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Ecco come sarà lo scudo per Assicurazioni Generali, Unicredit e non solo

Diventerà più ampio e robusto lo scudo a difesa delle imprese italiane per evitare incursioni estere, anche di gruppi europei, ad esempio in Assicurazioni Generali, Unicredit e non solo. Ecco tutti i dettagli

Diventerà più ampio e robusto lo scudo a difesa delle imprese italiane per evitare incursioni estere, anche di gruppi europei, in aziende come Assicurazioni Generali, Unicredit e non solo.

Il nuovo golden power è pronto e si estenderà a nuovi settori come l’alimentare, il finanziario e l’assicurativo, e potrà arrivare anche alle imprese più piccole.

Il governo corre così ai ripari per evitare che aziende di rilievo, ma anche considerate strategiche per le filiere, possano finire in mani straniere a prezzi scontati visti gli andamenti di Borsa.

La riforma del “golden power” entrerà nel decreto sulla liquidità alle imprese. Mentre è ancora in discussione la possibilità di un’azione del governo anche attraverso l’ingresso nel capitale delle grandi imprese, comunque in via temporanea, finalizzato in questo caso a supportare finanziariamente l’industria alle prese con la crisi innescata dall’epidemia di coronavirus.

A COSA SERVE IL GOLDEN POWER

Il Golden Power, introdotto in Italia nel 2012, ha lo scopo di salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale. Fornisce al governo ‘poteri speciali’ per dettare specifiche condizioni all’acquisto di partecipazioni, porre veti o imporre determinate delibere societari per alcuni settori delimitati: difesa, energia, trasporti e comunicazioni.

CHE COSA SI DECIDERA’

Si estenderà in via transitoria per un anno all’alimentare, oltre che a robotica, intelligenza artificiale, biotech, banche ed assicurazioni, lo scudo per proteggere da acquisizioni straniere aziende di settori considerati strategici. E, sempre per un anno, la norma varrà anche per acquisizioni intra Ue dal 10% in su.

I SETTORI COPERTI

In base alla norma transitoria inserita nel Dl cybersicurezza del settembre 2019, in attuazione del regolamento Ue sugli investimenti esteri, almeno biotech, robotica e finanza erano potenzialmente già coperti dallo scudo, ricorda oggi il Sole 24 Ore. Ora si conferma il potere per un anno, si aggiunge l’alimentare e si apportano altre novità. Ad esempio: l’applicazione della norma anche a operazioni all’interno della Ue non solo per controllo ma dall’acquisizione del 10% in su; la possibilità di avviare d’ufficio l’esercizio dei poteri speciali, anche su operazioni non notificate; «e il potenziamento di obblighi di comunicazione alla presidenza del consiglio anche per l’acquisizione di piccole e medie imprese», ha preannunciato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, uomo di punta del Movimento 5 Stelle a Palazzo Chigi. Saranno inoltre abbassate le soglie per le comunicazioni alla Consob, estendendo l’obbligo alle società ad azionariato diffuso.

CHE COSA HA DETTO IL MINISTRO PATUANELLI

“Abbiamo il dovere di proteggere le nostre aziende dai possibili pericoli – ha detto il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli – Uno di questi è senz’altro la possibilità, in una fase di debolezza, di scalate ostili ai nostri gioielli industriali nazionali”.

IL RUOLO DEL COPASIR

Il deprezzamento delle azioni sui mercati quotati, ma anche l’abbattimento del valore di società costrette ora al fermo, hanno di fatto scattare l’allarme – rilanciato in particolare dal presidente del Copasir, Raffaele Volpi (Lega) – su possibili acquisizioni ostili da parte di imprese straniere. Ecco allora che con il decreto imprese ora in arrivo, insieme alle misure per facilitare la liquidità delle attività produttive, il governo estenderà i propri poteri speciali anche ai settori sanitario e alimentare, che sono un asset strategico del made in Italy delicato soprattutto in questo momento in cui la filiera deve garantire l’approvvigionamento del Paese.

IL DOSSIER UNICREDIT, GENERALI E MEDIOBANCA

L’estensione arriverà soprattutto anche per il settore bancario e assicurativo, al centro proprio di rumors su possibili interessi stranieri (in particolare francesi) su gruppi come Unicredit e Assicurazioni Generali (qui l’approfondimento di Start), su altri istituti bancari particolarmente colpiti dal calo dei listini, oppure come Mediobanca con una governance in evoluzione dopo lo scioglimento del vecchio patto di sindacato. E’ dunque tutta la filiera finanziaria tra Unicredit, Mediobanca e Assicurazioni Generali (che ha un ruolo fondamentale tra l’altro negli acquisti di titoli di Stato) a preoccupare governo e Parlamento, come da tempo sostengono anche Servizi e Copasir.

LE PAROLE DI FRACCARO

Quello che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Fraccaro, ha definito “il nostro vaccino contro il virus delle scalate ostili” avrà anche altre tre caratteristiche importanti: potrà essere esteso anche alle piccole e medie imprese, scatterà d’ufficio anche su operazioni non notificate e sarà applicato anche alle operazioni all’interno dell’Ue.

LE PROSSIME MOSSE

Con molta probabilità, poi, sarà accompagnato da norme che prevedranno soglie più basse per le comunicazioni alla Consob, soglie recentemente ridotte dall’autorità di Borsa che le ha portate all’1% (dal 3%) per le società grandi e al 3% (dal 5%) per le Pmi, ma solo per tre mesi.

LE POSIZIONI DEI PARTITI

Le nuove norme, volute dal governo, trovano schierati non solo i partiti di maggioranza – da M5s a Pd e Italia Viva – ma anche quelli d’opposizione. “E’ la prima richiesta che abbiamo fatto come Lega”, ha detto Matteo Salvini.  “La nuova normativa sulla “golden power” annunciata dal sottosegretario Fraccaro recepisce quanto da noi proposto sin dai primi di marzo con un apposito disegno di legge e poi con gli emendamenti presentati al decreto cura Italia”, ha commentato il senatore Adolfo Urso di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir, rilevando come questo sia “anche il frutto di un ottimo gioco di squadra che si evidenzia anche nel lavoro svolto in modo corale proprio dal Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica che ha recepito appieno il richiamo del presidente della Repubblica alla collaborazione nazionale”.

L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE

Un discorso diverso dalla riforma del “golden power”, anche se con questa avrebbe in comune il sostegno al sistema industriale, sarebbe poi l’intervento pubblico a sostegno delle grandi imprese, se necessario anche attraverso un ingresso temporaneo dello Stato nel capitale, ha scritto oggi il Sole 24 Ore: “In questi ultimi giorni è riaffiorato un tema già entrato nei monitor di questo governo quando, ben prima della crisi del coronavirus, fu sollevata dal ministro del lo Sviluppo la suggestione di una “nuova Iri”. Un intervento potrebbe essere introdotto, non si sa ancora se nel «decreto liquidità» o se serva altro tempo per decidere come muoversi”.

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