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Disney+ Plus Disney Hulu

Disney+, tutte le novità sugli abbonamenti. E Topolino si pappa Hulu

Disney crede ancora nello streaming e ha annunciato che acquisirà il 33% delle quote di Hulu controllate da Comcast per 8,61 miliardi di dollari. Intanto i nuovi piani tariffari di Disney+ arrivano in Italia

La Casa di Topolino prova il riscatto. Dopo i licenziamenti e il frettoloso cambio al vertice col ritorno al posto di guida del 71enne Bob Iger, che aveva a sua volta riportato a bordo due ex top executive di Disney, un tempo considerati suoi potenziali successori, come Kevin Mayer e Thomas Staggs, il colosso dell’intrattenimento mette a segno una operazione di spicco nel mondo dello streaming. Evidente la volontà di attuare un cambio di passo utile a uscire dal pantano economico in cui sguazza da tempo.

L’AVVICENDAMENTO DI CEO E LA CURA DA CAVALLO

Il punto più critico per il colosso che, oltre al settore televisivo, domina naturalmente quello dei parchi a tema, esattamente un anno fa, a seguito delle dimissioni del precedente Ceo, Bob Chapek, e il brusco richiamo in azienda di Iger, nel tentativo di risollevare le sorti della multinazionale statunitense.

Appena arrivato, Iger aveva delineato per il Gruppo una cura da cavallo, con oltre 7mila licenziamenti e risparmi complessivi di 5,5 miliardi di dollari all’anno. Nel tentativo di ridurre i costi, Disney aveva anche proceduto con la rimozione di numerosi titoli (inclusi molti documentari) dal catalogo di Disney+.

Ma la dieta da sola non basta, servono pure alcune azioni di rilancio, come quella delle ultime ore: una operazione da circa 9 miliardi di dollari.

DISNEY POTENZIA LO STREAMING CON HULU

Disney ha infatti annunciato che acquisirà per 8,61 miliardi di dollari il 33% delle quote di Hulu controllate da Comcast. La Big Tech dell’intrattenimento pagherà la somma alla NBC Universal e l’operazione dovrebbe concludersi nel 2024. Disney controllerà così il 100% di Hulu. Come spiega The Verge, la piattaforma streaming Hulu non ha registrato un incremento degli abbonati nell’ultimo trimestre, ma ha aumentato i prezzi del proprio abbonamento da 14,99 a 17,99 dollari al mese.

L’ULTIMA TRIMESTRALE DELLA CASA DI TOPOLINO

Walt Disney aveva chiuso il terzo trimestre dell’esercizio fiscale, a fine giugno, con ricavi in aumento del 3,8% a 22,3 miliardi di dollari e una perdita di 460 milioni (rispetto a profitti per 1,41 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno) legata anzitutto a oneri straordinari di ristrutturazione per 2,7 miliardi.

Gli utili per azione avevano battuto le attese, pari a 1,03 dollari contro 95 centesimi. Il titolo ha oscillato e poi guadagnato terreno, circa il 2%, nel dopo mercato. In attesa dei risultati più recenti, possiamo ricordare che la trimestrale presentata all’inizio dell’estate aveva posto ancora una volta il faro sulla situazione di Disney+, i cui abbonati erano calati del 7,4%, una flessione di 11,7 milioni, superiore al previsto, a 146,1 milioni dovuta soprattutto al fuggi fuggi registrato in India, dove la società aveva perso i diritti per il cricket. Lo streaming in totale aveva causato ulteriori perdite per il gruppo, pari a 512 milioni.

I NUOVI ABBONAMENTI DI DISNEY+

Con novembre, intanto, sulla scia di Netflix anche Disney+ ha varato, pure in Italia, un nuovo piano tariffario che vedrà diversi scaglioni a seconda che si accetti di visualizzare spot o meno, con i prezzi a partire da 5,99 euro al mese.

Di fatto Disney+ offre ora lo Standard con Pubblicità a 5,99 euro al mese, una qualità video fino a 1080p Full HD, audio: fino a 5.1 e due riproduzioni simultanee, nessuna possibilità di download. L’abbonamento Standard a Disney+ resta a 8,99 euro al mese o 89,90 euro all’anno e continuerà a non contemplare réclame. Anche in questo caso la qualità video è fino a 1080p Full HD, l’audio fino a 5.1, per due riproduzioni simultanee. Download: sì, fino a 10 dispositivi.

Infine, per il Premium occorrerà sborsare 11,90 euro al mese o 119,90 euro all’anno e oltre a non prevedere intermezzi pubblicitari offre fino a 4K UHD e HDR e audio e il Dolby Atmos, garantendo 10 riproduzioni simulanee. Resta ora da chiedersi se, a fronte del nuovo piano, quello di mezzo non subisca variazioni di prezzo nel prossimo futuro, sulla scia di quanto fatto da altri concorrenti.

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