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Generali Cattolica

Tutti i piani di Cattolica (non solo con Assicurazioni Generali)

Che cosa succederà a Cattolica Assicurazioni. Il punto di Emanuela Rossi.

Un 2020 andato bene, almeno secondo i dati preliminari, e un piano 2021-2023 in continuità con la strategia industriale del gruppo: Cattolica Assicurazioni inizia l’anno con ottimismo in attesa di due importanti cambiamenti primaverili, la trasformazione in spa e l’addio di Paolo Bedoni, il presidente dominus che pare sia dietro i tanti subbugli degli ultimi anni.

Nel frattempo a Verona ci sono anche altre partite da tenere d’occhio: i risultati dell’ispezione dell’Ivass, seguita al siluramento dell’amministratore delegato Alberto Minali il 31 ottobre 2019, che hanno portato alla richiesta di cambio nella governance e gli accertamenti della Consob per fare chiarezza sull’operazione che ha consentito a Generali di entrare nel capitale di Cattolica (con il 24,4%) al costo di 300 milioni di euro.

I DATI PRELIMINARI 2020

Il cda, come dicevamo, ha reso noti i dati preliminari relativi all’esercizio scorso, che si è chiuso con una raccolta diretta dei premi Danni per circa 2,1 miliardi e dei premi Vita per circa 3,7 miliardi. Il risultato operativo è tra i 360 e i 380 milioni, in linea con la previsione comunicata lo scorso anno che puntava a una cifra compresa tra 350 milioni e 375 milioni.

Numeri che fanno piacere all’amministratore delegato, ex direttore generale di Cattolica, Carlo Ferraresi: “Siamo particolarmente soddisfatti per i dati preliminari del 2020, che dimostrano la nostra solidità, la forza e la capacità del Gruppo di rispondere, anche grazie ai suoi partner commerciali e alla capacità di rinnovarsi della rete agenziale, in maniera pronta alla difficile crisi pandemica. Il Covid ha modificato numerosi equilibri e sono convinto che il nostro Piano ci consentirà di affrontare in modo efficace le nuove esigenze che emergeranno nel settore assicurativo”.

IL PIANO 2021-2023

Durante la riunione il board ha approvato anche il piano rolling 2021-2023 che presenta – secondo quanto comunicato dal gruppo veronese – una strategia basata su tre principi: “Consolidamento” grazie al completamento delle iniziative in corso e relative al piano 2018-2020; “Focalizzazione” su alcune iniziative strategiche, accelerazione del piano di efficientamento e rilancio della redditività del business Vita; “Sostenibilità” tramite iniziative sulle Tenute di Cattolica, in modo da incrementarne la redditività, e tramite il rafforzamento della strategia ESG, per una trasformazione sostenibile del business.

Quattro le priorità sul core business su cui punta la strategia del piano 2021-2023 ovvero il presidio della profittabilità Danni e crescita su servizi Auto e Salute, con rafforzamento del valore della rete agenziale; l’incremento dell’efficienza operativa attraverso ottimizzazione dei costi ed efficientamento/semplificazione dei processi; il recupero della sostenibilità nel Vita tramite la revisione dell’offerta e l’ottimizzazione del portafoglio in force; la riduzione della volatilità del Solvency II Ratio, anche attraverso la diversificazione del portafoglio.

Si tratta di un piano che “si propone di lavorare in continuità con la nostra strategia industriale e ci permette, grazie al rafforzamento delle nostre linee di business e alla nostra dinamicità commerciale, di rispondere in modo adeguato ai mutamenti del mercato”.

LA PROBABILE USCITA DA LOMBARDA VITA E GLI EFFETTI SUL RISULTATO OPERATIVO 2021

Altra novità emersa dal consiglio d’amministrazione l’ipotesi di uscire dalla società Lombarda Vita, joint venture con Ubi Banca, dal 1° gennaio del 2021. A Verona arriverebbe un corrispettivo compreso tra circa 290 e 300 milioni in funzione del risultato IAS/IFRS 2020 di Lombarda Vita. A seguito del perfezionamento dell’operazione, a Cattolica Assicurazioni spetterebbe una plusvalenza IAS/IFRS nel bilancio consolidato 2021 pari a 100-110 milioni, mentre la plusvalenza sul bilancio civilistico si aggirerebbe sui 50-60 milioni. Per lo stesso motivo, si prevede nel 2021 un risultato operativo in calo fra 265 e 290 milioni con una raccolta premi complessiva di circa 5,2 miliardi, di cui Danni 2,1 miliardi e Vita 3,1 miliardi. Si tratta di previsioni, precisano da Verona, basate sull’ipotesi di continuità del rimanente perimetro di consolidamento e che includono anche i primi effetti della partnership industriale con Generali, siglata il 24 giugno scorso.

COSA PENSA DONNET (GENERALI) DELL’INGRESSO IN CATTOLICA

Restando a Trieste non si possono non citare le parole consegnate a La Repubblica di Philippe Donnet, da marzo 2016 al timone di Generali – “giocavo a rugby, credo solo nella forza della squadra” -, che prevede: “Già nel 2021 l’accordo (con Cattolica, ndr) ci darà grandi soddisfazioni; la vendita di prodotti dell’asset management è in corso, mentre a marzo venderemo i nostri servizi salute e Internet of Things ai 3,5 milioni di clienti Cattolica”.

Sulla minusvalenza potenziale di circa 90 milioni sui 300 milioni investiti per entrare nel capitale di Cattolica, il manager francese rileva che “la minusvalenza è solo teorica e temporanea, mentre noi abbiamo una visione strategica di lungo termine”. E per il futuro nella città degli innamorati, Donnet annuncia: “Vedremo le condizioni a cui sarà lanciato l’aumento e verosimilmente parteciperemo. Ma solo per la nostra quota”.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI CATTOLICA

Intanto il 17 marzo è in programma una nuova riunione del cda per approvare il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 che passerà poi il vaglio dell’assemblea degli azionisti convocata per il 13 e il 14 maggio, in prima e seconda convocazione. In quell’occasione si eleggerà il nuovo board e, dopo 15 anni, Bedoni lascerà la presidenza di Cattolica, come già annunciato. Da ricordare che dal 1° aprile prossimo sarà efficace la trasformazione di Cattolica Assicurazioni da cooperativa in società per azioni.

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