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Crédit Agricole

Creval, che cosa farà il Credito Valtellinese con Aragorn per gli Npl

Fatti, numeri, obiettivi, commenti e prospettive sul piano messo a punto dal Credito Valtellinese (Creval) sugli Npl con il piano Aragorn IL PIANO ARAGORN SUGLI NPL DI CREVAL In linea con gli obiettivi del piano 2018-2020 il Credito Valtellinese ha cartolarizzato un portafoglio di crediti in sofferenza per un gross book value (valore lordo), alla…

IL PIANO ARAGORN SUGLI NPL DI CREVAL

In linea con gli obiettivi del piano 2018-2020 il Credito Valtellinese ha cartolarizzato un portafoglio di crediti in sofferenza per un gross book value (valore lordo), alla data di cut off al 31 dicembre scorso, pari a circa 1,6 miliardi, mediante cessione a un veicolo di cartolarizzazione, Aragorn, ed emissione da parte di quest’ultimo di tre differenti classi di titoli Abs: una tranche senior per 509,5 milioni con rating atteso in linea con quanto richiesto dalla normativa relativa alla garanzia dello Stato (GACS), una tranche mezzanine provvista di rating e una junior, rispettivamente per 66,8 milioni e per 10 milioni.

I DETTAGLI SULL’OPERAZIONE DEL CREDITO VALTELLINESE

I titoli senior beneficeranno della garanzia statale GACS, la cui richiesta al Tesoro sarà formalizzata nei prossimi giorni e saranno integralmente ritenuti da Creval. Le altre due tranche sono state collocate invece per il 95% presso investitori istituzionali. Con Aragorn il piano di cessione di Npl per il 2018 risulta pressoché completato.

IL PREZZO E GLI OBIETTIVI DI ARAGORN

Il prezzo è pari a circa il 32% del valore lordo, sostanzialmente in linea con con assunzioni del piano industriale, sottolinea il Creval in una nota. Il deconsolidamento del portafoglio Aragorn – che avverrà con data di riferimento 30 giugno, mentre la derecognition prudenziale e’ subordinata all’ottenimento della GACS – determina un miglioramento del Npl ratio lordo da 19,3% al 31 marzo 2018 a circa 11,5% pro-forma alla medesima data, considerando anche le ulteriori cessioni già realizzate nell’ambito del cosiddetto ‘Project Gimli’.

LE PROSPETTIVE SUGLI NPL

L’obiettivo per fine 2018 e’ pari a 10,5%, con una ulteriore riduzione a 9,6% a fine 2020, beneficiando appieno del miglioramento atteso nella gestione interna dei crediti deteriorati, in linea con l’Npl Plan del gruppo. A partire dal 2015, le cessioni cumulate operate da Creval ammontano a circa 4 miliardi, con una riduzione dell’ammontare lordo di crediti deteriorati dal 2015, includendo la cessione Aragorn proforma sui dati a fine marzo, pari al 67% circa.

LE PAROLE DI SELVETTI

Piazza Affari ha apprezzato l’operazione del Creval, spingendo il titolo a +3%. «Abbiamo dimostrato che la banca realizza uno ad uno i progetti che annuncia – ha spiegato il ceo della banca, Mauro Selvetti, al Sole 24Ore – Dopo aver chiuso il progetto Elrond, ora realizziamo Aragorn e porteremo l’Npe ratio pro-forma attorno all’11% a giugno. Abbiamo concluso l’accordo sugli esuberi con oltre 200 uscite, abbiamo chiuso le 50 filiali e stiamo agendo sul taglio dei costi».

OBIETTIVO REDDITIVITÀ

Archiviato il capitolo degli Npl, il top management intende concentrare gli sforzi sul tema della redditività. «Vogliamo focalizzarci sul business, e i segnali che arrivano sono incoraggianti – ha aggiunto Selvetti al Sole – Il contesto non aiuta ma il Creval ha le condizioni di capitale e liquidità per crescere: con una quota di mercato pari all’1% e una rete che è stata riorganizzata, possiamo tornare a una profittabilità sostenibile». Le sfide certo non mancano. Il quadro politico italiano, con il recente picco di volatilità sui Btp, mette alla prova le banche che hanno investito nei titoli sovrani domestici (e il Creval è tra queste), almeno per la porzione di titoli finalizzati al trading. Per il manager, non solo puntare sui titoli di Stato «rimane un investimento», ma anzi la situazione attuale «può anche rappresentare un’occasione di acquisto».

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