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Come vanno i conti di Tim

Tim cresce nei nove mesi 2025: ricavi e margini in aumento, ritorno all'utile nel terzo trimestre. Il gruppo guidato da Pietro Labriola conferma la guidance per l’anno e prevede un’accelerazione nel quarto trimestre. E sul consolidamento avviato nel comparto Tlc, il numero uno di Tim è "ottimista"...

Tim accelera sui ricavi ma resta sotto pressione.

Il consiglio di amministrazione di Tim ha approvato l’informativa finanziaria al 30 settembre 2025, confermando il percorso di crescita intrapreso dal gruppo e mantenendo le previsioni per l’intero esercizio.

La società guidata da Pietro Labriola ha chiuso il periodo gennaio-settembre 2025 con ricavi totali a 10 miliardi di euro, in crescita del 2,3% anno su anno, con il domestico che cresce del +1,2% a 6,9 miliardi di euro e il Brasile del +4,3% a 3,1 miliardi di euro. Il risultato netto è ancora negativo per 109 milioni di euro, ma in miglioramento rispetto alla perdita di 509 milioni dei primi nove mesi del 2024. Nel terzo trimestre il risultato netto è invece positivo per 23 milioni di euro.

Tim “ha registrato una solida performance nel III trimestre, sia in Italia sia in Brasile” e “siamo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo dell’intero esercizio”, ha commentato Pietro Labriola, amministratore delegato del gruppo, confermando, nel corso della conference call con gli analisti, le previsioni per l’intero anno.

Labriola ha sottolineato, tra l’altro, il rafforzamento della partnership con Poste Italiane e la presenza di Tim nel nuovo mercato adiacente dell’energia.

Nel frattempo, Tim è tornata quest’anno sotto controllo pubblico, segnando la fine dell’era Vivendi. Al posto del gruppo francese, è infatti Poste Italiane ad aprire una nuova fase per l’operatore tlc, diventandone il principale azionista con una quota del 24,8%. L’operazione arriva dopo la cessione della rete fissa, conclusa lo scorso anno come parte del piano del ceo Labriola per ridurre un indebitamento di circa 14 miliardi di euro.

Tutti i dettagli.

RICAVI IN LEGGERO AUMENTO

Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi totali di gruppo hanno raggiunto i 10 miliardi di euro, in aumento del 2,3% rispetto al 2024, con un andamento positivo sia sul mercato domestico sia in Brasile.

I ricavi da servizi si attestano a 9,4 miliardi di euro, in crescita del 3,0% (+1,9% nel domestico a 6,4 miliardi, +5,2% in Brasile a 3,0 miliardi).

TIENE IL MERCATO DOMESTICO, MENTRE ACCELERA TIM BRASIL

Nel mercato domestico, i ricavi totali si attestano a 6,9 miliardi di euro (+1,2%), mentre in Brasile crescono del 4,7% a 3,1 miliardi di euro, sostenuti dalla spinta del mobile e dall’efficientamento dei costi. L’Ebitda After Lease della controllata brasiliana raggiunge 1,2 miliardi, in aumento del 6,9%, segnando il decimo trimestre consecutivo di crescita.

La divisione Tim Consumer chiude i primi nove mesi con ricavi pressoché stabili (-0,4%) a 4,5 miliardi di euro e ricavi da servizi pari a 4,2 miliardi.

Prosegue la strategia della Customer Platform, con i ricavi da servizi TIMVision in aumento del 4,8%. Il trimestre ha visto anche il lancio del nuovo servizio “TIM Energia powered by Poste Italiane”, che ha registrato una buona accoglienza dal mercato retail, secondo la nota del gruppo.

LA SPINTA DETTATA DAL CLOUD

Il motore della crescita domestica resta la divisione Tim Enterprise, che registra ricavi totali per 2,4 miliardi di euro (+4,4%) e ricavi da servizi per 2,2 miliardi (+5,5%).

Il cloud si conferma la principale linea di business (+23%), anche grazie ai servizi legati al Polo Strategico Nazionale (Psn). La quota dei ricavi da servizi ICT sale al 65%, con un aumento di 3 punti percentuali anno su anno, mentre cala leggermente la connettività tradizionale. In crescita anche il contributo delle factories di gruppo (+2 punti), con un portafoglio ordini atteso in aumento fino a 4 miliardi di euro entro fine anno.

