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Generali Cattolica

Ecco come Cattolica Assicurazioni risponde all’Ivass

Che cosa ha comunicato Cattolica Assicurazioni. L'articolo di Emanuela Rossi

 

Cattolica Assicurazioni si prepara al cambio di pelle — nuovo management, trasformazione in spa — ma prima cerca di appianare tutte le situazioni più spinose. Nei giorni scorsi, infatti a breve giro ha prima annunciato l’intesa con Banco Bpm sulla bancassurance e poi le risposte ai correttivi chiesti dall’Ivass e relativi alla governance e alla gestione del gruppo.

LA RISPOSTA ALL’IVASS

Come si diceva, il board ha approvato una comunicazione come risposta ai rilievi dell’Ivass arrivati l’8 gennaio scorso e frutto degli accertamenti ispettivi condotti dal 18 dicembre 2019 al 24 luglio 2020. In particolare, per quanto riguarda il ricambio dei componenti dell’organo amministrativo, chiesto dall’Istituto di Vigilanza, il cda ricorda che il 4 febbraio “ha conferito un incarico a Spencer Stuart per supportare il Comitato Nomine e il Consiglio di Amministrazione” per predisporre la lista dei candidati per il rinnovo del Consiglio e una rosa di possibili candidati da sottoporre al cda.

CATTOLICA VERSO L’ASSEMBLEA

All’assemblea in programma a maggio il board si presenterà dimissionario per consentire il rinnovo integrale dell’organo. Secondo quanto riferisce La Repubblica, comunque, dal ricambio dovrebbero rimanere fuori i tre consiglieri appena indicati da Generali e l’amministratore delegato e direttore generale, Carlo Ferraresi.

LA POLITICA DI REMUNERAZIONE

Sul fronte della criticata politica di remunerazione Cattolica sottoporrà all’approvazione dell’assemblea una proposta per ridurre i compensi complessivi per i componenti degli organi sociali della Compagnia  che prevede una riduzione rispetto agli attuali emolumenti. Nella comunicazione si è poi confermato che la compagnia non ha fornito liquidità, sotto qualsiasi forma, alle società controllate non assicurative del Gruppo, né vuole effettuare ulteriori apporti al “Fondo H-Campus”, senza il parere favorevole del Comitato per il Governo Societario e la Sostenibilità.

IL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE

In merito al completamento del rafforzamento patrimoniale, viene ribadita la decisione di posticipare di alcuni mesi l’esecuzione della seconda tranche — pari a 200 milioni — dell’aumento di capitale deliberato il 4 agosto scorso in modo da avere il tempo necessario per fornire maggiori informazioni al mercato. Nella comunicazione trovano poi spazio alcune misure di rafforzamento, sulla base delle osservazioni formulate dall’Ivass, che riguardano il sistema di governo societario e di controllo, la gestione degli investimenti immobiliari e la gestione della rete agenziale e degli accordi con Coldiretti.

L’ACCORDO CON BANCO BPM

Altro capitolo d questi giorni è invece relativo ai rapporti con Banco Bpm sul versante bancassurance. L’intesa siglata fra i due gruppi — che hanno le joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni — prevede che gli accordi vadano avanti fino al primo semestre 2023 e che possano essere disdettati, da parte del Banco, sino a fine 2024. La durata originaria era prevista fino al 2033. Il prezzo di esercizio dell’opzione di acquisto da parte di Banco Bpm è stato fissato “ai c.d. ‘own funds’ — escluse le passività subordinate e includendo gli eventuali utili fino alla data di trasferimento delle partecipazioni — da calcolarsi al semestre antecedente l’esercizio dell’opzione”.

A questo valore va aggiunta una componente fissa di 60 milioni e una componente eventuale di 50 milioni da corrispondersi in via differita, esclusivamente nel caso in cui per un periodo di 4 anni non si verifichino eventi che abbiano effetto sul controllo di Cattolica da parte dell’attuale primo azionista o di altri soggetti anche in accordo fra di loro.

L’accordo di questi giorni risolve l’impasse che si era venuta a creare tra la banca — che voleva uscire dalle jv pagando 350 milioni di euro, circa la metà di quanto versato a suo tempo da Verona — e Cattolica che negava — con l’ingresso di Generali nel capitale del gruppo — quel cambio della struttura di controllo che aveva portato il Banco a chiamarsi fuori dall’accordo.

IL CDA E L’ASSEMBLEA

Intanto è stata posticipata al 24 marzo la riunione del cda per approvare il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 che passerà poi il vaglio dell’assemblea degli azionisti convocata per il 13 e il 14 maggio, in prima e seconda convocazione. Sarà l’occasione per eleggere il nuovo board. Da ricordare che dal 1° aprile prossimo sarà efficace la trasformazione di Cattolica Assicurazioni da cooperativa in società per azioni.

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