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Chi sarà il nuovo presidente della Consob? Fatti, nomi e indiscrezioni

L'articolo di Michele Arnese

Sarà Marcello Minenna, dunque, il prossimo presidente della Consob? Il nome voluto dal Movimento 5 Stelle metterà d’accordo tutti per la successione a Mario Nava in Consob?

I dubbi non mancano nella maggioranza, non solo nella Lega di Matteo Salvini ma anche in alcuni ambienti del movimento capeggiato da Luigi Di Maio.

A caldeggiare il nome di Minenna, dopo il siluramento di Nava da parte di M5s e Lega, sono in particolare i parlamentari pentastellati Carla Ruocco ed Elio Lannutti. L’ok, comunque, è arrivato anche da Luigi Di Maio e Davide Casaleggio.

Eppure la candidatura di Minenna, anche all’interno dei Cinque Stelle, non appare granitica. C’è chi ricorda, ad esempio, i pessimi rapporti avuti da Minenna, da assessore al Bilancio del Comune di Roma, con il sindaco Virginia Raggi, con tanto di porte sbattute da Minenna. Indice di un carattere poco accomodante che ai più preoccupa.

E sui social, nella stessa base del Movimento, si ricorda come in passato quello che ora è uno dei suoi appassionati sponsors, ossia Lannutti, vergò un’interrogazione parlamentare come rappresentante dell’Italia dei Valori molto critica sul dirigente Consob.

Per non parlare dei dubbi che solcano i vertici del Carroccio, preoccupati della reazione negativa di aziende quotate e mondo della finanza per un candidato, Minenna, che in passato ha espresso posizioni non troppo gradite da banche e assicurazioni.

Repubblica ha ricordato il caso degli scenari probabilistici, voluti da Minenna nei prospetti informativi dei bond bancari per indicare la probabilità di perdere denaro in caso di investimento e poi cassati dai vertici della Commissione.

Ma l’evoluzione di Minenna è in corso: è diventato da pochi giorni editorialista del quotidiano Il Sole 24 Ore e i primi due commenti sono finiti sulla prima pagina del giornale ora diretto da Fabio Tamburini.

In caso di mancato accordo sul nome di Minenna, anche in ambienti del Movimento 5 Stelle si avanza il nome di Donato Masciandaro, economista, bocconiano, esperto di politica monetaria, ben introdotto nel mondo bancario milanese ed editorialista da anni del Sole 24 Ore.

Il Foglio ha menzionato nei giorni un recente discorso tenuto da Masciandaro contro i populismi: “Perché i populisti attaccano le banche centrali? Primo perché sono banche, secondo perché le banche centrali sono istituzioni che hanno una visione di lunga durata mentre i populismi prediligono quella a breve e infine perché ne detestano l’autonomia sebbene questa sia garantita dai Trattati”.

E non è stato un caso che il grillino Lannutti ha sparato un tweet preventivo contro Masciandaro.

Cosa faranno Salvini e Giorgetti? La Lega darà l’ok a Masciandaro? O preferirà sostenere un altro bocconiano ed esperto di finanza, come Alberto Dell’Acqua, secondo le cronache giornalistiche? Si vedrà.

Di certo nelle istituzioni, e fra i dirigenti di Bankitalia e Consob, c’è chi tifa per uno stallo politico per poter avanzare una candidatura non indicata dai partiti della maggioranza. Come l’interno della Consob, Enea Franza.

Fra i nomi graditi a livello istituzionale, come scritto da Start Magazine, c’è in pole position Magda Bianco, economista, per anni al servizio studi della Banca d’Italia, ora consigliere alla presidenza della Repubblica con Sergio Mattarella per la politica economica oltre che responsabile del Servizio tutela dei clienti e antiriciclaggio all’interno della Vigilanza di Bankitalia.

Di Maio e Salvini accetteranno un consigliere di Mattarella alla Consob?

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