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Autostrade? Attenzione alla giustizia senza tribunali

Il post di Giuliano Cazzola, editorialista e blogger di Start Magazine, sul caso Autostrade per l'Italia dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova

Ho trovato sorprendenti alcune considerazioni espresse in un articolo di Franco Bechis, ripreso alcuni giorni fa da Start Magazine.

L’editorialista di Libero e direttore di Corriere dell’Umbria, partendo da una giusta critica ai ritardi della magistratura e ai tempi biblici che sono occorsi per accertare una verità giudiziaria su tante tragedie che hanno sconvolto il nostro Paese, arriva a condividere l’azione del governo Conte quando ha minacciato di togliere la concessione ad Autostrade d’Italia, dopo il disastro di Genova.

Ma riprendiamo alcune sue parole: ‘’Con alle spalle questa storia (ovvero la giustizia negata per lustri alle vittime delle sciagure, ndr), come si fa oggi trovare ancora il coraggio di dire sulla tragedia di Genova «aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso», e poi si prenderanno le decisioni conseguenti? L’unica certezza seguendo questa strada è che nessuno sarà colpevole e i familiari delle 45 vittime di Genova avranno un calvario che durerà lustri per non ottenere una briciola di giustizia’’.

Per porre riparo a questi torti sarebbe corretto, allora, trovare comunque un responsabile sul quale consumare una vendetta o addirittura un’azione di rappresaglia? Certo, la società concessionaria – per usare un termine consueto alle procure – è tra i principali indiziati, ma questo valutazione non possono farla né Danilo Toninelli né Giuseppe Conte.

A me pare, poi, che a Bechis sfugga un particolare significativo. Ammesso che la concessione sia revocata e la rete autostradale nazionalizzata, la società Autostrade per l’Italia potrà essere condannata a risarcire le vittime solo e nella misura in cui sarà una Corte di giustizia a stabilirlo, dopo aver esperito tre gradi di giudizio.

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