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Sace Fca

Alpitour, Aspi, Cir, Costa Crociere, Eataly, Rinascente e non solo. Ecco chi chiede le garanzie dello Stato

Non solo Fca. Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi, Banco Bpm in azione per Alpitour, Api, Aspi, Costa Crociere, Class, Eataly, Oviesse e Rinascente. Nomi e numeri nelle indiscrezioni di Sole 24 Ore e Mf

“Non sono in grado di dare interpretazione della richiesta, ma se stiamo a quello che dice Fca non è per liquidità a se stessa ma per dirottare liquidità verso i subfornitori. Non ne conosco la motivazione, ma e’ più probabile che sia questa che una necessita’ fisiologica della grande azienda. Le grandi aziende non stanno ricorrendo a questo tipo di garanzie”. Così l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha commentato la richiesta di Fca di un prestito a Intesa Sanpaolo con garanzia Sace. Castagna è intervenuto a una diretta Instagram sull’account del Sole 24 Ore nell’ambito della serie “#PostCovid – Il mondo che verra’”.

COME FUNZIONA LA GARANZIA DI SACE ALLE GRANDI IMPRESE. LA SCHEDA

Ma checché ne dica il capo azienda di Banco Bpm, in verità le grandi aziende sono molto interessate alla garanzia pubblica per i finanziamenti bancari prevista dal decreto Liquidità. Obiettivo? Preservare liquidità e aumentare gli strumenti per poter avere la giusta flessibilità finanziaria in questa fase della crisi rappresenta la direttrice chiave su cui si stanno muovendo i principali gruppi industriali del Paese.

NON SOLO FCA

Oltre Fca, anche altre realtà stanno valutando e considerando l’accesso a questi prestiti garantiti dal Decreto Liquidità. Tra questi ha scritto oggi il Sole 24 ore – spicca Atlantia con Autostrade per l’Italia che è al lavoro per chiedere un prestito garantito da Sace nell’ordine di un miliardo di euro.

CHE COSA HA SCRITTO IL SOLE 24 ORE

Ha aggiunto il quotidiano di Confindustria: “Ma quasi tutte le società del gruppo che fa capo alla Edizione della famiglia Benetton starebbero sondando il terreno per accedere alla misura in questione. Autogrill, stando a indiscrezioni, è al lavoro per avviare la pratica, così come Adr starebbe valutando il dossier. Insieme a loro anche Benetton group. Nel panorama di piazza Affari, altre realtà avrebbero invece escluso, almeno allo stato attuale, di chiedere le linee garantite. Pirelli, per esempio, risulta che al momento non ha chiesto finanziamenti e non prevede di farlo. Copione simile anche per Brembo che ha già ristrutturato il debito e Prysmian. Anche Mediaset e Mondadori al momento non hanno fatto ricorso ai finanziamenti Sace, così come Luxottica”.

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INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, UBI BANCA E NON SOLO IN AZIONE

Tutte le grandi banche sono al lavoro su questi e altri dossier: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi Banca, Mediobanca, Banco Bpm e Bnp Paribas: “Con la garanzia pubblica non ci sono impatti sui parametri di bilancio ed essendo linee che vanno a sostenere la filiera produttiva e l’indotto gli istituti non si tireranno indietro. Con vantaggi per tutti”, ha scritto Mf/Milano Finanza.

LE INDISCREZIONI DI MF

L’elenco di aziende che approfitteranno della benzina statale è perciò corposo e potrebbe allungarsi di giorno in giorno, ha aggiunto Mf: “In termini di volumi di prestiti chiesti al sistema bancario con la garanzia Sace dopo Fca figurano grandi imprese infrastrutturali e il colosso delle costruzioni navali Fincantieri, che avrebbe bussato a Bnp e Unicredit”.

