Skip to content

azerbaigian

Non solo parchi solari: tutti gli interessi economici tra Italia e Azerbaigian

Il fondo sovrano dell'Azerbaigian acquisirà il 49 per cento di un portafoglio di impianti solari di Enfinity Global in Italia. Numeri e fatti sul commercio bilaterale e la presenza di aziende italiane nel paese transcaucasico.

Lo State Oil Fund of the Republic of Azerbaijan – ovvero il fondo sovrano dell’Azerbaigian, anche noto come Sofaz – acquisirà una quota del 49 per cento del portafoglio di impianti solari in Italia di Enfinity Global, azienda energetica statunitense specializzata nelle fonti rinnovabili.

L’ACCORDO TRA SOFAZ ED ENFINITY SULL’ENERGIA SOLARE

Gli impianti fotovoltaici oggetto dell’accordo sono quattordici, per una capacità totale di 402 megawatt: si trovano – tra operativi e in fase di costruzione – nel Lazio e in Emilia-Romagna. La loro gestione rimarrà a Enfinity, che manterrà anche la quota di maggioranza del portafoglio.

QUANTO CONTA L’AZERBAIGIAN PER L’ITALIA

L’Azerbaigian è uno dei principali fornitori di petrolio greggio e di gas naturale dell’Italia: l’infrastruttura di riferimento per il commercio gasiferoè il gasdotto Trans-Adriatico, o Tap, che arriva in Puglia.

Lo stato azero, attraverso la compagnia di investimento Azerbaijan Investment Company, era parte del consorzio – capeggiato dall’azienda siderurgica Baku Steel – per l’acquisizione di Acciaierie d’Italia, la società che gestisce l’ex Ilva di Taranto. Ma la proposta d’acquisto di Baku Steel pare essere venuta meno, visto che il ministero delle Imprese ha annunciato la riapertura della gara per la vendita di Acciaierie d’Italia attraverso un nuovo bando che verrà pubblicato il 1 agosto.

“Nei primi sette mesi del 2023”, si legge su infoMercatiEsteri, “l’Italia ha ricevuto il 45% circa del totale delle esportazioni azere, confermandosi primo partner commerciale del paese caucasico davanti alla Turchia (16,5%) ed alla Grecia (4.5%)”; viceversa, sul fronte delle importazioni azere di beni italiani, “con appena 198 milioni di euro fatturati nello stesso periodo, il nostro paese si colloca al nono posto nella classifica dei fornitori dell’Azerbaigian”.

La bilancia commerciale tra Italia e Azerbaigian, dunque, pende dal lato di quest’ultimo, con un surplus di oltre 16 miliardi di euro alla fine del 2022. Questo squilibrio, “viste le piccole dimensioni del mercato azero” – si legge sul sito – “non [può] che essere solo in modesta misura riequilibrato attraverso l’aggiudicazione di appalti, forniture di servizi e investimenti azerbaigiani in Italia”.

LE AZIENDE ITALIANE ATTIVE IN AZERBAIGIAN

Tra le grandi imprese italiane attive in Azerbaigian c’è il gruppo ingegneristico Maire Tecnimont, che lavora all’ammodernamento della raffineria di Baku, la più grande del paese.

Snam, la società che gestisce la rete italiana dei gasdotti, possiede una quota del 20 per cento del Tap (che attinge al giacimento di Shah Deniz, nel mar Caspio, e passa per la Grecia e l’Albania).

La compagnia petrolifera Eni possiede il 5 per cento dell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, che giunge in Turchia. Nel settembre 2024 ha firmato diversi accordi con la società energetica statale Socar sugli idrocarburi, le infrastrutture di trasporto del gas, lo stoccaggio del carbone e le energie rinnovabili.

Saipem, società di infrastrutture energetiche, si occupa di realizzare piattaforme offshore per l’estrazione di materie prime.

Nel 2023 Ansaldo Energia ha firmato un contratto da più di 160 milioni di euro con Azerenerji – il maggiore produttore di elettricità dell’Azerbaigian – per la fornitura di quattro turbine a gas destinate alla centrale di Mingachevir.

Torna su