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Come ballano i conti di ePrice con Ainio (che prova a correre ai ripari)

Tutti i numeri di ePrice, che continua a bruciare cassa. La società costretta ad una fusione o acquisizione? Numeri, indiscrezioni e scenari

Ancora burrasca in casa ePrice. La gestione di Paolo Ainio non ingrana la marcia: i ricavi continuano a scendere, come l’Ebitda. Serve un rilancio urgente e un cambio di strategia (cosa che chiedeva Matteo Arpe di Sator qualche mese fa), ma ePrice continua a bruciare cassa. Andiamo per gradi.

I NUMERI DI E-PRICE

Partiamo dall’argomento più scottante: i numeri. Il Gross Merchandise Volume è in calo di circa il 17% rispetto al primo semestre 2018, a 89 milioni di euro (contro i 106,7 milioni). I ricavi si attestano a circa 63 milioni di euro, in calo di circa il 16% rispetto al primo semestre 2018, che si era chiuso a quota 74,8 milioni.

Al netto di costi e proventi non ricorrenti, invece, la perdita a livello di EBITDA adjusted, per i primi sei mesi del 2019, è pari a circa -4,5 milioni di euro, contro i -4,3 milioni di euro del 2018.

MAGGIO E GIUGNO NEGATIVI

Ad incidere sui numeri negativi, secondo l’azienda, sarebbe stato, con riferimento in particolare nei mesi di maggio-giugno, un calo del traffico del sito dovuto alla mancata crescita del traffico organico (anche a causa di due update rilasciati da uno dei principali motori di ricerca) e un mercato generale più debole, soprattutto per il segmento dei grandi elettrodomestici.

RIPRESA IN VISTA?

Resta accesa ancora una flebile fiammella di speranza. La società sostiene che nelle quattro settimane dall’1 al 28 luglio 2019, ci sia stata una ripresa del traffico sul sito e del volume degli ordini ad un livello sostanzialmente equivalente a quello delle stesso periodo del 2018.

EPRICE: I NUMERI NEGATIVI NON SONO UNA NOVITA’

Speranza che diventa nulla quando si guarda all’andamento degli ultimi mesi. Dall’Ipo, avvenuta nel 2015, ePrice ha perso l’80% del suo valore (da 6,75 euro a 1,40 euro) e ha bruciato oltre 130 milioni di euro.

Nonostante la società abbia venduto la divisione moda (Saldi privati) per proventi pari a 100 milioni di euro, a fine 2018 la posizione finanziaria netta era positiva per soli 7 milioni di euro (qui qualche dettaglio in più).

LO SCONTRO DI APRILE

Tutto questo ha portato ad uno scontro tra il banchiere Matteo Arpe, che tramite Arepo BZ controlla il 20,85% del capitale sociale di ePrice (secondo azionista), e Paolo Ainio (che possiede il 22% delle azioni).

Dal 2012, anno dell’investimento di Sator, ha denunciato Matteo Arpe, ePrice ha approvato 5 piani aziendali che non hanno mai raggiunto gli obiettivi di Ebitda. Nel 2018, il calo del margine operativo lordo è stato pari a 9,9 milioni di euro, il doppio del budget della società 4,4 milioni di euro.

IL NUOVO CONSIGLIO

Matteo Arpe aveva chiesto discontinuità strategica e per questo ha presentato una sua lista in assemblea, perdendo contro Ainio, come Start Magazine ha raccontato qui.

Il 16 aprile 2019, ePrice ha votato il nuovo consiglio di amministrazione, che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021.

Ad ottenere la maggioranza dei voti è stata la lista presentata dal fondatore Paolo Ainio, Pups S.r.l., Vis Value partecipazioni S.r.l., Pietro Boroli e Micheli Associati S.r.l.. La lista ha portato in cda: Paolo Ainio, Roberto Mazzei, Pietro Boroli, Matteo Renzulli, Chiara Burberi, Piero Galli, Annunziata Melaccio, Roberta Vercellotti, Arabella Caporello, Pierluigi Bernasconi. Ai dieci consiglieri nominati dalla lista di maggioranza si aggiunge Moshe Sade Bar, come rappresentante della lista presentata da Arepo BZ Sarl.

CAMBIARE IL PIANO INDUSTRIALE

Il nuovo Consiglio di Amministrazione non ha impresso un vero cambiamento di marcia. E alla luce dei nuovi risultati, l’azienda ha dato mandato all’amministratore delegato Paolo Ainio, con il supporto di advisor esterni, di procedere alla elaborazione di un aggiornamento del piano industriale e della coerente struttura finanziaria, valutando tutte le ulteriori opzioni strategiche e societarie necessarie.

SERVE UN RILANCIO (MA NON CI SONO LE RISORSE)

Ad ePrice serve un rilancio, ma non ci sono le risorse economiche, visto che la posizione finanziaria netta è passata da 4,2 milioni dello scorso maggio a 0,5 milioni attuali.

LE OPZIONI SUL TAVOLO

Quali gli scenari possibili, dunque? Come ipotizza oggi il Sole 24 Ore, la società potrebbe chiedere un aumento di capitale (ipotesi ancora non presa in considerazione da Ainio) o optare per una M&A, ovvero una fusione o una acquisizione.

“Nelle scorse settimane si è anche parlato, in ambienti finanziari, di un impegno più consistente del terzo socio forte della compagine (con il 5,2%) Pietro Boroli, soprattutto nel caso di ricapitalizzazione: le risorse economiche, del resto, all’imprenditore non mancano affatto”, si legge su il Sole24Ore.

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