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Generali Cattolica

Cattolica Assicurazioni, ecco i conti (e la bordata di Ferraresi contro Minali)

I conti 2020, gli scenari per il 2021, le reazioni in Borsa e la bordata del capo azienda Ferraresi contro l'ex amministratore delegato Minali. Fatti, numeri e polemiche.

 

Performance positiva, in Borsa, per Cattolica Assicurazioni. La compagnia, che nell’anno della pandemia (e dei lockdown) ha segnato un un calo dei sinistri a doppia cifra, vede l’utile adjusted a 192 milioni di euro, in crescita dell’85,9%, ed un risultato operativo cresciuto a 412 milioni di euro. In calo l’utile netto.

Ecco tutti i dettagli (compresa la bordata del capo azienda Carlo Ferraresi contro l’ex amministratore delegato Enrico Minali.

LA PERFORMANCE IN BORSA PER CATTOLICA

Partiamo dai risultati in Borsa. Al momento in cui scriviamo, Cattolica Assicurazione fa segnare un più 2,12% a Piazza Affari, con il titolo che viaggia a 5,31 euro. L’incremento arriva all’indomani della presentazione dei risultato economico-finanziari del 2020.

UTILE NETTO IN CALO PER CATTOLICA

La compagnia assicurativa, che in queste settimane si prepara a cambiare management e lavora alla trasformazione in Spa, ha chiuso l’esercizio 2020 con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 36 milioni di euro. Un risultato peggiore di quello del 2019, quando l’azienda ha registrato un utile di 75 milioni di euro, soprattutto a causa dell’impairment sul goodwill (-138 milioni sulle Società Vera).

SALE UTILE ADJUSTED E RISULTATO OPERATIVO

Risultati da record, però, sul fronte dell’utile adjusted, pari a 192 milioni di euro, in crescita dell’85,9% rispetto al 2019. Il risultato operativo è cresciuto del 36,6% a 412 milioni di euro. Cresce anche il patrimonio netto della compagnia, che a fine 2020 ammontava a 2,61 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai 2,35 miliardi di inizio anno.

MARGINE DI SOLVIBILITA’

La compagnia migliora anche nel margine di solvibilità (solvency II, che indica la solidità patrimoniale delle compagnie assicurative) si è attestato al 187%. Alla stessa data gli investimenti erano scesi a 24,46 miliardi di euro.

RACCOLTA PREMI DI CATTOLICA

La raccolta premi di Cattolica, che nell’anno della pandemia, causa lockdown, ha registrato un calo dei sinistri del 22% nel ramo danni e del 29% in quello dell’Rc auto, ha registrato una raccolta complessiva del lavoro diretto ed indiretto Danni e Vita in calo del 18,6%, a 5,65 miliardi di euro. Il calo della raccolta vita è stato del 26,1%.

CATTOLICA: LE ATTESE PER IL 2021

Il gruppo conferma la previsione del piano rolling 2021-2023. Per l’anno in corso, la società di si attende un risultato operativo compreso in una forchetta tra 265 e 290 milioni, con una raccolta premi complessiva pari a circa 5,2 miliardi.

Dovrebbe calare il risultato operativo, sostiene Cattolica, anche a seguito dell’uscita dal perimetro di Lombarda Vita, joint venture nella bancassicurazione con Ubi Banca, che porterà invece un effetto positivo sulla componente non operativa, con una plusvalenza di circa 100 milioni. “Alla data attuale non sono emersi nuovi fattori di rilievo che possano portare ad un cambiamento di tale guidance che, pertanto, viene confermata. Vanno comunque sottolineati i rischi legati alla pandemia Covid-19, che potrebbero materializzarsi nel corso dell’esercizio, quali quelli legati alla volatilità dei mercati finanziari, come successo nel primo semestre del 2020, o l’emersione di sinistri sia nel comparto Vita che in quello Danni”, sostiene l’azienda nella nota.

ACCONTAMENTO UTILI

Cattolica Assicurazioni ha proposto l’accantonamento degli utili 2020, anche a seguito delle raccomandazioni di EIOPA e IVASS e non avendo ancora completato le operazioni su capitale richieste dal regolatore.

LA BORDATA DI FERRARESI CONTRO MINALI

La richiesta dell’Ivass a Cattolica Assicurazione di ricapitalizzare il gruppo, formulata lo scorso anno, è stata causata da una temporanea flessione del solvency ratio “causata in larga parte dalle conseguenze della joint-venture con Banco Bpm”, voluta dall’ex amministratore delegato, Enrico Minali. Lo ha evidenziato l’amministratore delegato Carlo Ferraresi, in conference call con gli analisti: “L’operazione, siglata nel 2017, ha infatti avuto un costo rilevante, sia come impatto iniziale (più di 40 punti percentuali di Solvency ratio), sia come incremento dell’esposizione alla volatilità dei mercati, avendo aumentato il livello di leva finanziaria del Gruppo e non avendo generato nei primi anni i risultati attesi”, ha rimarcato Ferraresi. Che, definendo il 2020 come “un anno fuori dall’ordinario”, sintetizzabile “con la frase ‘da business as usual a business unusual'”, ha evidenziato come lo scorso anno si sia “aperto con le ispezioni delle autorità di vigilanza competenti avviate anche a causa della ormai nota conflittualità con il precedente amministratore delegato ed aventi ad oggetto scelte principalmente compiute nel triennio precedente”.

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