AUMENTANO I MARGINI

Nel periodo gennaio-settembre aumenta l’Ebitda del 5,4% anno su anno a 3,2 miliardi di euro (+4,1% nel domestico a 1,6 miliardi di euro, +6,8% in Brasile a 1,6 miliardi di euro). In netta accelerazione anche l’Ebitda After Lease, salito del 5,3% a 2,7 miliardi di euro, con performance in progresso in entrambi i mercati di riferimento, indica la nota.

RIDOTTO IL ROSSO NEI NOVE MESI RISPETTO AL 2024

La società ha ridotto la perdita netta dei nove mesi a 109 milioni da 509 milioni di un anno prima, nella nota il management ha precisato che il dato comprende una perdita netta per Attività cessate/Attività destinate ad essere cedute (Discontinued Operations ed Oneri correlati), per complessivi -56 milioni di euro.

COME VA IL DEBITO

Passando al debito, l’indebitamento finanziario netto contabile al 30 settembre è pari a 10,652 miliardi di euro, in aumento di 415 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. “Tale incremento è dovuto principalmente alla dinamica della gestione operativa-finanziaria e al pagamento dei dividendi da parte della BU Brasile” precisa la nota.

Inoltre, il dato comprende anche l’indebitamento netto di Sparkle, la società che gestisce i cavi sottomarini internazionali che Tim ha ceduto a Mef e Retelit per  700 milioni di euro.

IL FLUSSO DI CASSA

Nei primi nove mesi del 2025 Tim ha generato un flusso di cassa operativo positivo di 806 milioni di euro, confermando un miglioramento rispetto all’anno precedente. Nel solo terzo trimestre, l’Equity Free Cash Flow After Lease è risultato positivo per 100 milioni di euro, segnale di una progressiva stabilizzazione finanziaria. Per l’ultimo trimestre dell’anno, il gruppo prevede una generazione di cassa coerente con la guidance annuale, in linea con le indicazioni già comunicate al mercato.

GLI INVESTIMENTI

Gli investimenti ammontano a 1,2 miliardi di euro, pari al 12,1% dei ricavi.

LA GUIDANCE

Forte dei risultati dei primi nove mesi, la società guidata da Labriola prevede una netta accelerazione della crescita nel quarto trimestre 2025, confermando tutte le guidance per l’anno in corso.

La strategia punta su cloud, efficienza e servizi digitali ad alto valore aggiunto, con TIM Enterprise sempre più protagonista della trasformazione tecnologica del gruppo e il Brasile che continua a rappresentare un solido motore di redditività.

LA VIA DEL CONSOLIDAMENTO SECONDO LABRIOLA

Infine, nella conference call con gli analisti sui risultati al 30 settembre 2025, Labriola ha ricordato che “nel 2022 quando abbiamo iniziato a parlare della strategia “da volume a valore” nessuno ci credeva, ma ora – considerati anche i risultati di molti operatori in Italia e in Europa – tutti stanno utilizzando il nostro concetto”.

Riguardo al consolidamento del mercato delle Tlc “non è più un sogno, con Vodafone e Fastweb c’è stato il primo passo e sono abbastanza ottimista che presto ci saranno altri passi” ha affermato il numero uno di Tim.

“Dico al mercato da diversi trimestri che – indipendentemente da chi procederà con un consolidamento del mercato in Italia – questo sarà comunque un buon segno per noi” ha precisato labriola. “Siamo molto supportive a un consolidamento del mercato – ha ripetuto rispondendo ad altre domande sul tema – Non accetteremo qualcosa che ci indebolisce, ma siamo aperti a ogni transazione che rende il mercato più equilibrato e razionale”.

“Siamo positivi sul consolidamento e ogni semplificazione della struttura è positiva – ha ripetuto Labriola – Ora siamo alla finestra e abbiamo una chiara idea sullo scenario, non giochiamo più a poker ma a scacchi, dobbiamo capire bene le mosse seguenti in relazione ai vari eventi”. Di recente ci sono stati rumor su un possibile consolidamento tra Iliad e WindTree.

“Potrebbe essere Tim a gestire la situazione oppure un altro attore. Se qualcuno farà la prima mossa e procederà io ne sarò felice, sono ottimista che a breve ci sarà un ulteriore passo” ha concluso Labriola.

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