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Tencent Inflexion Games

Tencent fa shopping nel metaverso e acquista Inflexion Games, mentre Ubisoft…

Che cosa farà Tencent con Inflexion Games

 

Non è una operazione capace di far saltare sulla sedia come l’acquisizione da 70 miliardi di Activision da parte di Microsoft o quella da poco più di tre miliardi e mezzo di Bungie da parte di Sony, ma anche questa merita di essere riportata e studiata. Perché Tencent, con l’acquisto della canadese Inflexion Games, non si è portata a casa solo un’etichetta semi-sconosciuta ma con dentro molti talenti di un’altra casa conosciutissima (BioWare), ma ha forse compiuto un passettino in più verso la costruzione del proprio Metaverso. Andiamo con ordine e partiamo, anzitutto, dai fatti.

COSA SAPPIAMO DELL’OPERAZIONE TENCENT – INFLEXION GAMES

In realtà sappiamo poco, perché i dettagli economici non sono stati ancora resi noti. Ma molto può comunque essere intuito. Tencent ha infatti acquistato tutte le quote di partecipazione dello studio di sviluppo Inflexion Games dalla britannica Improbable. E qui arriviamo al primo particolare interessante, in quanto la società tecnologica inglese è al lavoro sull’infrastruttura essenziale per alimentare la nuova era di mondi virtuali che conosciamo come metaverso. La stessa Inflexion ha a che fare col metaverso, ma ci arriveremo dopo.

COSA FANNO I RAGAZZI DI INFLEXION GAMES

Come anticipavamo, la software house appena acquisita da Tencent, Inflexion Games, non ha la medesima nomea di Activision e Bungie. Ma se vi diciamo che dietro l’etichetta con sede a Edmonton, in Canada, ci sono diversi ex membri di BioWare, a iniziare dal CEO Aaryn Flynn, allora tutto cambia. Molti di quei ragazzi, incluso lo stesso Flynn, hanno firmato saghe di successo del calibro di: Mass Effect, Dragon Age e Star Wars: The Old Republic.

NIGHTINGALE HA STREGATO TENCENT?

Non è chiaro il destino di Flynn, al momento sappiamo che continuerà a dirigere le operazioni durante lo sviluppo del primo gioco dello studio, Nightingale, un titolo di creazione e sopravvivenza ambientato in un mondo condiviso. Con l’acquisizione, Nightingale andrà ad aggiungersi alla serie di giochi in arrivo di Level Infinite, il marchio globale di Tencent.

E può essere che proprio la IP in via di sviluppo sia stata alla base dell’acquisizione: Nightingale offrirà infatti un’esperienza cooperativa all’interno di un open-world “condiviso” à la Destiny (per tornare a Bungie appena comprata da Sony), in cui sarà possibile vivere un’avventura in single-player o in compagnia di altri giocatori. Insomma, riecco spuntare una declinazione di quel metaverso di cui tutti parlano e che nessuno ha ancora capito davvero cosa sia e che sta facendo puntare le Big del Tech su marchi capaci di coagulare attorno a sé delle community. E Nightingale lo sarebbe.

“Il talentuoso team di Inflexion Games ha una comprovata esperienza nello sviluppo di universi coinvolgenti che combinano azione avvincente con un gameplay eccezionale. La reazione iniziale a Nightingale è stata incredibilmente positiva e saremo felici di aiutare Inflexion a concretizzare la loro visione per questo titolo e per i titoli futuri” ha dichiarato difatti Pete Smith, VP of Partnerships per Tencent Games Global.

UBISOFT IN VENDITA?

Per una software house acquistata, un’altra, assai più grande e importante, specialmente qui in Europa, potrebbe presto essere in vendita. Parliamo della francesissima (anche se ormai ha studi in ogni parte del mondo, anche a Milano) Ubisoft, che al mondo dei videogames ha dato IP come Prince of Persia, Rayman, Assassin’s Creed, Far Cry, Rainbow Six e Just Dance.

Durante una riunione con gli investitori, Yves Guillemot, CEO della compagnia, ha affermato che Ubisoft rimarrà indipendente, ma che valuterà eventuali offerte d’acquisto. Guillemot, infatti, ha detto: “Abbiamo sempre preso le nostre decisioni tenendo presente le parti interessate composte dai nostri giocatori, impiegati e azionisti. Quindi Ubisoft può rimanere indipendente. Abbiamo i talenti, le infrastrutture e la disponibilità economica, oltre che un portfolio di potenti IP“.

LE PAROLE DEL CEO

Tuttavia, ha poi aggiunto: “Se ci fosse un’offerta per comprarci, i nostri responsabili la prenderebbero in considerazione tenendo presente le nostri parti interessate“. Gli investitori avrebbero chiesto del perché non fosse ancora stata fatta un’offerta per comprare Ubisoft, alché Frédérick Duguet, CFO della compagnia, ha risposto: “Non speculeremo sul perché non sia stata ancora fatta un’offerta“, con Guillemot che ha puntualizzato: “Se fosse stata fatta un’offerta“.

E questo è il passaggio interessante, perché negli anni le offerte non sarebbero mancate: nel 2018 la software house francese ha lottato strenuamente per non entrare nella connazionale Vivendi, di proprietà di Vincent Bollorè, mentre poco prima che scoppiasse la pandemia pareva che Ubisoft fosse destinata a essere acquistata proprio da Tencent. L’ultimo grande titolo firmato dalla software house, Assassin’s Creed Valhalla, ha portato nelle casse della società qualcosa come 1 miliardo di dollari: se Ubisoft venisse acquistata, prepariamoci a una operazione in grado di scuotere il mercato come quella di Activision.

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