La battaglia di Matteo Arpe (qui i dettagli) alla gestione di ePrice da parte di Paolo Ainio si è conclusa con un nulla di fatto. O quasi: della lista presentata dal fondo Sator, lanciato dal banchiere Matteo Arpe, che tramite Arepo BZ controlla il 20,85% del capitale sociale di ePrice, è stato eletto un solo consigliere in cda, Moshe Sad Bar. Cosa succederà ora?
NUOVO CDA: LA VITTORIA DI PAOLO AINIO
In occasione dell’assemblea ordinaria e straordinara, il 16 aprile 2019, ePrice ha votato il nuovo consiglio di amministrazione (11 componenti), che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021.
Ad ottenere la maggioranza dei voti è stata la lista presentata dal fondatore Paolo Ainio, Pups S.r.l., Vis Value partecipazioni S.r.l., Pietro Boroli e Micheli Associati S.r.l.. La lista ha portato in cda: Paolo Ainio, Roberto Mazzei, Pietro Boroli, Matteo Renzulli, Chiara Burberi, Piero Galli, Annunziata Melaccio, Roberta Vercellotti, Arabella Caporello, Pierluigi Bernasconi. Ai dieci consiglieri nominati dalla lista di maggioranza si aggiunge Moshe Sade Bar, come rappresentante della lista presentata da Arepo BZ Sarl.
LA RISPOSTA DI PAOLO AINIO ALLE CRITICHE DI SATOR
“Il consiglio di amministrazione di ePRICE ha sempre operato e prende le sue decisioni nell’interesse di tutti gli stakeholders e, in particolare, di tutti gli azionisti in un’ottica di accrescimento del valore”, ha affermato Paolo Ainio nel discorso di apertura dell’assemblea, rispondendo di fatto alle critiche e alle accuse delle scorse settimane da parte di Matteo Arpe e del fondo Sator.
“Sulla base delle valutazioni fatte in consiglio, la società ha intrapreso, in condizioni di mercato difficile, un percorso che nel corso del 2018 ha consentito di invertire il trend negativo riducendo sensibilmente il consumo di cassa e la perdita a livello di Ebitda. Il management ritiene che sia necessario proseguire su questa strada, in linea con il piano presentato al mercato”, ha aggiunto Ainio.
QUALE FUTURO ATTENDE EPRICE?
Il risultato, dunque, è certo: Ainio batte Arpe. Quello che è difficile prevedere, ora, sono i futuri rapporti tra i due principali azionisti. Arepo BZ intende appianare le divergenze o restare un secondo azionista “ribelle”?
“Come socio Arepo BZ eserciterà tutte le prerogative che sono proprie di una minoranza qualificata, affinché le proprie istanze siano diligentemente considerate dagli Organi. In sintesi atteggiamento non da attivista, ma sicuramente approccio attivo e attento”, ha commentato il rappresentante del veicolo del fondo Sator.
NESSUN AUMENTO DI CAPITALE
Arepo BZ, per ora, sembra voler continuare ad essere un azionista scomodo. E in assemblea sraordinaria ha deciso di opporsi alla “proposta di un aumento di capitale sociale a pagamento, in via scindibile, entro il termine ultimo del 31 dicembre 2025”.
LA MANO TESA DI PAOLO AINIO
Sembra voler riportare la pace in casa ePrice, invece, Paolo Ainio che, sempre nel discorso di apertura dell’assemblea: “L’ipotesi di aggregazioni con altre realtà affini o complementari, astrattamente auspicata da Sator, è una delle opzioni possibili per la creazione di valore, verso la quale non ci sono obiezioni di principio. Tuttavia la società deve perseguire strategie di creazione di valore per tutti gli azionisti, guardando alle opportunità concretamente disponibili”, ha detto Ainio.
APPROVAZIONE DEL BILANCIO
In sede ordinaria, con astensione di Arepo BZ, l’assemblea ha approvato il bilancio 2018: il margine lordo al 16,7% dei ricavi, in crescita del 2% rispetto al 2017, con una forte riduzione di costi operativi (-22% G&A).