DOSSIER COSTA CROCIERE

Costa Crociere, secondo le indiscrezioni del quotidiano finanziario del gruppo Class, starebbe sondando la banca guidata da Carlo Messina per chiedere un prestito garantito da 500 milioni: “Busserà a Unicredit invece Alpitour, il big del turismo italiano pronto a chiedere 300 milioni. Cifra che anche il gruppo Api della famiglia Brachetti Peretti si accingerebbe a richiedere all’istituto guidato da Jean Pierre Mustier”.

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BANCO BPM E UNICREDIT IN AZIONE

Ha aggiunto Mf: “Banco Bpm dovrebbe poi concedere 150 milioni a Unieuro, mentre sempre Unicredit sarebbe stata contattata da Ovs per ottenere 100 milioni. Stessa cifra che la Rinascente si appresterebbe a chiedere a Intesa. Anche Eataly sta valutando l’opportunità di fare ricorso a tale modalità di sostegno, così come Magneti Marelli (200 milioni la richiesta”).

CHI E’ FILA PER LE GARANZIE

Sul mercato – secondo Mf – si parla inoltre di Sogefi, Irce, Poligrafica San Faustino, Ratti, Sea, Carraro oltre ad Ariston, Msc Crociere e — ma non ci sono conferme dirette — EssilorLuxottica, che non ha distribuito il dividendo. Ubi Banca ha avuto richieste per oltre 700 milioni di prestiti con garanzia Sace: di questi il 20% arriva da aziende del settore trasporti-logistica, il 15% da retail, mezzi di trasporto, energy, meccanica e turismo e ristorazione e il 5%, infine, da società del settore moda.

CHE COSA HA SCRITTO BORZI

Infine, secondo il giornalista esperto di economia e finanza Nicola Borzi, già al Sole 24 Ore, anche il gruppo Class – che edita i quotidiani Mf e Italia Oggi – sta valutando il ricorso a finanziamenti bancari con la garanzia di Sace (gruppo Cdp, controllato dal ministero dell’Economia): “Editoria, anche gruppo Class verso richiesta liquidità a Sace, dipendenti in Cassa integrazione straordinaria”, questo il titolo di un post del giornalista su Facebook che ora scrive su Fatto Quotidiano e Valori.

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DOSSIER CLASS

Ha scritto Borzi: “Come scrive il presidente del gruppo Class Giorgio Luigi Guatri nella trimestrale di fine marzo, “per fronteggiare il prevedibile calo del fatturato, il Gruppo Class ha aumentato le misure per contenere i costi operativi, i costi generali e del personale, usufruendo per quanto possibile delle agevolazioni previste dai vari decreti legge; è stato inoltre preparato un piano la trasformazione digitale degli eventi in programma, tale diversificazione ha consentito di ridurre il calo di fatturato e di mantenere una presenza sul mercato. Sono allo studio le attività volte al sostegno finanziario sulla base delle misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese. Intanto i giornalisti è stata annunciata la richiesta di Cassa integrazione guadagni straordinaria per la crisi causata da Covid19 al 30%. Si sospende il contratto di solidarietà e si trasformerà per pari valori nel ricorso alla Cigs“. 

E che chi, in ambienti giornalistici, è convinto che anche altri gruppi – in primis il Sole 24 Ore – starebbero valutando la stessa idea. Resta da vedere che cosa decideranno le banche.

CAPITOLO CIR

Anche la Cir dei De Benedetti rinuncia ai dividendi lasciandosi così le mani libere per accedere alle garanzie pubbliche, ha scritto Camilla Conti del quotidiano La Verità: “Lo scorso 21 aprile, il cda ha deciso di ritirare le proposte formulate in materia di distribuzione delle cedole, e di autorizzazione all’ acquisto e alla disposizione di azioni proprie, rinviando rinviare all’ 8 giugno l’ assemblea ordinaria e straordinaria. Una decisione presa per arginare gli effetti dell’ emergenza Covid-19 e, si legge in una nota, «al fine di non precludere» alle società del gruppo «la possibilità di accedere eventualmente ai finanziamenti bancari assistiti dalla garanzia Sace» previsti dal decreto Liquidità”.

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