Per vincere la guerra dello streaming è meglio unire le forze.
È quanto devono aver pensato Walt Disney Co. e Warner Bros. Discovery proponendo l’offerta di un nuovo pacchetto di streaming congiunto così di avere più peso per competere con Netflix e Prime Video di Amazon.
Ieri i due colossi dell’entertainment statunitensi hanno annunciato il lancio di un nuovo pacchetto di streaming che consentirà agli abbonati di accedere alle piattaforme Disney Plus e Hulu (di proprietà Disney) e Max (di Warner Bros Discovery) in un unico accordo. Il pacchetto sarà disponibile negli Stati Uniti a partire da questa estate e potrà essere acquistato tramite uno qualsiasi dei siti Web delle tre piattaforme di streaming.
La novità arriva in un momento delicato per la Casa di Topolino e la sua avventura nel mercato dello streaming con il servizio Disney Plus (avviato nel 2019 e in Italia nel 2020).
Le azioni della Disney sono crollate ai minimi da oltre un anno e mezzo dopo che la società ha rivelato i risultati trimestrali. Per la prima volta in assoluto Disney Plus ha realizzato un profitto, anche se la divisione complessiva di streaming ha perso denaro. Tuttavia a far crollare il titolo a Wall Street ci ha pensato la comunicazione di una tiepida prospettiva di crescita degli abbonamenti allo streaming nel trimestre in corso.
“Siamo soddisfatti dei progressi che stiamo facendo nello streaming, anche se il percorso per la redditività a lungo termine non è lineare”, ha detto in una call con gli investitori il direttore finanziario Hugh Johnston.
Tutti i dettagli.
L’ANNUNCIO DI DISNEY E WARNER BROS. DISCOVERY
Walt Disney Co. e Warner Bros. Discovery hanno definito l’offerta congiunta come “la prima nel suo genere”.
Per ora si sa soltanto che il servizio sarà lanciato questa estate, ma sul costo nulla. Si tratterà di un servizio con due opzioni disponibili – una con pubblicità e una senza – in cui Disney fungerà da distributore e pagherà la corrispondente percentuale dei compensi a Warner Bros Discovery.
Di sicuro l’offerta bundle sarà economicamente vantaggiosa rispetto alla somma dei singoli servizi. In un comunicato stampa, le due società affermano che condivideranno “ulteriori dettagli” su questo nuovo pacchetto “nei prossimi mesi”.
I MARCHI COINVOLTI
Una volta raggruppati i servizi di streaming insieme, gli utenti saranno in grado di accedere ai contenuti di una serie di marchi tra cui “ABC, CNN, DC, Discovery, Disney, Food Network, FX, HBO, HGTV, Hulu, Marvel, Pixar, Searchlight e Warner Bros” si legge nella nota.
“Questa nuova incredibile partnership mette gli abbonati al primo posto, dando loro accesso a film di successo, originali e a tre enormi librerie con i migliori marchi e intrattenimento in streaming oggi”, ha commentato Joe Earley, presidente della divisione direct to consumer di Disney Entertainment.
I NUMERI DEGLI ABBONATI
Ciò arriva sulla scia dell’integrazione di Hulu da parte della Disney nel suo servizio Disney+, che ha lo scopo di contribuire ad aumentare il coinvolgimento degli spettatori e ridurre l’abbandono su Disney+, che ha 117,6 milioni di abbonati. Nel frattempo, Hulu ha 45,8 milioni di abbonati. Warner Bros. Discovery ha 97,7 milioni di abbonati attraverso le sue piattaforme di streaming, tra cui Max, HBO Max e discovery+, nonché i suoi servizi premium di pay-TV come HBO.
LA GUERRA DELLO STREAMING
L’unione Disney-Warner Bros. Discovery arriva mentre le società di media e intrattenimento continuano a sostenere enormi costi per potenziare i propri servizi di streaming mentre le iscrizioni degli abbonati sono notevolmente rallentate nell’ultimo anno, evidenzia LaTimes. La decisione di offrire diversi servizi – di proprietà di due rivali nel settore dei media – a pagamento sta dando il via a una tendenza prevista di consolidamento nello spazio dello streaming.
COME VA LA CASA DI TOPOLINO
Infine, come detto all’inizio, l’annuncio di un servizio congiunto arriva dopo che il titolo di Walt Disney ha perso oltre il 9% in Borsa dopo la trimestrale.
Il colosso dell’intrattenimento ha registrato un utile per azione adjusted di 1,21 dollari su ricavi di 22,08 miliardi, contro attese per 1,10 dollari su 22,11 miliardi. L’utile operativo è cresciuto nel complesso del 17%, con le app di streaming – Disney+ e Hulu – che sono passate in profitto per la prima volta. Contando anche Espn+, il business dello streaming ha perso 18 milioni nel trimestre, contro i 659 milioni di un anno prima.
I ricavi dallo streaming, escludendo Espn+, sono aumentati del 13% a 5,64 miliardi e l’utile operativo è stato di 47 milioni, dopo i 587 milioni persi un anno prima. La società “ha raggiunto il traguardo mesi prima del previsto grazie al taglio dei costi e alla popolarità dei programmi Hulu, tra cui Shōgun e The Bear” secondo il Financial Times.
Disney ha registrato una perdita di 20 milioni, o 1 centesimo per azione, dopo utili per 1,27 miliardi, o 69 centesimi per azione, di un anno prima. A pesare sui conti è la sezione televisiva, visto il continuo calo del numero di abbonati alla tv via cavo, con il conseguente calo dei ricavi pubblicitari.
“Nello streaming è estremamente raro sentire la parola ‘redditizio’, ma alla fine la Disney ci è riuscita, in un certo senso. Questo è un grande punto di svolta per Disney e per il mercato dello streaming in generale” ha commentato l’analista di Forrester Mike Proulx.