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Ecco come i giganti del web presidiano l’Italia (e Milano). Report Mediobanca

Tutti i dettagli sulle filiali italiane dei giganti del web dal report curato da Mediobanca sulle Websoft (Software & Web Companies) nel triennio 2019-2022 e nei primi 9 mesi del 2023

I giganti del web presidiano l’Italia tramite società controllate, ubicate in gran parte al Nord, soprattutto a Milano e provincia.

È quanto emerge dall’indagine annuale dell’Area Studi Mediobanca sulle 25 maggiori WebSoft internazionali (Software & Web Companies) nel triennio 2019-2022 e nei primi nove mesi del 2023.

Nel 2022 le filiali dei giganti del WebSoft hanno versato al fisco italiano 162 milioni di euro, per un tax rate effettivo del 28,3%. Dal 2024 dovrebbe diventare operativa anche in Italia la Global minimum tax che porterà ad applicare l’aliquota del 15% sugli utili realizzati dalle multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni.

I NUMERI DELLE FILIALI DEI COLOSSI DEL WEB IN ITALIA

Molteplici sono i modelli di business impiegati dalle WebSoft, differenziandosi tra quelle che si avvalgono esclusivamente dei canali online per lo sviluppo della propria attività e la vendita dei propri servizi (tipicamente pubblicitari, come Meta), quelle che sviluppano delle piattaforme di scambio ed incontro tra gli utenti ovvero quelle ibride, presenti sul web ed al tempo stesso sul territorio (ad esempio tramite stabilimenti, impiegando personale dipendente locale come Amazon).

In particolare, il fatturato aggregato delle filiali italiane ha raggiunto 9,3 miliardi di duero nel 2022, con circa 26,4mila lavoratori. Rispetto al 2019 si evidenziano circa 11mila dipendenti in più, in massima parte assunti dal gruppo Amazon che vanta il maggior numero di occupati nel nostro Paese (16.250 unità nel 2022). L’aggregato delle controllate italiane ha un rappresentatività minima rispetto al totale mondiale delle WebSoft, sottolinea il rapporto.

Mentre fatturato e Mon evidenziano incrementi a doppia cifra rispettivamente del 79,5% e del 31,4% rispetto al 2019, l’utile ante imposte e l’utile netto crescono invece solo del 10,8% e del 2%, rileva Mediobanca.

RIGUARDO IL FISCO…

Nel 2022 le controllate italiane dei colossi WebSoft hanno versato 162 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate, a fronte di un’aliquota fiscale effettiva del 28,3%. Se si considerasse anche la Digital Service Tax il totale delle imposte pagate nel 2022 arriverebbe ad oltre 206 milioni di euro, pari a un tax rate del 36%.

Infine, dal 1° gennaio 2024, anche in Italia dovrebbe essere applicata la Global minimum tax (l’imposta del 15% relativa alle multinazionali), ma la Digital Service Tax rimarrà operativa sino all’entrata in vigore del Pillar One («re-allocation of taxing rights»), prevista per il 2025, puntualizza il rapporto.

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