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Consob, tutte le tappe da superare per la nomina di Paolo Savona

Dopo che il consiglio dei ministri oggi ha avviato la procedura di nomina di Paolo Savona a presidente della Consob, si attende il parere delle commissioni competenti per poi procedere alla deliberazione definitiva da sottoporre a Sergio Mattarella. Fatti, tempistica e procedure

L’accordo politico M5S-Lega su Paolo Savona alla presidenza della Consob non ha l’effetto immediato di riempire la casella della presidenza dell’authority, monca dopo le dimissioni-siluramento di Massimo Nava.

CHE COSA PREVEDE LA PROCEDURA PER LA NOMINA DI PRESIDENTE CONSOB

La Commissione che vigila sulla Borsa e le società si compone infatti di un presidente e di quattro membri nominati con decreto del presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio stesso.

IL PRIMO PASSO DEL GOVERNO

Oggi è avvenuto il primo passo, ossia la deliberazione da parte del consiglio dei ministri.

IL RUOLO DEL PARLAMENTO E DEL QUIRINALE

Ma prima che il decreto arrivi al Quirinale per la ratifica, il governo deve attendere il parere delle commissioni di Camera e Senato.

I PASSAGGI PROCEDURALI

La legge 24.1.1978 prevede infatti che il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Consiglio dei Ministri ed i singoli Ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare, non vincolante, che è espresso dalle commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed e’ motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire.

LO SCENARIO POTENZIALE

Il governo, quindi, potrebbe in teoria procedere ugualmente alla nomina laddove, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, le commissioni non abbiano espresso alcun parere.

L’OK DI MATTARELLA

Dopo che il Cdm oggi ha avviato la procedura di nomina, si attende il parere delle commissioni competenti per poi procedere alla deliberazione definitiva da sottoporre a Sergio Mattarella. Dopo l’ok del Colle, Savona si potrà dimettere da ministro agli Affari Ue, incarico che verrà preso ad interim dal premier Giuseppe Conte.

GLI SBUFFI FRA M5S E LEGA

Un esito – si mormora in ambienti parlamentari leghisti – gradito al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. Ma che apre un potenziale caso politico: di fatto, pur essendo Savona un tecnico, la Lega di Matteo Salvini viene a trovarsi nella sostanza con un ministro in meno. Mentre in casa del Movimento 5 Stelle non mancano le perplessità della scelta visto che – oltre alle dichiarazioni pubbliche di Beppe Grillo e Luigi Di Maio – una larga parte dei Pentastellati puntava tutto su Marcello Minenna. Mentre, come ha scritto il Fatto Quotidiano, Conte ha lavorato a ipotesi alternative per la presidenza Consob in sintonia con il Colle. E dal Pd si grida alla incompatibilità di Savona (qui tutti i dettagli).

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