In rivolta i dipendenti di Thales Alenia Space per il piano di ristrutturazione dell’azienda produttrice di satelliti.
La joint-venture partecipata al 67% dalla francese Thales e al 33% dall’italiana Leonardo ha previsto per il periodo compreso tra il 2023 e il 2025 un taglio di 1.237 posti di lavori in Europa, tra cui 980 in Francia. Lo riferisce il quotidiano Le Monde, spiegando che il sito di Tolosa vedrà una riduzione di 650 posti su un totale di 2.700. Nel sito di Cannes, invece, il taglio sarà di 330 posti su 1.800.
Il management giustifica questa ristrutturazione con il calo del mercato globale dei satelliti geostazionari per le telecomunicazioni, che è sceso da 20 a 10 all’anno per tre anni. “Le persone interessate dal taglio dei posti saranno dispiegate nel gruppo Thales. E quindi non ci sarà perdita di posti di lavoro”, ha assicurato l’azienda a Le Monde.
Riuniti martedì 17 settembre nei siti industriali di Tolosa e Cannes, centinaia di dipendenti hanno protestato contro il produttore di satelliti per aver tagliato la sua forza lavoro francese.
Tutti i dettagli.
IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DELLA FORZA LAVORO MESSO A PUNTO DA THALES ALENIA SPACE
Lo scorso marzo il gruppo Thales ha annunciato il piano che prevede la soppressione di 1.237 posti di lavoro in Europa tra gli 8.600 dipendenti della sua filiale spaziale Thales Alenia Space (Tas), di cui 980 in Francia entro la fine del 2025.
I sindacati parlano addirittura di 1.300 posti di cui 1.124 in Francia se non contiamo la creazione di posti di lavoro: “Questo è il più grande piano di riduzione della forza lavoro di Thales Alenia Space”, riporta Les Echoes. Come precisa La Tribune, si tratta in realtà di una ridistribuzione del personale tramite mobilità interna verso altri siti del gruppo o rimanendo, ad esempio, a Tolosa. ma per svolgere attività di ingegneria per attività non spaziale.
LE MOTIVAZIONI DELL’AZIENDA
La mossa segue il crollo delle attività di Thales Alenia Space nel settore delle telecomunicazioni che ha fatto sprofondare i conti dell’azienda guidata Hervé Derrey in rosso. Secondo La Tribune, le perdite ammontano a 45 milioni di euro nel 2023 (rispetto all’utile +11 milioni nel 2022). “L’ambizione è di ritornare, nel medio termine, a un livello di redditività del 7%, che è del tutto corretto nel settore spaziale”, ha affermato Patrice Caine, amministratore delegato di Thales.
Nel mercato altamente competitivo dei satelliti per comunicazioni geostazionarie civili, gli ordini globali sono in calo, evidenzia Le Monde. “Prima c’erano una ventina di bandi all’anno. Tuttavia, da tre anni, ce ne sono stati solo dieci, non di più”, spiega l’azienda per giustificare il piano. Conseguenza: nel 2022 ha vinto sei bandi di gara, nel 2023 nessuno e nel 2024 soltanto uno.
A questo motivo se ne aggiungono altri due, secondo il gruppo: i satelliti di nuova generazione – digitali -, riconfigurabili in orbita, richiedono meno manodopera e le difficoltà tecnologiche ne hanno ritardato lo sviluppo.