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Cerved

Che cosa faranno Ion e Fsi con Cerved

Va in porto l'Opa di Castor (Ion) su Cerved. Fatti, numeri e scenari. L'articolo di Emanuela Rossi

Vento in poppa per il finanziere bolognese Andrea Pignataro che riesce a mettere le mani dopo Cedacri anche su Cerved, gruppo attivo nei servizi e nelle informazioni finanziarie. Al termine dell’offerta pubblica di acquisto, iniziata a metà luglio e che ha avuto un rilancio a fine agosto, la holding Ion Investment – affiancata dal fondo Fsi di Maurizio Tamagnini – ha raccolto il 78,9% del capitale e imposto una fusione in Castor BIdco, il veicolo con cui ha portato avanti l’Opa.

COME SI È CONCLUSA L’OFFERTA DI CASTOR (ION) SU CERVED

Alla chiusura di ieri, dunque, le azioni consegnate all’offerta sono andate oltre il 78% – la soglia “minima irrinunciabile” era fissata al 66,67% – e, compreso il debito, l’impegno di Ion e Fsi è di 2,6 miliardi di euro circa. Pignataro, sempre insieme a Fsi, lo scorso marzo aveva già sborsato circa 1 miliardo per rilevare Cedacri.  Come ricorda Il Sole 24 Ore, alla holding Ion Investment, oltre a Cedacri e ora Cerved, fa capo anche il gruppo Acuris, con i marchi Mergermarket, Debtwire, Unquote. Nel 2017, invece, insieme a Carlyle, aveva ricapitalizzato Dealogic, fornitore di dati sul mercato internazionale delle fusioni e delle acquisizioni. Ora, scrive l’Ansa, rilevando Cerved e Cedacri – che nel 2020 hanno generato quasi 900 milioni di ricavi e oltre 300 milioni di ebitda – Ion si candida a un ruolo di primo piano nel fintech dell’Italia.

IL RILANCIO DI CASTOR BIDCO

A convincere gli azionisti, come si diceva, il rilancio di agosto quando Castor Bidco ha segnalato  che il prezzo dell’offerta pubblica di acquisto passava da 9,50 euro a 10,20 euro per azione: dunque, il corrispettivo incrementato ha incorporato un premio del 44,9% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni al 5 marzo scorso, ultimo giorno di Borsa aperta prima dell’8 marzo, data di annuncio dell’Opa, e un premio del 53,6% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni nei dodici mesi precedenti la data di annuncio. Castor Bidco aveva anche modificato la condizione sulla soglia minima: da una partecipazione nel capitale sociale di Cerved almeno pari al 50% più una azione a una partecipazione pari all’80%. Inoltre, era stato allungato dal 31 agosto al 9 settembre il periodo di adesione all’offerta.

Nell’occasione il board di Cerved – presieduto da Gianandrea De Bernardis – aveva informato di aver preso atto del rilancio dell’Opa evidenziando che il nuovo prezzo “si colloca nei range di congruità indicati nel comunicato dell’emittente, ancorché nella parte bassa di tali range”. In particolare i range degli advisor finanziari andavano da 9,7 a 12,1 euro per Ubs, da 10 a 11, 7 euro per Morgan Stanley e da 10,2 a 14,1 euro per Mediobanca.

LA NUOVA CERVED

Ora, come scrive il Corriere della Sera, si apre un nuovo capitolo per l’ex public company italiana. Dal punto di vista industriale, scrive il quotidiano, “l’idea è di rendere Cerved una società di dati non solo per le banche e non solo in Italia ma presente in Europa. In questo contesto verrà valorizzato, consolidandolo, anche il business degli npl in Italia e all’estero”. Dal punto di vista del mercato, si evidenzia, la società resta quotata “ma Pignataro punta al delisting. Due le strade nel medio termine: fusione con recesso ai soci, o una nuova offerta pubblica”. Da ricordare che il fondo Fsi investirà 150 milioni in Cerved in cambio di strumenti partecipativi.

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