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Telefoni Parlamento Ue

Spiati i telefoni dei funzionari del Comitato di Difesa del Parlamento Ue

Rilevato spyware sui telefoni dei funzionari del comitato di difesa del Parlamento europeo. Tutti i dettagli

Il 21 febbraio l’organo legislativo europeo ha emesso una direttiva urgente che sollecita tutti i membri della sottocommissione per la sicurezza e la difesa (Sede) a far controllare i propri dispositivi dopo aver rilevato indizi di presenza di software di spionaggio sui dispositivi mobili di deputati e personale.

TELEFONI DI DEPUTATI DEL PARLAMENTO UE COMPROMESSI DA SPYWARE

Un’e-mail interna ottenuta da Politico ha rivelato che gli smartphone sia dei membri che del personale della Sede erano stati compromessi da applicazioni spia invasive. Ai deputati appartenenti al sottocomitato è stato consigliato di sottoporre i loro dispositivi mobili a un controllo da parte del dipartimento IT dell’ente, per verificare l’eventuale infiltrazione di tali software.

LO STATO DI ALLERTA

Attualmente, il Parlamento europeo si trova in uno stato di elevata vigilanza contro attacchi informatici e intrusioni esterne, in previsione delle elezioni che si terranno a giugno. Già a dicembre, il quotidiano Politico aveva segnalato che un’analisi interna aveva scoperto che le misure di sicurezza informatica dell’organizzazione “non rispondevano ancora ai criteri standard del settore” e non erano “all’altezza del grado di minaccia” rappresentato da hacker appoggiati da nazioni o da entità di interesse.

RILEVATO UN SOFTWARE DI SPIONAGGIO

Un membro della Sese, la cui identità è stata mantenuta riservata, ha fatto esaminare i propri dispositivi il 20 febbraio, in una verifica di routine, scoprendo tracce di software di spionaggio sul suo telefono. Questo membro ha confidato a Politico di non aver ancora compreso il motivo di tale attacco hacker.

LA POSIZIONE DI BRUXELLES

Delphine Colard, vice portavoce del Parlamento, ha dichiarato che la scoperta di “indizi in due dispositivi” ha motivato l’invio dell’e-mail che sollecita i deputati a controllare i loro smartphone. “Nel contesto geopolitico corrente, e vista la delicatezza dei temi trattati dalla sottocommissione, si pone un’attenzione particolare sui dispositivi di deputati e assistenti”, si legge nella comunicazione.

I CASI PRECEDENTI

Queste ultime scoperte si aggiungono a precedenti casi di deputati europei presi di mira da software spia. Nel 2022, studi hanno evidenziato come i telefoni di esponenti del movimento indipendentista catalano, compresi politici Ue, fossero stati infettati da Pegasus e Candiru, due sistemi di intrusione digitale. Nello stesso anno, il parlamentare europeo Nikos Androulakis è risultato essere tra le personalità greche nel mirino di Predator, un altro tipo di software di spionaggio. Anche la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, ha subito un tentativo di attacco tramite software spia.

Nel 2022, è stata costituita una commissione d’inchiesta ad hoc per esaminare questi incidenti, che ha rivelato come almeno quattro governi dell’Ue avessero fatto uso improprio di strumenti di hacking a fini politici. Il dipartimento IT del Parlamento ha avviato un programma di ispezione dei dispositivi mobili dei parlamentari alla ricerca di software spia nell’aprile dell’anno precedente. Da allora, sono state condotte “centinaia di controlli”, secondo quanto riferito dalla nota.

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