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Nvidia

Fenomeno Nvidia

Che cosa emerge dalla trimestrale del colosso americano dei semiconduttori Nvidia

La crescita record di Nvidia, il colosso californiano dei semiconduttori protagonista della rivoluzione dell’IA generativa, non solo continua ma addirittura si accentua. La società ha diffuso le previsioni per l’ultimo trimestre che per la terza volta di fila hanno sorpassato le aspettative di Wall Street segnalando l’impennata della domanda dei processori funzionali alle applicazioni come ChatGPT e confermando l’avvio di quella che il CEO di Nvidia ha definito “una nuova era informatica”.

Ennesimo record di Nvidia

Nel trimestre che terminerà a ottobre, scrive Bloomberg, le vendite di Nvidia raggiungeranno i 16 miliardi di dollari, contro le stime degli analisti che non andavano al di là di 12,5, con una crescita dell’88% rispetto al precedente trimestre e del 101% rispetto a un anno fa. Ogni azione ha generato un ricavo di 2,7 dollari, con un aumento del 148% rispetto al precedente trimestre e del 429% rispetto all’anno prima.

La performance in borsa di Nvidia quest’anno ha eclissato i guadagni di tutte le altre compagnie tecnologiche quotate nel listino specializzato dei semiconduttori di Philadelphia.

Le vendite della divisione che produce i chip per i data center supera oggi il business tradizionale dei videogames: se questi ultimi genereranno nel trimestre che termina a ottobre entrate per 2,49 miliardi di dollari, la prima raccoglierà ben 10,3 miliardi, ossia 2,3 miliardi in più delle previsioni.

C’è stato un rimbalzo anche nel mercato del personal computer, dove Nvidia nel recente passato aveva raccolto risultato deludenti; ora invece la domanda per componenti laptop è tornata a ruggire.

Toni trionfalistici.

“È cominciata una nuova era informatica” ha affermato trionfalisticamente il fondatore e CEO di Nvidia Jensen Huang. “È iniziata la corsa per adottare l’intelligenza artificiale generativa (…). Le aziende di tutto il mondo stanno passando dal calcolo generico al calcolo accelerato e all’intelligenza artificiale generativa”.

Il boom in borsa di Nvidia, commenta il New York Times, ne conferma il ruolo da protagonista della rivoluzione dell’IA. In tutto il mondo gli operatori dei data center, alle prese con la vorticosa domanda per strumenti come i chatbot, stanno facendo incetta dei processori prodotti dalla compagnia che sono in grado di gestire gli elevatissimi carichi di lavoro richiesti dall’intelligenza artificiale.

Gli investitori attendevano con trepidazione questo annuncio di Nvidia alla ricerca di un segnale di conferma dell’effettivo inizio di una rivoluzione. I risultati del secondo trimestre confermano appieno le aspettative riposte in un’azienda che pochi mesi fa è diventata la prima in assoluto nel suo settore a raggiungere una capitalizzazione di un trilione di dollari.

Il rapporto con TSMC.

Esattamente come altre società del settore, Nvidia non produce in proprio i semiconduttori, che vengono forniti dalla taiwanese TSMC e dalla coreana Samsung.

Vi sono state in passato preoccupazioni a tal proposito legate alla stabilità dell’offerta dei fornitori di Nvidia, ma le previsioni del secondo trimestre le hanno smentite. Come ha sottolineato il CFO di Nvidia Colette Kress, “ci attendiamo che l’offerta aumenti ad ogni trimestre di qui al prossimo anno”.

La rapida crescita della domanda dei chip di Nvidia aveva generato qualche timore sulla capacità della società californiana di far fronte all’enorme richiesta espressa dal mercato mondiale. Un mese fa era stato Elon Musk a dichiarare che Tesla “avrebbe acquistato da Nvidia tanto hardware quanto Nvidia è in grado di consegnarci”.

Il nodo delle restrizioni all’export.

Le previsioni stellari di Nvidia per questo trimestre sono ancor più rimarchevoli alla luce delle restrizioni dell’export in Cina volute dall’amministrazione Biden che hanno costretto la società a depotenziare una delle sue GPU più vendute nel paese asiatico per evitare di incorrere nelle sanzioni.

La compagnia non vede ovviamente di buon occhio l’ipotesi governativa di rafforzare quelle restrizioni che non solo chiuderebbe del tutto la porta del mercato cinese ai prodotti di Nvidia ma limiterebbe la capacità espansiva del business Usa nel settore dell’Ia.

Di questo tema ha parlato esplicitamente il CFO di Nvidia: “Data la forza della domanda dei nostri prodotti in tutto il mondo –  ha sottolineato Kress – non prevediamo che nuove restrizioni all’export delle nostre GPU possano avere un impatto immediato sui nostri risultati finanziari (…). Tuttavia, nel lungo termine, restrizioni che proibissero la vendita delle nostre GPU alla Cina si tradurrebbero, se implementate, nella perdita permanente per l’industria Usa dell’opportunità di essere leader e di competere in uno dei più grandi mercati al mondo”.

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