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Dagospia difende Generali e Mediobanca da Meloni e Fazzolari facendo sponda su Iss

Ecco le ultime novità finanziarie, politiche e mediatiche sul ddl Capitali. Con un attivismo poco pop di Dagospia sempre in versione anti Meloni e pro Generali e Mediobanca

Non si spegne l’eco delle parole pronunciate di recente dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riguardo al ddl Capitali, in particolare sulle norme che riguardano i rinnovi dei consigli d’amministrazione. Proprio quella parte del provvedimento – da febbraio al vaglio dell’Aula della Camera – che da più parti si teme possa nuocere agli investimenti in Italia.

COS’HA DETTO LA PRESIDENTE MELONI

Durante la conferenza stampa di fine anno, che quest’anno si è svolta il 4 gennaio scorso, Meloni ha affermato che il ddl Capitali serve a “limitare il meccanismo attraverso il quale, in alcuni casi, si perpetuano all’infinito i cda, a prescindere dai soci”.

Parole che nella city milanese, secondo quanto riportato da Milano Finanza, sono sembrate “un assist della presidente del Consiglio a favore di Francesco Gaetano Caltagirone e un intervento neanche tanto velato sulla contesa per gli assetti di controllo di Generali e Mediobanca”.

IL RUVIDO COMMENTO DEL FINANCIAL TIMES

Del resto occorre ricordare che l’insigne quotidiano britannico Financial Times non ci è andato leggero scrivendo, nella sezione “Inside business”, che “si sarebbe diffuso un allarme tra alcune aziende e azionisti” in quanto il ddl Capitali “anziché liberalizzare e incrementare gli investimenti in Italia, potrebbe fare l’opposto”. Secondo il quotidiano della City, “il beneficiario più ovvio del disegno di legge emendato è Francesco Gaetano Caltagirone” e “se la legge dovesse essere approvata come proposto, rappresenterebbe un secondo passo indietro per i mercati italiani in pochi mesi”.

CHI È E COSA FA ISS

L’Institutional Shareholder Services (Iss) è un proxy advisor americano con sede principale a Rockville nel Maryland. Iss è controllato da Deutsche Borse (che a sua volta per il 92% è in mano ad investitori istituzionali e per l’8% ad investitori privati), con Genstar Capital e con il management di Iss. Fondato nel 1985, fornisce soluzioni di governance aziendale e di investimento responsabile, informazioni di mercato, servizi di fondi, eventi e contenuti editoriali per investitori istituzionali e società, a livello globale. Iss ha 3.000 dipendenti, che lavorano in 25 sedi globali distribuite in 15 Paesi, e circa 3.400 clienti che includono molti dei principali investitori istituzionali a livello mondiale e aziende pubbliche focalizzate sull’Esg e sulla mitigazione del rischio di governance come misura di miglioramento del valore per gli azionisti.

IL REPORT ISS IN LINEA CON IL FT MANDA IN ESTASI DAGOSPIA

Come si diceva, il più grande tra i proxy advisor ha stilato e diffuso un report, a firma di Gianluca Antipasqua (capo dell’area ricerche per l’Europa meridionale) decisamente in linea con il quotidiano economico britannico. Report cui Dagospia ha dedicato un vistoso articolo a pochi minuti dalla pubblicazione on line del report sul sito di Iss. In sostanza, “secondo Iss, con le principali modifiche approvate, la proposta di legge porterà a ulteriori distorsioni del principio ‘un’azione, un voto’, esacerbando così le preoccupazioni esistenti tra gli investitori sulla potenziale ‘corsa al ribasso’ in atto in molti mercati europei” si legge nell’articolo di Dagospia. Antipasqua inoltre evidenzia come, a differenza del testo originale del ddl Capitali presentato ad aprile dal governo, il provvedimento approvato dal Senato e che andrà all’ordine del giorno dell’Aula della Camera agli inizi di febbraio, “incorpora anche nuove regole sulle liste di candidati presentate dai consigli di amministrazione uscenti”.

In generale, si legge nel report di Iss, “la nuova legislazione proposta, che copre un’ampia varietà di argomenti, ha il potenziale per rimodellare in modo significativo il quadro italiano di governo societario. È probabile che la versione finale del disegno di legge venga approvata prima della prossima stagione delle deleghe del 2024, influenzando, tra l’altro, le regole sulle strutture di voto multiplo, la partecipazione alle assemblee degli azionisti e i rinnovi del consiglio”.

Senza dimenticare che “l’approvazione del disegno di legge – scrive nel report Antipasqua – attribuirebbe inoltre al governo italiano ampi poteri per riformare il Testo unico della finanza e la disciplina sulle società di capitali contenuta nel codice civile italiano” con una delega che “deve essere esercitata entro 12 mesi dall’approvazione definitiva del disegno di legge attraverso uno o più decreti legislativi”.

CHI È GIANLUCA ANTIPASQUA

Antipasqua, studi al liceo Chateaubriand di Roma e all’università parigina Pierre et Marie Curie, da agosto 2022 in Iss è a capo delle ricerche per il Sud Europa. Nelle file del proxy advisor è entrato a febbraio 2015 come analista dell’area ricerche corporate governance. Da dicembre 2021 a giugno 2022 però si è momentaneamente allontanato da Iss andando a guidare l’area ricerca Esg per la società di consulenza SquareWell Partners.

Nel curriculum di Antipasqua anche un’esperienza al Parlamento europeo come assistente parlamentare (ottobre 2013-maggio 2014) e una alla Regione Lazio come assistente di un componente del Consiglio regionale (ottobre 2010-febbraio 2013).

L’APPOGGIO DI ISS A SCARONI E LA CORREZIONE DI DAGOSPIA

Va ricordato, tra le recenti importanti indicazioni, che Iss ha appoggiato Paolo Scaroni, eletto lo scorso maggio presidente dell’Enel su indicazione del ministero dell’Economia e delle Finanze, a differenza di Glass Lewis che invece appoggiava il banchiere Marco Mazzucchelli, sostenuto dal fondo britannico Covalis. In assemblea la lista del Mef, che vedeva Flavio Cattaneo candidato come amministratore delegato, ha ricevuto il 49,1089% dei voti, quella di Assogestioni (che appoggiava Scaroni e Cattaneo) il 43,4972% e quella di Covalis il 6,9448%.

Al di là di qualche lieve, recente, divergenza sono note e risapute le convergenze fra Iss e Assogestioni. Mentre Dagospia accredita Antipasqua come vicino al sottosegretario leghista al Mef, Federico Freni, “correggendo” – secondo le intenzioni del sito fondato e diretto da Roberto D’Agostino ormai più dedito a sport, spettacoli e cazzeggi vari più che in maniera seria su finanza e poteri – quanto scritto mesi fa da Start Magazine, secondo cui il padre di Antipasqua è “molto noto e apprezzato negli ambienti di centrodestra”. Una “correzione” – quella di Dagospia – davvero bizzarra o molto interessata.

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