MASSOLO MAZZOLA L’ARABIA SAUDITA
Expo 2030, vince l'Arabia Saudita. "I due terzi della comunità internazionale hanno votato per il mercantilismo, la diplomazia transazionale invece di quella transnazionale", dice Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore di Expo.
Transazionale? Cioè mazzette?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 29, 2023
CROSETTO DESTRUTTURA WEBUILD
PERCHE' CROSETTO PIZZICA WEBUILD?
"Mi auguro che le aziende, soprattutto la più grande del settore che ha vinto moltissime gare, sia in grado, cioè abbia la capacità tecniche, organizzative e finanziarie di realizzarle davvero, nei tempi previsti".
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 28, 2023
Perché Crosetto pizzica Webuild sul Pnrr? Parole e ipotesi (su Salvini e non solo)
STAGNARO FULMINA LEGA, PD E M5S SUL MERCATO TUTELATO
Bollette luce e gas, no alla fine del mercato tutelato?
"Il Pd, la Lega e il M5s – che oggi guidano il fronte del no – hanno sostenuto e votato il Pnrr proposto da Draghi, cioè proprio il documento che blinda la liberalizzazione". (Carlo Stagnaro)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 29, 2023
TRAVAGLIO E GOMEZ SFILANO
"Da oggi ogni quindici giorni, il nostro giornale dedicherà una pagina ai Fatti di Moda. Ci occuperemo di stili di vita, di personaggi che hanno fatto grande l’abbigliamento italiano, di creatività e di cultura". (Peter Gomez, Il Fatto quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2023
CON IL NUOVO CORSO MODAIOLO IL FATTO QUOTIDIANO ANDRA’ ANCORA DI MODA?
KOCH PER TRUMP ALLA COQUE
Negli Usa la rete del miliardario "Koch sostiene Haley nel tentativo di bloccare Trump dalla candidatura al GOP nel 2024". (Wsj)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 29, 2023
PANORAMA SU ZUPPI
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 29, 2023
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Ma che è ‘sta roba? Si possono usare in maniera così casalinga e personale i simboli del Senato? pic.twitter.com/gvy99eX4Rw
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 28, 2023
Mattarella, oltre a invitare gli azzurri della Davis al Quirinale, potrebbe anche invitare il papà di Giulia Cecchettin ed elogiarlo per le parole misurate, composte, profonde e sagge dette dopo l'uccisione della figlia.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2023
FINTI GIORNALI E REPUTATION MANAGER. PRIMO CASO
CARE GRANDI AZIENDE E CARISSIMI TOP MANAGER PUBBLICI E PRIVATI CON LAUTI EMOLUMENTI,
NON VI VERGOGNATE A COMPARIRE SU QUESTI FINTI GIORNALI CON CONTENUTI RIDICOLI?
DI CHI SONO?, CHI LI GESTISCE?, CHI LI DIRIGE?
Esempio:https://t.co/T7sZAMTKmN
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 28, 2023
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ESTRATTO DELL’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA A MASSOLO SU EXPO2030
Lo sguardo fiero, malgrado l’amarezza per la sconfitta, rivela tutto il disappunto di Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore di Expo, grande tessitore della partita che per l’Italia si è conclusa nel peggiore dei modi.
Ambasciatore Massolo, crede sia mancato qualcosa nel modo in cui Roma ha condotto la campagna per Expo?
«No, non penso che avremmo potuto fare di più. Abbiamo combattuto sulla base di una proposta riconosciuta come la migliore non soltanto per il modo in cui è stato declinato il tema, ma anche per l’ampia condivisione. Abbiamo fatto tutti i nostri passi in stretto coordinamento con il governo, le istituzioni locali e i rappresentanti della società civile. Abbiamo presentato un ottimo progetto con un lascito per il futuro che speriamo possa essere in parte realizzato per la città».
Come spiega, allora, il magro bottino di appena 17 voti?
«La realtà è che i due terzi della comunità internazionale hanno votato per il mercantilismo, la diplomazia transazio-nale invece di quella transnazionale. Quando abbiamo sondato il terreno per capire quale fosse l’orientamento, alcuni delegati ci hanno risposto di essersi impegnati con la nostra competitor (Riad, ndr) fin dal 2020, quando non esisteva ancora alcun progetto. La domanda è: la competizione si gioca sulla sostanza, sulla qualità della proposta o sugli investimenti e le grandi aziende?».
Di fatto, però, la coerenza dell’Italia con i valori di una democrazia occidentale non ha pagato.
«Contano anche gli investimenti, questo è ovvio, ma si è raggiunto un volume tale per cui un domani se si candida un Paese emergente un po’ disinvolto la competizione diventa fuori portata».
Fino a poco prima del voto Roma poteva contare su una cinquantina di preferenze, come è possibile che siano crollate a 17?
«In effetti i conti non tornano in parte per il doppio gioco di alcuni Paesi, in parte perché immagino vi siano state pressioni in extremis. Un esito così strabocchevole fa pensare… ne abbiamo parlato anche con i coreani, con i quali avevamo un coordinamento informale, e nessuno si aspettava un risultato del genere».