skip to Main Content

Switch

Videogiochi, cosa ci dicono davvero i dati di vendita di Nintendo Switch

Switch all'apparenza non smette di macinare dollari, ma in realtà le vendite stanno calando. Sony, invece, è ripartita a razzo. Cosa succede nel mondo dei videogiochi

Nel mondo ci sono ormai oltre 122milioni di Nintendo Switch. Visto il suo successo, anche chi non videogioca, ne avrà senz’altro sentito parlare e probabilmente sul treno o in metro avrà visto qualcuno farci una partita. La geniale intuizione della Casa di Kyoto, nata dalla ceneri della fallimentare Wii U con la quale condivide comunque buona parte del corredo genetico (la vera rivoluzione, pare, è stato trasformare il pad col visore della passata piattaforma in una console vera e propria) non smette di infrangere record e festeggia i suoi sei anni di vita col clamoroso sorpasso su PlayStation 4 della rivale Sony, rimasta ferma a 117 milioni di unità e pronta ad andare in pensione ora che PS5 inizia finalmente a essere rintracciabile dopo che la crisi dei chip l’aveva portata a sparire velocemente dalla circolazione, decretandone anche un sostanzioso aumento del prezzo.

GIOCHI D’ORO (LETTERALMENTE)

Mentre i giocatori attendono la serata dell’8 febbraio per assistere al Nintendo Direct che svelerà alcuni dei videogiochi in arrivo, gli analisti studiano i dati 2022 della console giapponese. Una console, si sa, è nulla senza il software e i numeri rivelano parecchie sorprese. A iniziare dal fatto che Mario Kart 8 Deluxe, gioco che di fatto ha ormai 10 anni essendo uscito in origine su Wii U, col suo porting per Switch abbia raggiunto i 52 milioni di copie vendute complessivamente.

Anche un titolo considerato estremamente di nicchia come Animal Crossing New Horizons continua a macinare numeri altissimi con le sue 41.59 milioni di copie vendute dal suo lancio nel marzo 2020. Negli Usa il successo è stato tale che Joe Biden lo aveva scelto come antesignano del Metaverso, apparendo nelle isolette virtuali dei videogiocatori per fare parte dell’ultima campagna elettorale.

Non è una novità, invece, il successo dei Pokémon: Scarlatto e Violetto, nonostante gli evidenti limiti tecnici e i numerosi bug grafici che hanno portato a recensioni altalenanti, sono stati in grado di vendere ben 20.61 milioni di copie in solamente sei settimane di vita. Mentre quest’anno un ulteriore boost dovrebbe essere garantito dall’arrivo di The Legend of Zelda – Tears of the Kingdom, sequel dell’osannato Breath of the Wild (uscito anch’esso sia su Wii U sia su Switch).

SWITCH, ABBIAMO UN PROBLEMA?

Insomma, tutto perfetto? Non proprio. Nintendo ha in particolare confermato il mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita previsti per la cruciale stagione natalizia di Switch. Uno dei titoli di punta, Mario + Rabbids: Sparks of Hope, peraltro sviluppato proprio qui in Italia, a Milano, è andato parecchio al di sotto delle aspettative, assestando un duro colpo allo sviluppatore, Ubisoft. Il rallentamento sotto Natale ha generato un calo nel valore delle azioni della compagnia, che in Giappone hanno perso il 7,5%: la perdita più significativa registrata dalla Compagnia negli ultimi 16 mesi.

La Grande N ha così riformulato le proprie aspettative in merito alla conclusione dell’anno fiscale in corso, che terminerà il prossimo 31 marzo 2023. Le previsioni sulle entrate complessive sono passate da 500 a 480 miliardi di Yen, mentre le vendite attese di Nintendo Switch sono state ridotte da 19 a 18 milioni di unità. Perché? Semplice: il mercato, dopo 122.55 milioni di unità, sarebbe ormai saturo: difficile crescere ancora, almeno ai livelli visti finora. Resta da capire se il film su Super Mario, previsto per aprile, tirerà la volata a Switch o finirà per insistere sulla medesima platea, che si compone già di un alto numero di casual gamers.

 

SWITCH RALLENTA, SONY RIPARTE?

Una condizione opposta rispetto a quella di PlayStation 5 che, proprio in questi giorni, sta organizzando il proprio ri-lancio (nel pieno centro di Roma ne è pure comparsa una enorme…), dopo essere sparita a seguito del debutto per le ben note problematiche alla supply chain. La rivale, ora guidata da Hiroki Totoki, nuovo presidente di Sony, stando ai dati condivisi da Christopher Dring (GamesIndustry), solo nel Regno Unito avrebbe visto, nel mese di gennaio le vendite della console aumentare del 98% su base annuale. La console war insomma è più aperta che mai.

Back To Top