skip to Main Content

Carige, Banco Bpm, Sorgente. Cosa dicono le carte vaticane

Perché Carige, Banco Bpm e Sorgente di Mainetti sono citati - secondo il Corriere della Sera - nelle carte dell'inchiesta in corso del Vaticano sugli investimenti effettuati in passato

Secondo le verifiche compiute dai promotori Gian Piero Milano e Alessandro Diddi tra il 2014 e il 2017, Perlasca ha autorizzato il fondo Athena Capital Global riconducibile a Raffaele Mincione ad effettuare una serie di investimenti che si sono rivelati disastrosi per le finanze vaticane: depositi in conti correnti Deutsche Bank per 38 milioni di dollari; acquisizione di azioni della società Stroso Jersey per circa 13 milioni di dollari, sottoscrizione di bond, emessi dalla Time and Life S.A. (che faceva capo a Mincione) per 16 milioni di dollari; finanziamenti a Cessina Limited (a cui fa capo un’altra iniziativa immobiliare di Mincione) per 20 milioni di dollari; acquisizione del 30 per cento di Alex srl; acquisizione di 26 unità del fondo immobiliare Tiziano San Nicola della Sorgente sgr; acquisizione di azioni di banca Carige; acquisizione di azioni della Banca popolare di Milano; sottoscrizione di 3,9 milioni di euro di obbligazioni della società italiana Sierra One, che aveva acquisito i crediti vantati dal Fatebenefratelli con la Regione Lazio e che si era impegnata a riconoscere i crediti a una società che fa capo a Gianluigi Torzi, l’altro finanziere inquisito nell’inchiesta.

E’ quanto scrive oggi il Corriere della Sera, dando conto degli sviluppi dell’inchiesta interna al Vaticano su affari e investimenti, sulla scia del caso Becciu.

ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI START MAGAZINE DI NOVEMBRE 2019:

OLTRE LONDRA

È Milano Finanza a scattare una fotografia dettagliata degli investimenti che vanno ben oltre il palazzo al 60 di Sloane Avenue nel centro di Londra finito sotto la lente dei magistrati vaticani. Come rivelato dallo stesso Mincione in una intervista al Corriere della Sera, l’unico investitore del fondo è il Vaticano. A parte il finanziere che ha partecipato solo sul palazzo di Chelsea, al 55%.

IL PORTAFOGLIO DI SAN PIETRO A PIAZZA AFFARI

In Athena il Vaticano mette inizialmente 147 milioni. Liquidati nel marzo 2018 gli 8 investiti in Bpm, al 30 settembre a Palazzo Mezzanotte ne restano in partita circa 25. Quota principale sul 30 percento di Axel, azioni Tas, per un valore di libro di 16,7milioni (15,5 al 30 settembre 2018). Ci sono quindi 5 milioni investiti in Fiber 4.0 (valore al 30 settembre di 2,9 milioni). Come noto, la Fiber di Mincione nel maggio 2018 chiese all’avvocato Giuseppe Conte un parere pro veritate in merito all’affare Retelit e alla possibilità che il governo potesse esercitare il golden power. Dopo pochi giorni Conte riceve l’incarico a premier e il Cdm ai primi di giugno effettivamente esercitò il golden power. Conte non partecipa alla riunione (è in viaggio verso il Canada) e nega qualsiasi conflitto di interesse.

Nel fondo Athena c’è un terzo investimento, quello in Carige. Sono 3 i milioni del Vaticano impegnati (valore al 30 settembre sceso a 2,2). Sono i mesi del tentativo di Mincione di scalare l’istituto genovese.

MILIONI BOND

Sul fronte finanziario, risulta inoltre che i soldi del Vaticano siano stati impegnati per investire in Sierra Bond (per 5 milioni, saliti di valore a 5,1 al 30 settembre) e in T&L Bond per 11,7 (12 mln di valore al 30 settembre). Time and Life è una delle società fondate da Mincione in Lussemburgo per lo shopping bancario.

UN SECONDO IMMOBILE A LONDRA

La parte più corposa del portafoglio vaticano gestito dal fondo riguarda il mattone. Oltre al noto magazzino costruito da Harrods in Sloane Avenue (79,5 milioni di euro, valore al 30 settembre salito a 81), di cui il Vaticano era proprietario al 45% – poi interamente rilevato dalla Segreteria di Stato nel novembre 2018 – spunta un altro immobile londinese. È in Kensal Road, North Kensigton. Proprietà acquisita dal fondo Athena tramite un veicolo di Jersey denominato Stroso Ltd, poi rinominato Kr-2 Ltd. Valore di libro: 11,8. Al 30 settembre incremento a 12,7. Ma, secondo quanto riportato da La Stampa, a fine 2018 era sceso a 8 milioni.

SORGENTE ZAMPILLA CON TIZIANO

Ma è nei 9,1 milioni investiti da Athena nel Fondo Tiziano comparto San Nicola, che i denari del Vaticano incontrano la romana Sorgente di Valter Mainetti. Secondo i dati visionati da Milano Finanza, al 30 settembre si registra un decremento di valore a 8,2 milioni. Il Fondo Tiziano ha acquistato due alberghi di pregio, a Bari e Roma.

CHI È MAINETTI

L’investimento negli immobili di lusso
Iconico imprenditore romano, come sono “iconici” – così li definisce lui stesso, e di fatto è così – sono gli immobili sui quali il gruppo Sorgente investe: in Italia, Europa e Stati Uniti. Riferibili al portafoglio dei vari fondi Sorgente, tra gli altri, la Galleria Alberto Sordi di Roma, a due passi da Palazzo Chigi; il principale palazzo al 2 di piazza Cordusio a Milano – ceduto nel 2016 –; alberghi e castelli; grattacieli che disegnano lo skyline di New York come il Flatiron di Manhattan. Tra il fondo italiano e i due esteri, un patrimonio immobiliare pari a 5,8 miliardi di euro.

Tra gli interessi anche il biometano
Il Gruppo Sorgente però non investe solo coi suoi 32 fondi immobiliari destinati per la maggior parte nell’acquisto di immobili di pregio. È tanto altro. Opera attraverso due società di gestione del risparmio (Sorgente Sgr e Quorum Sgr); una Società per l’energia e le infrastrutture (Sorgente Sein) – lanciata nei giorni scorsi nell’avventura del biometano –; una società d’investimento immobiliare quotata (Nova Re); una società di Real Estate Management (Sorgente Rem); una società per servizi di Global Service, Property e Facility management (Polimnia Res); una società dedicata alla comunicazione e all’editoria (Musa Comunicazione Srl).

Back To Top