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Ecco tutte le turbolenze in casa Enav

Che cosa succede tra i vertici di Enav e i sindacati. 

Ancora subbugli in casa Enav. I numeri felici della trimestrale non bastano a portare la pace, anzi. Sono proprio i buoni risultati e il mancato riconoscimento ai dipendenti la causa della rottura tra i sindacati e la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia.

Secondo indiscrezioni rivelate a Start Magazine, però, proprio oggi, 13 maggio, è fissato un incontro che potrebbe cambiare tutto. Andiamo per gradi.

I NUMERI DI ENAV

Partiamo dai numeri. Enav cresce: l’azienda ha chiuso il 2018 con ricavi pari a 889,7 milioni di euro (+0,9% rispetto al 2017); e un EBDITA di 297,4 milioni di euro (+4,9%). Il risultato Operativo (EBIT): è pari a 164,4 milioni di euro (+12%) e il risultato netto è di 114,4 milioni di euro (+12,7% rispetto 2017).

1,9 milioni di euro è l’indebitamento finanziario. L’assemblea negli scorsi giorni ha deliberato di corrispondere agli azionisti un dividendo pari a euro 108.240.528,123 equivalente a 0,1998 euro per azione ordinaria. Il pagamento del dividendo avverrà il 22 maggio 2019, con stacco della cedola fissato il 20 maggio 2019 e record date il 21 maggio 2019.

NESSUN MERITO AI LAVORATORI

Gli ottimi risultati, però, non saranno condivisi con i dipendenti. E questo fa infuriare la Fit-Cisl, che parla di rottura con Enav. “Abbiamo interrotto la trattativa”, sostiene il sindacato, facendo merito all’implementazione del piano industriale: “L’azienda, dopo aver annunciato pochi giorni fa ottimi risultati, non vuole riconoscerne il giusto merito ai lavoratori. Il bilancio appena chiuso segna un utile netto in crescita del 12,7% a 114,4 milioni di euro, con approvazione di un dividendo di 0,1998 euro per azione (+7%), pari a 108 milioni di euro. Con numeri del genere non si comprende come i lavoratori debbano essere esclusi”, ha fatto sapere il sindacato.

NESSUN RISPETTO PER I SINDACATI?

“L’azienda, con tanta arroganza, sta forzando la mano, dimostrando di voler rincorrere ossessivamente il profitto fino al punto da non rispettare neppure gli interlocutori sindacali al tavolo. Il piano industriale oltre a essere particolarmente ambizioso e quindi non sostenibile, prevede una crescita non supportata neppure da un adeguato piano di assunzioni funzionale a garantire il turn-over e l’ampliamento delle attività”, ha affermato la federazione dei trasporti della Cisl.

TUTTI I VECCHI DISSIDI: IL PIANO INDUSTRIALE

La rottura è dovuta anche (e soprattutto) a vecchi disguidi. Da tempo, infatti, preoccupa anche il nuovo piano industriale, come ricostruito tempo fa da Start Magazine.

Il piano prevede il trasferimento delle attività svolte nei due impianti di Brindisi e Padova rispettivamente a Roma e Milano. La prospettiva, ovviamente, avrebbe un impatto diretto su circa un centinaio di controllori di volo, con riprofessionalizzazione di alcune figure, indennizzi e incentivi all’esodo e trasferimenti.

LA MANCANZA DI PERSONALE

E non solo. In casa Enav, a tenere banco da più di un anno è il dossier della mancanza di personale.

“Ormai da molto tempo Ugl ribadisce la necessità di assumere nuovo personale, visti anche i numerosi pensionamenti previsti per i prossimi anni e il forte aumento di traffico che si sta registrando negli aeroporti e nello spazio aereo italiano”, aveva spiegato Adrano Angelillo, responsabile nazionale del dipartimento tecnico trasporto aereo Ugl. “Già lo scorso luglio le organizzazioni sindacali di Enav erano state costrette, al fine di evitare ritardi per migliaia di voli, a siglare un accordo che prevedeva il superamento dell’orario massimo di impiego del personale operativo e tale necessità si sta ripresentando identica anche per la prossima estate”, ha aggiunto Angelillo.

PACE IN ARRIVO?

Qualcosa potrebbe presto cambiare. Secondo indiscrezioni, proprio oggi sarebbe fissato un incontro tra Enav ed i sindacati che potrebbe riportare la tanto attesa pace.

Enav sembra propensa ad impegnarsi ad assumere personale già da giugno. Nell’incontro si parlerà anche delle sale operative e della mobilità geografica, ha fatto sapere la fonte. Con molta probabilità anche Fit-Cisl potrebbe firmare.

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