Boeing e Airbus si sono ufficialmente spartite il fornitore aerospaziale Spirit AeroSystems.
A inizio settimana il colosso aerospaziale americano ha annunciato di aver concluso l’acquisizione da 4,7 miliardi di dollari di Spirit AeroSystems, riacquisendo la maggior parte del più grande produttore indipendente di ali e fusoliere al mondo. Parallelamente, anche il rivale europeo Airbus ha reso noto di aver completato l’acquisizione di parti di Spirit nella sua supply chain, annunciata nell’estate 2024.
L’accordo, che prevede una complessa spartizione delle attività globali di Spirit tra i due costruttori, ha richiesto più di 18 mesi per essere concluso, sottolinea il Financial Times.
L’operazione segna un profondo riassetto della supply chain aerospaziale globale, con i due principali costruttori che assumono il controllo diretto di segmenti critici di produzione dopo anni di difficoltà operative e finanziarie di Spirit, osserva Reuters.
Senza dimenticare che proprio una fornitura di Spirit era al centro delle grane di Boeing a seguito dell’incidente che ha coinvolto un velivolo 737 Max 9 dell’Alaska Airlines il 5 gennaio 2024.
Tutti i dettagli.
COSA FA SPIRIT AEROSYSTEMS
Spirit AeroSystems, con sede a Wichita, Kansas, è uno dei principali fornitori mondiali di componenti aerei, controllata di Boeing fino a due decenni fa.
Nel 2005 la società aerospaziale ha deciso di vendere Spirit come parte di un’azione di riduzione dei costi, ricevendo 900 milioni di dollari in contanti per la vendita. Spirit produce le parti principali di diversi modelli Boeing, comprese le fusoliere del 737 Max, che spedisce poi via ferrovia allo stabilimento Boeing nello stato di Washington. Come già detto, Spirit ha costruito il pannello della porta che è esploso da un Boeing 737 Max di Alaska Airlines nel gennaio 2024, spingendo il gigante dell’aviazione statunitense a riassorbire il fornitore che aveva scorporato vent’anni prima.
TORNATA SOTTO IL CONTROLLO DI BOEING
Dunque Boeing ha completato la complessa acquisizione del fornitore aerospaziale statunitense in difficoltà Spirit AeroSystems Holdings, riprendendosi una parte fondamentale della sua catena di fornitura e impegnandosi a ripristinare gli standard qualitativi, commenta Bloomberg.
L’acquisizione da parte di Boeing include tutte le attività commerciali di Spirit relative a Boeing, comprese le fusoliere per il programma 737 e le principali strutture per i 767, 777 e 787 Dreamliner. Include anche le fusoliere acquistate commercialmente per il P-8 e il KC-46.
Inoltre, come spiega la nota del produttore americano, “l’operazione porta Boeing a dotarsi del più grande fornitore di pezzi di ricambio, amplia la presenza globale di Boeing nei servizi di manutenzione, riparazione e revisione e arricchisce il portafoglio di Boeing di velivoli rotanti, in leasing e in permuta con le attività aftermarket di Spirit”.
“Questo è un momento cruciale nella storia e nel successo futuro di Boeing, poiché iniziamo a integrare le operazioni commerciali e post-vendita di Spirit AeroSystems e a fondare Spirit Defense”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Boeing, Kelly Ortberg.
Il settore difesa di Spirit continuerà a operare come “fornitore indipendente” per l’industria della difesa “per garantire un supporto ininterrotto ai suoi clienti”, ha specificato Boeing.
LA CONTROPARTE EUROPEA: AIRBUS ASSORBE PARTI DELLE ATTIVITÀ DI SPIRIT
In base all’accordo, Airbus rileverà la produzione di componenti di Spirit per alcuni dei suoi programmi chiave nel Regno Unito, nonché in Francia, Marocco, Kansas e Carolina del Nord negli Stati Uniti. L’operazione prevede inoltre un risarcimento da 439 milioni di dollari a favore del gruppo europeo.
LE CONDIZIONI REGOLATORIE E LA QUESTIONE DELLA CONCORRENZA
Sempre Reuters ricorda che la Federal Trade Commission (Ftc) statunitense ha autorizzato l’operazione solo a condizione che Boeing completasse le cessioni concordate con Airbus e Composites Technology Research Malaysia e preservasse la possibilità per Spirit di restare fornitore dei concorrenti nei futuri programmi militari. La Ftc temeva che l’acquisizione potesse altrimenti esercitare un’influenza sleale sulla concorrenza.
Anche l’Unione europea aveva dato il via libera a ottobre, subordinandolo alla vendita di specifici asset Spirit per attenuare i rischi antitrust.
IMPLICAZIONI OCCUPAZIONALI
Infine, come indica la nota dell’azienda americana, circa 15.000 dipendenti Spirit entreranno in Boeing. Un passaggio che potrebbe influenzare i rapporti con il sindacato International Association of Machinists and Aerospace Workers. In particolare, Reuters richiama l’attenzione sui circa 6.000 lavoratori che potrebbero rientrare nel Distretto 751, lo stesso che aveva condotto lo sciopero di sette settimane che l’anno precedente aveva bloccato la produzione di aerei commerciali Boeing nel Pacifico nord-occidentale.



