Glass Lewis, uno dei principali proxy advisor internazionali – si chiamano così le società di consulenza che consigliano ai fondi di investimento come votare nelle assemblee dove sono azionisti -, si è espresso a favore della lista di Assogestioni per Enel.
L’ASSEMBLEA DEL 10 MAGGIO
Il 10 maggio si terrà l’assemblea degli azionisti di Enel, durante la quale si voterà il nuovo consiglio di amministrazione: il governo, attraverso il ministero dell’Economia (azionista con il 23,6 per cento), ha proposto i nomi di Flavio Cattaneo (già Italo e Terna) come nuovo amministratore delegato e di Paolo Scaroni (già Enel ed Eni) come nuovo presidente, e quattro consiglieri.
Assogestioni – l’associazione italiana delle società di gestione del risparmio, che rappresenta circa l’1,8 per cento del capitale di Enel – ha presentato una lista propria, ma senza indicare candidati alle posizioni di presidente e amministratore delegato: ne fanno parte Mario Corsi, Dario Frigerio e Alessandra Stabilini.
GLASS LEWIS SPINGE MAZZUCCHELLI, E NON SCARONI, ALLA PRESIDENZA DI ENEL
Glass Lewis, dunque, invita gli azionisti della società elettrica ad appoggiare la lista di Assogestioni. Per la carica di presidente, però, suggerisce di votare non il candidato del ministero, Scaroni, ma quello presente nella lista del fondo Covalis Capital (ha una quota dell’1 per cento). Vale a dire il banchiere Marco Mazzucchelli.
A detta del proxy advisor, rispetto a Scaroni, Mazzucchelli potrebbe “meglio salvaguardare la supervisione indipendente a livello di consiglio di amministrazione e fungere da maggior contrappeso alla presenza del CEO”.
GLASS LEWIS NON SEGUE COVALIS NELLE CRITICHE AL GOVERNO
Glass Lewis ha respinto tuttavia le critiche di Covalis al governo, accusato di opacità nel processo delle nomine, e pensa che la lista di Assogestioni sia complessivamente più adatta a rappresentare gli interessi del mercato.
– Leggi anche: Enel, tutte le giravolte del fondo caymano Covalis su Meloni, Giorgetti, Scaroni e Cattaneo
IL GIUDIZIO DI ISS
Un altro importante proxy advisor, Institutional Shareholder Services (ISS), ha invece consigliato ai soci di Enel di votare Cattaneo e Scaroni. Ha dato un parere favorevole alla lista di Assogestioni, mentre ha espresso dei dubbi sui consiglieri presenti nella lista governativa, considerati inesperti: ovvero Johanna Arbib, Olga Cuccurullo, Fiammetta Salmoni e Alessandro Zehentner. Su Scaroni, comunque, il giudizio è positivo.
COSA PENSA MAZZUCCHELLI DI ENEL?
Intervistato dal Corriere della Sera, Mazzucchelli ha dichiarato che “Enel è un campione dell’energia ma credo che abbia un potenziale inespresso. Mi spingo a dire che potrebbe valere il doppio. Da qui la decisione di proporre la nostra lista [quella di Covalis Capital, ndr] con l’idea di contribuire a una governance che possa esaltare la forza del gruppo”. “Ci facciamo portavoce di un disagio”, ha aggiunto, “perché gli investitori internazionali che possiedono il 60% del capitale non sono mai stati veramente ascoltati”.
Il banchiere ha spiegato al quotidiano che vorrebbe che Enel adottasse “una strategia in continuità [con quanto fatto sotto Francesco Starace, ndr], ma con un fine tuning per recuperare lo sconto a cui tratta Enel rispetto a Iberdrola”, spagnola. “Forse in questi anni ha voluto fare un po’ troppe cose: è in America latina, nell’est Europa. Dovrebbe focalizzarsi soprattutto dove ha un’integrazione verticale, come Italia e Spagna, paesi geograficamente strategici per la transizione energetica e destinatari anche del programma REPowerEU“.
Per ridurre il proprio debito – circa 60 miliardi di euro a fine 2022 -, Enel ha già avviato un processo di vendita degli asset proprio in America latina (Argentina, Perù) e in Europa orientale (Romania) per concentrarsi su pochi mercati chiave, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti e il Brasile.
A ISS Mazzucchelli ha rimproverato di non essersi “soffermati abbastanza sulle questioni davvero importanti come l’ESG [i princìpi che misurano la sostenibilità ambientale, sociale e di governance di un investimento, ndr] e la governance soprattutto”.
IL PARERE SU LEONARDO
Sia ISS che Glass Lewis hanno suggerito agli azionisti di Leonardo – un’altra società partecipata dallo stato: il ministero dell’Economia ne è il maggiore azionista, con il 30,2 per cento – di votare a favore della lista di GreenWood Investors nell’assemblea che si terrà l’8 e il 9 maggio prossimi.