Caro direttore,
per caso ti stai rimpinzando troppo di pasticciotti e panzerotti in Puglia? Te lo chiedo perché da qualche giorno Start Magazine mi pare che abbia mollato la presa sulla delicatissima partita in Tim per il rinnovo del consiglio di amministrazione.
Siccome forse ti stai rilassando eccessivamente – e non far finta di perlustrare la zona del prossimo G7 in Puglia per giustificare la tua assenza dalla redazione di Start Magazine: in segreteria mi hanno detto che latiti da giorni -, ti voglio rimarcare alcuni spunti interessanti sulle liste presentate per il board che sarà eletto dalla prossima assemblea dei soci di Tim in programma il 23 aprile.
Oggi, in un articolo labirintico, Domani Quotidiano adombra l’ipotesi di possibili o potenziali connessioni del fondo Merlyn con il fondo Elliott; te lo segnalo anche perché è citato per un ruolo non marginale Luigi Bisignani che tu notoriamente adori (sto scherzando, lo dico a beneficio di quei pochi lettori di Startmag che non avessero compreso l’ironia).
Tu sai qualcosa di queste connessioni fra Merlyn ed Elliott, che ha (avuto?) in Paolo Scaroni un uomo di punta in Italia? Io no, ma ricordo di aver letto in passato di sintonie del fondo Elliott (che per un periodo ha governato Tim) con il fondo Bluebell, che ora ha depositato una propria lista per il futuro consiglio di amministrazione di Tim.
Utile un pezzo del Sole 24 ore di 4 anni fa: “Bluebell è nata nel 2014, ma il fondo vero e proprio ha appena 8 mesi di vita. Bivona e il partner Taricco, veterani delle banche d’affari, ex Morgan Stanley il primo ed ex JP Morgan l’altro, all’inizio erano solo una piccola boutique di consulenza: studiavano dossier, andavano alla ricerca di società quotate che ritenevano malgestite. Poi con un pacchetto “attivista” chiavi in mano andavano a bussare alla porta dei fondi a cui vendevano il caso: hanno più volte trovato aperta quella di Elliott il fondo americano di Paul Singer”.
È dietro suggerimento di Bluebell, che Elliott ingaggiò la lunga battaglia su Ansaldo STS (ceo dal 2014 al 2016 fu Stefano Siragusa, che ora si candida a ceo di Tim nella lista TValue presentata da Merlyn), scalata da Hitachi: il fondo costrinse i giapponesi ad aumentare il prezzo dell’Opa. “E poi – si legge nello stesso pezzo del Sole dell’epoca – il dossier ancor più complesso di TIM. Bluebell si ingrandisce e ingaggia un pezzo da novanta: Francesco Trapani l’uomo che per quasi 20 anni ha guidato Bulgari e che Taricco aveva incrociato nel 1995 quando Jp Morgan porta in Borsa la casa di gioielli”.
Nel maggio 2018 il quotidiano La Stampa così sunteggiava il successo di Elliott: “Ribaltone in Tim: perde Vincent Bolloré, vince Paul Singer. La lista presentata dal fondo Elliott ha ottenuto la maggioranza dei voti nel corso dell’assemblea Rozzano con il 49,84%. La compagine messa in campo da Vivendi finisce invece in minoranza col 47,18%: termina – almeno per ora – il predominio nell’ex monopolista del telefono esercitato da Bolloré in virtù di una partecipazione del 23,9%.(…) Finisce, per il momento, il controllo di fatto esercitato dal gruppo che fa capo a Vincent Bolloré, indagato in Francia e in una fase di evidente stallo nella sua campagna d’Italia. Il nuovo cda si riunirà lunedì a Roma per decidere le cariche sociali. Fulvio Conti, ex ad dell’Enel e capolista della compagine di Elliott, sarà il nuovo presidente, senza deleghe e senza un vice. Amos Genish, seppure alla guida della lista di Vivendi, sarà comunque confermato ad. Nel cda, che resterà in carica per tre anni e composto da 15 persone entrano, oltre a Conti e Genish, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Paola Giannotti de Ponti, Luigi Gubitosi, Paola Bonomo, Maria Elena Cappello, Lucia Morselli, Dante Roscini e Rocco Sabelli, per parte di Elliott”.
Poffarbacco, direttore, ma Paola Giannotti de Ponti che entrò nel cda di Tim all’epoca per essere presente nella lista del fondo Elliott è la stessa Paola Giannotti de Ponti che è in cima alla lista presentata ora da Bluebell per il prossimo cda di Tim?
Dai, direttore, basta pasticciotti e panzerotti.
Cordiali e salutari saluti.
Francis Walsingham