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3m pfas

Ecco come 3M ha chiuso la storia dei Pfas nell’acqua potabile

La multinazionale statunitense 3M pagherà fino a 10,3 miliardi di dollari per risolvere i procedimenti che la vedono coinvolta nella contaminazione di acqua potabile da Pfas, cioè le “sostanze chimiche perenni”. Si chiude quindi anche la questione della schiuma antincendio che aveva coinvolto il Pentagono. Tutti i dettagli

 

Il caso è chiuso. Il gruppo americano 3M ha messo fine ai procedimenti avviati da diverse reti pubbliche di distribuzione di acqua potabile per contaminazione da Pfas, ovvero “sostanze chimiche perenni” perché è molto difficile eliminarle. La convalida da parte di un giudice dell’accordo concluso nel giugno 2023, in cui si stabiliva che 3M pagherà fino a 10,3 miliardi di dollari al lordo delle imposte in 13 anni, è arrivata ieri.

Di sostanze perfluoroalchiliche, meglio note come Pfas, ne esistono una quantità incredibile e si trovano praticamente ovunque. Anche nel nostro sangue. Recentemente, la direttiva europea sugli imballaggi li ha messi al bando poiché si trovano anche a contatto con gli alimenti.

L’ACCORDO

L’accordo per chiudere i procedimenti che vedono coinvolta 3M per contaminazione da Pfas di acqua potabile prevede che il gruppo pagherà fino a 10,3 miliardi di dollari al lordo delle imposte in 13 anni, con scadenze annuali che vanno da 2,9 miliardi nel 2024 a 200 milioni in ciascuno degli ultimi tre anni (2034, 2035 e 2036). Il denaro dovrà essere utilizzato per finanziare le tecnologie di trattamento delle acque laddove siano risultate positive ai Pfas, soprannominati “inquinanti perenni”, e per pagare future analisi di controllo.

Dal comunicato diffuso, si prevede che i primi pagamenti inizieranno nel terzo trimestre del 2024, a meno che non venga presentato ricorso contro la convalida finale.

A seguito della notizia, le azioni di 3M sono aumentate di circa il 3%.

UN EPILOGO ATTESO

Annunciata il 22 giugno 2023, la transazione necessitava ancora dell’approvazione di un giudice per essere finalizzata. “Questo è un altro passo importante per 3M mentre continuiamo a mantenere le nostre priorità”, ha commentato Mike Roman, amministratore delegato del gruppo. “L’approvazione finale di questo accordo e i progressi verso l’arresto di tutta la produzione di Pfas entro la fine del 2025 rafforzeranno i nostri sforzi per ridurre i rischi e le incertezze per il futuro”, ha aggiunto.

Il gruppo aveva accantonato un onere di 10,3 miliardi di dollari al lordo delle imposte a partire dal 2023.

LA SCHIUMA ANTINCENDIO E IL PENTAGONO

L’accordo annunciato a giugno affermava di risolvere tutte le richieste di risarcimento per l’acqua potabile, attuali e future, relative a qualsiasi tipo di Pfas, compresi quelli inclusi nella causa multidistrettuale Aqueous Film Forming Foam (Afff) con sede a Charleston, nella Carolina del Sud. Sostanza presente nella schiuma a film acquoso utilizzata dai vigili del fuoco per spegnere gli incendi.

3M, intanto, nel 2000 aveva dichiarato che avrebbe gradualmente eliminato la produzione di due tipi di Pfas: l’acido perfluorottanoico (Pfoa) e l’acido perfluorottansulfonico (Pfos).

Ma, come scriveva Start, nella storia della schiuma antincendio c’entra anche il Pentagono che, pur avendo contribuito alla sua ideazione e ad averla utilizzata in almeno 385 basi militari per gli addestramenti, ha chiesto – e con buone probabilità la otterrà – l’immunità da 27 cause legali che lo hanno coinvolto.

I TAPPI AURICOLARI DIFETTOSI

Si avvia verso la risoluzione anche la questione dei tappi auricolari difettosi, forniti all’esercito statunitense e prodotti da Aearo Technologies, acquisita da 3M nel 2008 e dal luglio 2022 in procedura fallimentare.

Alla fine di agosto 2023 era stato raggiunto un accordo da 6 miliardi di dollari per evitare un processo: migliaia di soldati americani hanno infatti denunciato il gruppo sostenendo che il loro udito fosse stato danneggiato proprio da questi dispositivi. In quel caso, la cifra dell’intesa si è rivelata decisamente più bassa di quella ipotizzata da alcuni analisti, che si attendevano un costo per 3M tra i 10 e i 15 miliardi di dollari.

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