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State A Casa

Chi sono gli artisti che gridano “Iorestoacasa”

L'articolo di Nunzio Ingiusto sugli appelli degli artisti pro "Iorestoacasa" e sull'iniziativa del ministero dei Beni culturali

La bella Italia in campo per battere il coronavirus. Un Paese straordinario di arte, cultura, musica, teatro che si mobilita.

Luoghi e contesti sostenibili che in un momento straordinario – siamo lontani da ogni retorica – possono e devono aiutare gli italiani ad avere fiducia in se stessi. Un giorno dovremo riappropriarci di valori e identità che ci vedono tra i Paesi più visitati al mondo.

Un Paese ammaccato da tante vicende, nella cui storia sapremo inserire nella giusta dimensione anche l’horribilis Covid- 19. Sebbene le ferite di questa epidemia non si chiuderanno in breve tempo. E i richiami con la peste manzoniana sono solo autoreferenziali per chi li cita.

Visti da Napoli, la città del boom turistico 2019, i limiti posti dal governo per contenere il virus, sono un colpo micidiale alla economia cittadina ed extraurbana. Una fermata indiscutibilmente necessaria, qui come dappertutto.

La forza autorigeneratrice della storia, della cultura, della passione civile non è transitoria, come questo insopportabile virus che ci obbliga a restare a casa. Nella buona e nella cattiva sorte, pur lacerandoci per non avere una classe dirigente all’altezza di certe situazioni e mille difetti mediterranei, alla fine ce la siamo sempre cavata. La cultura ci ha aiutato.

Lode, dunque, a Dario Franceschini che ha fatto aderire il suo Ministero alla campagna #iorestoacasa. Un segnale forte, dopo che anche la Rai ha rivisto i palinsesti dei suoi canali tematici per aiutare i ragazzi, soprattutto, ad aggiornarsi su temi scolastici e culturali da casa. Non facciamoci distrarre dall’assalto (passeggero) ai supermercati e dai mugugni degli adolescenti sulle limitazioni serali. “Aiutateci a  convincere i vostri coetanei a restare a casa”, scrive Franceschini ai giovani. #Iorestoacasa è un invito a limitare le relazioni sociali per combattere la diffusione del Covid-19.

Seduto sul divano, da qualsiasi posto, con il tablet, davanti al computer puoi andare a Roma, Napoli, Torino, Firenze. Perché i musei stanno postando sulla rete i propri capolavori. Un elenco parziale, che ad oggi comprende: Musei reali di Torino, Pompei, il Colosseo, gli Uffizi, Palazzo Reale di Napoli, il museo Egizio, Palazzo Barberini, la Galleria nazionale d’arte moderna e Contemporanea di Roma, il museo archeologico di Cagliari, il parco archeologico dei campi Flegrei, il museo d’arte orientale di Venezia, Capodimonte, il Museo Omero di Ancona, la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Museo di San Martino, la Galleria dell’Accademia di Firenze, le Gallerie dell’Accademia di Venezia. Altre strutture di eccellenza si aggiungono di ora in ora per farci combattere la noia e sentirci vicini da lontano.

Stare a casa è lo strumento più semplice che ognuno può mettere in atto per bloccare il contagio è stato detto sui social e Franceschini ha ringraziato il lungo elenco di artisti italiani che finora sostengono la campagna #ioresto a casa: Jovanotti, Sorrentino, Ligabue, Fiorello, Baglioni, Renato Zero, Amadeus, Maria Grazia Cucinotta, i Negramaro, Beppe Fiorello, Francesca Archibugi, Cristiana Capotondi, Tiziano Ferro, Enrico Lucci, Antonella Clerici, i Pinguini Tattici Nucleari, Barbara Foria, Vasco Rossi, Piero Pelù, Patty Pravo, Il Volo, Ferzan Ozpetek, Eros Ramazzotti, Paolo Fresu, Bugo, Rita Pavone, Alessandro Gassmann, Leo Gassmann, Luciana Littizzetto, Laura Chiatti, Carlo Conti, Alice, Andrea Delogu, Flavio Insinna, Mario Castelnuovo, Noemi, Denise Capezza, Anna Foglietta, Valentina Lodo, Laura Chimenti, Diletta Leotta, Martina Colombari, Nek, e tanti altri. Sono un patrimonio di questa Italia, diverso da Pompei e dagli Uffizi.

Sanno, però, che la loro bravura permette a Massimo Ranieri,a nome di tutti, di ricordarci che “adda passà a nuttata”. È passerà.

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