno Unito e Giappone. In quell’occasione Regno Unito, Italia e Giappone hanno stabilito di unificare i rispettivi progetti di sviluppo di velivoli da combattimento di quinta generazione. L’accordo ha combinato di fatto il progetto Tempest — a guida britannica a cui partecipa il nostro paese per sostituire i caccia Typhoon — con il programma F-X giapponese in un’impresa chiamata Gcap, relativo allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova generazione e operazioni multi-dominio.
Ma il Gcap non è l’unico progetto di sistema di combattimento aereo del futuro in lavorazione in Europa. Lanciato nel 2017, il Fcas è il programma franco-tedesco-spagnolo per il caccia di sesta generazione, progettato per sostituire il Rafale francese e gli Eurofighter tedeschi e spagnoli a partire dal 2040. Il progetto coinvolge le società di difesa nazionali Dassault Aviation, Airbus e Indra. Tuttavia, il programma sconta ritardi dal momento che le aziende coinvolte discutevano sulla proprietà intellettuale e sulle politiche di esportazione.
Da tempo gli esperti del settore sostengono che avrebbe senso che i due progetti si combinassero in qualche modo, date le pressioni sui bilanci della difesa dei governi, ipotizzando che non ci siano abbastanza soldi o potenziali ordini per entrambi i programmi, oggi rivali.