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Enel, che cosa ha detto Starace su governo, Open Fiber, Cdp, Recovery Fund e Biden

Ecco le principali risposte dell'amministratore delegato di Enel, Starace, alle domande degli analisti durante la presentazione del nuovo piano strategico del gruppo energetico

“Non diventeremo un operatore di telecomunicazioni, l’abbiamo sempre detto, gestiremo infrastrutture come sempre. Di conseguenza vogliamo monetizzare non appena vediamo l’opportunità che che sia in linea con il nostro interesse”, ha detto l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, a proposito di Open Fiber rispondendo agli analisti durante la presentazione del nuovo piano strategico.

DOSSIER OPEN FIBER SECONDO STARACE DI ENEL

“Siamo partiti con Oper Fiber che prima aveva il nome di Enel Open Fiber notando che c’era un’assenza totale di incumbent nello spazio della cablatura con la fibra ottica. Abbiamo sviluppato un modello originale, operatore puramente di whole sale, in 4 anni più che raddoppiato la capacità e oggi vediamo la possibilità di monetizzare questo valore che è stato creato”, ha detto Starace. “Quindi – ha aggiunto il numero uno del gruppo Enel che con Cdp controlla paritariamente Open Fiber – vogliamo replicare questo modello in altre parti del mondo dove vediamo condizioni analoghe o assimilabili, creando una modalità di generazione del valore basata sulla struttura competitiva che siamo in grado di creare e usando le competenze che abbiamo acquisito”.

STARACE DI ENEL SULLA LETTERA DEL GOVERNO

Anche la missiva di due ministri ai vertici di Enel sul futuro di Open Fiber al centro delle parole di Starace: “La lettera del Governo al cda Enel sulla strategicità della rete unica “ci rafforza sulla nostra decisione di fare Open Fiber perche’ se non ci fosse stata Open Fiber non ci sarebbe neanche da parlare di rete unica. Ci sarebbe già una rete unica, quella che avevamo e non porterebbe fibra da nessuna parte”. L’amministratore delegato di Enel ha risposto così in conferenza stampa a chi gli chiedeva se la lettera del governo possa influire sulla scelta di monetizzare l’uscita da Open Fiber. “Il fatto di aver fatto partire Open Fiber ha fato muovere anche l’Italia nel campo del digitale e siamo contenti che sfoci in una rete unica nuova che sia aperta a tutti e non abbia un controllo verticalmente integrato nelle mani dell’operatore incombente come la lettera dei ministri ha sottolineato. Quindi ci ha confermato che avevamo fatto bene a fare quello che avevamo fatto e a facilitare questo percorso”, ha risposto diplomaticamente.

IL RUOLO DI CDP IN OPEN FIBER SECONDO STARACE

Il controllo statale di Open Fiber “viene esercitato attraverso Cdp, che è l’altro azionista. Nel caso di uscita, Cdp dovrà assumere il controllo operativo dell’asset”, ha sottolineato Starace, rispondendo a chi chiedeva come garantire il controllo statale di Open Fiber nel caso di una vendita.

DOSSIER RECOVERY FUND

Starace nel corso della presentazione del nuovo piano strategico del colosso energetico ha parlato anche di altro. Ad esempio, sul Recovery Fund, “quello che potrebbe accadere è che le cose potrebbero andare avanti un po’ più lentamente rispetto ai nostri desideri, perché c’è una viscosità intrinseca nel processo di autorizzazione che ancora disciplina questo processo, nonostante tutte le buone intenzione”. “La maggior parte dei paesi d’Europa ha ancora questa farraginosità e viscosità. Questo è il rischio, non tanto che non ci vengano erogati fondi, ma che le cose vadano un più lentamente di quanto noi abbiamo anticipato, perché ci sono delle difficoltà nei processi di autorizzazione che è l’esperienza quotidiana che facciamo in questo continente”, ha detto Starace.

PROGETTI GREEN

“Non riteniamo che ci sia il rischio che a noi non vengano poi erogati questi contributi: i progetti che noi presentiamo dovrebbero andare tutti in porto perché abbiamo presentato deliberatamente progetti molto aderenti ai criteri fissati dalla Commissione, con investimento che vada ad agevolare la trasformazione green, con contenuto digitale e vada a creare posti di lavoro”, ha spiegato il capo azienda di Enel, aggiungendo: “Non riteniamo che ci siano grossi elementi di rischio, la nostra strategia è pienamente in linea con quella delineata dall’Ue”.

EFFETTO BIDEN?

Scenari americani anche nelle parole di Starace: “L’effetto Biden c’è dal punto di vista psicologico. Sicuramente rientrare negli accordi di Parigi sarà simbolicamente e sostanzialmente importante per rinforzare il committment verso la lotta al cambiamento climatico a livello mondiale. Certamente aiuterà anche in parte a dissipare dubbi in giro per il mondo del fatto che ci sia una qualche incertezza in questa direzione”, ha detto il numero uno di Enel rispondendo in conferenza stampa dopo la presentazione del nuovo piano. “La crescita delle rinnovabili nel territorio degli Usa attraverso il periodo di Bush, i due, di Obama e quello di Trump è stata abbastanza costante e guidata dalla politica dei singoli Stati. La sostanziale crescita è stata guidata da fortissime convenienze a livello economico”, ha detto Starace: “Non mi aspetto nessuna particolare modifica in meglio o peggio, penso che ci sarà una sostanziale continuità di quello che è stato fino ad esso un bellissimo sviluppo delle rinnovabili in uno dei più grandi e bei mercati del mondo. E’ una buona notizia a livello globale”.

LE STRATEGIE DI ENEL SECONDO STARACE

Enel propone una “politica molto chiara e attrattiva che darà dei benefici ai nostri azionisti. E questo sarà un vantaggio per noi, per la società e sarà un futuro molto luminoso per Enel”, ha detto l’a.d. di Enel Francesco Starace presentando la nuova strategia al mercato. Rispondendo ad una domanda specifica sulla politica dei dividendi, ha spiegato: “Volevano rendere la vita più semplice. Il dividendo è abbastanza chiaro semplice e garantito per 3 anni. Abbiamo visto che in genere gli investitori preferiscono chiarezza e semplicità alla complessità e condizionalità e all’esposizione al rischio in questo campo. Credo che sia la risposta data a una richiesta viene dalla maggior parte del mercato”.

“L’anno scorso abbiamo presentato questa strategia a Milano, eravamo in presenza e non sapevamo assolutamente cosa sarebbe accaduto l’anno successivo. Per questo ringrazio tutti i colleghi in tutto il mondo, perché grazie a loro l’azienda è riuscita ad arrivare ai propri obiettivi in un anno assolutamente unico per più motivi”, ha detto Starace. “Il nostro impegno non fa che rafforzarsi durante questa pandemia, e questo ci aiuta a plasmare questa strategia”, ha detto Starace. “Abbiamo potuto veramente arrivare ad una strategia ben chiara, che abbiamo presentato puntando ad una dimensione e presenza globale”, con un “impegno sul digitale”, ha spiegato il manager, sottolineando che “l’ambizione che abbiamo potuto portare avanti è stata resa possibile dall’impegno, dalla motivazione di tutti i nostri colleghi. Continueremo ad essere leader mondiali e a mantenere il nostro ruolo di protagonista assoluto”.

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