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Coro Cyberint

Cyberint e Coro, cosa fanno le società cyber israeliane puntate da Intesa Sanpaolo

Neva Sgr, il venture capital del gruppo Intesa Sanpaolo dedicato al settore hi-tech, ha investito nelle start-up israeliane Cyberint e Coro. Ecco tutti i dettagli

 

Intesa Sanpaolo punta alla cybersecurity di ultima generazione con Cyberint e Coro, società attive nella protezione dalle minacce informatiche.

Neva Sgr, società del Gruppo Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha finalizzato tramite il proprio Fondo Neva First due investimenti in Cyberint e Coro, società israeliane altamente innovative, entrambe operative nel cruciale settore della Cybersecurity, si legge in una nota del gruppo bancario capeggiato da Carlo Messina.

“Dal 2020, Neva Sgr ha allocato un capitale di circa 110 milioni di euro tramite il proprio Fondo Neva First, che conta una dotazione di 250 milioni di euro. Dopo i recenti investimenti in Israele, ci apprestiamo a concludere nuove operazioni in importanti realtà italiane ed estere operanti nell’intermediazione immobiliare, nell’Agri-tech e nella Life Science”, ha dichiarato Luca Remmert, Presidente di Neva Sgr.

Tutti i dettagli.

COSA FA CYBERINT

Cyberint sviluppa soluzioni di Digital Risk Protection, Threat Intelligence e Attack Surface Monitoring che proteggono le aziende dalle minacce informatiche grazie a un controllo ad ampio spettro sull’esposizione ai rischi esterni.

Fondata nel 2010 da Itay Yanovski e Raz Alon conta oltre 100 dipendenti. È guidata dal ceo Yochai Corem. Ha sede a Petah Tikvah, con uffici a New York, Londra e Parigi.

Lo scorso giugno la società israeliana ha annunciato un round di finanziamento di 40 milioni di dollari guidato da Late-Stage Arm di StageOne Venture, Viola Growth e Neva SGR appunto.

COME AFFRONTA LE MINACCE CYBER

Gli esperti di intelligence di Cyberint hanno sviluppato un prodotto che fornisce informazioni tempestive e mirate da un’ampia gamma di fonti ai team interessati, consentendo una riparazione efficace in tutti i settori. Come ha spiegato il ceo a Geektime, forniscono preallarme a migliaia di tentativi di attacco informatico, supportano così i programmi di sicurezza dei clienti e hanno un impatto reale prima che si possa arrecare danno.

COSA FA CORO

Coro ha realizzato una piattaforma all-in-one basata su un proprio motore di Intelligenza Artificiale che rileva i principali attacchi informatici come malware, ransomware, phishing e bot. La tecnologia è in grado di fornire una mitigazione automatica delle minacce senza interazione umana.

La società ha sede in Israele ma opera negli Stati Uniti, con sede a New York e Chicago. Precedentemente nota come CoroNet, circa tre anni fa si è allontanato dalla protezione dei gadget dei consumatori dalle minacce informatiche sul Wi-Fi pubblico e verso la sua piattaforma di sicurezza informatica per aziende, una mossa che da allora il ceo e co-fondatore Guy Moskowitz ha portato a una crescita del 300% ogni anno, con un totale di circa 4 milioni di utenti in 4.500 aziende ora coperte dalla sua piattaforma, segnala TechCrunch.

Lo scorso aprile la società israeliana ha ultimato un round di finanziamento da 60 milioni di dollari guidato da Balderton Capital, con la partecipazione di Jerusalem Venture Partners.

La società non ha rivelato la sua valutazione, ma secondo TechCrunch è di circa 500 milioni di dollari. Fino ad aprile Coro ha raccolto circa 120 milioni di dollari con altri investitori tra cui Sound Ventures e MizMaa.

A questi si aggiunge Neva Sgr di Intesa Sanpaolo.

FOCUS SU ISRAELE

Intesa Sanpaolo ha focalizzato infatti da molti anni la propria attenzione sull’ecosistema dell’innovazione israeliano. Israele è centrale nello sviluppo della strategia d’investimento di Neva SGR, spiega la società.

Da gennaio 2022, — ricorda la nota di Intesa Sanpaolo — Neva SGR ha investito in Israele oltre 20 milioni di euro in cinque start-up in settori eterogenei: oltre alla Cybersecurity con Cyberint e Coro, l’IT con vFunction (che ha creato la prima e unica soluzione per trasformare automaticamente e rapidamente applicazioni monolitiche in microservizi su larga scala); il Quantum Computing con Classiq (che tramite un proprio algoritmo è in grado di agevolare la scrittura e l’ottimizzare quantum circuits anche molto complessi indipendentemente dal tipo di hardware utilizzato); l’Agri-Foodtech con Seed-X (che ha realizzato una tecnologia basata sull’Intelligenza Artificiale che combina Computer Vision e Deep 2 Learning al fine di migliorare la catena del valore del cibo in termini di sicurezza e sostenibilità, analizzando le proprietà di semenze e grani e introducendo modalità innovative di controllo qualità).

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