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Wartsila

Ecco il piano di Msc per Wartsila

Si è tenuto ieri al ministero delle Imprese e del made in Italy il tavolo di crisi per Wartsila: da una parte Msc ha presentato il suo piano di reindustralizzazione, dall'altra si sfila Ansaldo Energia

Il gruppo Msc pronto a salvare la Wartsila di Trieste,  la società finlandese che nel luglio 2022 ha annunciato la volontà di cessare l’attività produttiva nell’impianto di Bagnoli della Rosandra (che fornisce motori a Fincantieri) con conseguenti 450 esuberi per delocalizzare in Finlandia.

Ieri la compagnia di trasporto marittimo guidata da Gianluigi Aponte ha presentato al ministero delle Imprese e del Made in Italy l’ipotesi di progetto per la reindustrializzazione del sito industriale di Wartsila Italia a Bagnoli della Rosandra.

La presentazione del progetto è stata fatta durante il tavolo di crisi per Wartsila. All’incontro, presieduto dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto, erano presenti la Regione Friuli-Venezia Giulia, Wartsila, Msc, Ansaldo Energia, il ministero del Lavoro, Confindustria e le rappresentanze sindacali. In questo ambito, invece, Ansaldo Energia ha invece chiarito che in questo momento non ci sono le condizioni per far parte del progetto.

Con il piano Msc tutti riassorbiti i 300 lavoratori: soddisfazione per i sindacati.

Tutti i dettagli.

IL PIANO DI MSC PER WARTSILA

Come spiegato in una nota del Mimit, l’ipotesi di progetto avanzata da Msc per la reindustrializzazione del sito industriale triestino di Wartsila, prevede di creare un impianto di produzione di vagoni ferroviari per il trasporto merci. Il gruppo italo-svizzero, che ha in progetto la costruzione di carri ferroviari nel sito, ha l’obiettivo è di produrre 1.000 vagoni l’anno, di riassorbire tutti i lavoratori e partire con la produzione a pieno regime entro massimo 36 mesi.

“Abbiamo raggiunto un accordo: Wartsila ha chiuso uno stabilimento che produceva motori e ha licenziato 300 persone. Noi riprendiamo le 300 persone e creiamo una fabbrica di carri ferroviari per le merci” ha spiegato a inizio mese Aponte in un’intervista al Secolo XIX.

LA VERTENZA

A seguito della mobilitazione dei lavoratori, il 29 novembre 2022 al Mimit si era raggiunta una prima intesa tra Wartsila, Regione Friuli Venezia Giulia e sindacati. Questa prevedeva il proseguimento delle attività nello stabilimento di Bagnoli fino al 30 settembre 2023, senza procedure di licenziamento. Allo stesso tempo impegna l’azienda e il governo ad avanzare progetti di re-industrializzazione del sito triestino, considerato strategico per il territorio nazionale.

Chiuso lo stabilimento Wartsila di Bagnoli della Rosandra, i motori di Fincantieri saranno prodotti non più a Trieste ma in Finlandia con grave perdita di know-how, spiegavano il mese scorso i sindacati alle commissioni riunite Attività produttive e Lavoro della Camera sulla vertenza Wartsila.

Il colosso navale con sede a Trieste si avvale dei motori Wartsila. Tuttavia, nei mesi scorsi l’ad del gruppo navalmeccanico Folgiero aveva precisato che Fincantieri era pronto a tutto ma “come partner commerciale, come grande cliente, come compagno di viaggio nella ricerca e sviluppo. Tutto tranne “la produzione di motori” perché non abbiamo le licenze di produzione aveva replicato Folgiero, a chi gli chiedeva, a margine di una cerimonia a Trieste lo scorso autunno, se Fincantieri fosse interlocutore per rilevare lo stabilimento Wartsila.

A fine settembre la svolta quando il tribunale di Trieste accoglie il ricorso dei sindacati contro la multinazionale finlandese e revoca i 450 esuberi. L’azienda tira dritto nell’intenzione di spostare la produzione in Finlandia (a Trieste resterebbero comunque i servizi e le attività di ricerca e sviluppo).

SI SFILA ANSALDO ENERGIA

Da parte sua Ansaldo Energia ha invece chiarito che in questo momento non ci sono le condizioni per far parte del progetto. “Abbiamo la consapevolezza di trovarci di fronte a un’opportunità non solo per Trieste ma per tutto il Paese. Voglio ringraziare Ansaldo Energia, che in un momento molto difficile ci ha dato la disponibilità di un progetto concreto. Ora le condizioni sono cambiate, è vero. Adesso però non possiamo permetterci di perdere tempo, dobbiamo arrivare a giugno con l’accordo di programma concluso”: ha dichiarato il sottosegretario delegato alla Crisi, Fausta Bergamotto.

L’APPOGGIO DELL’ESECUTIVO

Il piano di Msc per la reindustrializzazione di Wartsila “rafforza il polo produttivo di Trieste e il suo ruolo nell’Alto Adriatico con un’azienda leader a livello globale. Siamo convinti che sia la strada giusta per rilanciare il sito industriale in un settore ad alto sviluppo di cui Trieste con il suo polo logistico, portuale e ferroviario, rappresenta certamente il luogo più adatto”. Lo scrive su X il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI

Esultano (cauti) i sindacati. Fim, Fiom e Uilm, “nel restare in attesa del piano industriale di Msc, che dovrà confermare gli impegni produttivi e occupazionali oggi dichiarati al tavolo” ritengono “necessario avviare un incontro urgente anche sui contenuti contrattuali e salariali, compresi i tempi di reimpiego di tutti i 300 lavoratori. Aspetti determinanti per la valutazione complessiva e compiuta della proposta Msc” si legge in una nota congiunta i sindacati dei metalmeccanici di Cisl, Cgil e Uil.

Gli impegni dichiarati ieri dal colosso marittimo per il sito di Wartsila a Bagnoli della Rosandra (Trieste) “dovranno ora trovare riscontro nel piano industriale e nell’accordo sindacale che dovrà definire le condizioni contrattuali, salariali e normative, delle lavoratrici e dei lavoratori soggetti al passaggio societario, la salvaguardia occupazionale dei lavoratori diretti e dell’indotto, la valorizzazione delle professionalità” ha commentato in una nota Luca Trevisan, segretario nazionale Fiom-Cgil, dopo l’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy del tavolo Wartsila.

‘Inoltre, nella discussione governativa, (omissis) per la definizione di un accordo di programma per Trieste, occorrera’ rafforzare i vincoli industriali e occupazionali di Wartsila Italia per le lavoratrici e lavoratori occupati nelle attività di service, ricerca e sviluppo, staff’, aggiunge Trevisan.

IN VISTA DEL PROSSIMO INCONTRO

“Ora bisogna mettere tutto nero su bianco nell’accordo di programma, assieme agli ammortizzatori sociali, che serviranno per formare i lavoratori. Ma bisogna fare presto perchè il contratto di solidarietà scade il 30 giugno. Prima ancora serviranno l’accordo formale tra Wartsila ed Msc e quello sindacale” rileva MF.

Non resta che attendere il prossimo incontro per l’accordo di programma che si svolgerà al Parlamentino del Mimit il prossimo 27 marzo alle ore 11.

 

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