La Commissione europea ha autorizzato un sussidio da 1,75 miliardi di euro che la Germania pagherà alla società elettrica Lausitz Energie Kraftwerke (Leag) come forma di compensazione per la dismissione delle sue centrali a carbone entro il 2038.
“La misura”, ha spiegato Bruxelles in un comunicato, “compensa Leag per i costi fissi aggiuntivi derivanti dalla chiusura anticipata degli impianti, compresi i costi sociali per sostenere i dipendenti nel passaggio a un nuovo lavoro, nonché per i mancati profitti”.
L’IMPORTANZA DEL CARBONE PER LA GERMANIA
L’eliminazione graduale (phase-out, in gergo) del carbone entro il 2038 era stata decisa nel 2020 dal governo tedesco per favorire il raggiungimento degli obiettivi climatici: il carbone è infatti il combustibile fossile responsabile delle maggiori emissioni di CO2, e dunque il suo abbandono è utile al contenimento del riscaldamento globale.
Nel 2024 la sola Leag ha fornito 7 gigawatt di potenza dalle sue centrali a lignite, pari a circa il 10 per cento del totale nazionale. La lignite, o brown coal, è una varietà di carbone – l’unica estratta in Germania – dalla bassa efficienza per emissioni e densità energetica rispetto all’antracite, anche detto hard coal o black coal.
Nel 2024 il carbone ha rappresentato il 23,5 per cento del mix elettrico della Germania e quasi il 16 per cento dell’intero mix energetico. L’anno precedente il paese aveva deciso di chiudere le sue ultime centrali nucleari, privandosi di una capacità di generazione elettrica non solo stabile, ma anche a zero emissioni.
GLI AIUTI DI STATO TEDESCHI (NON SOLO A LEAG)
Nel 2021 la Germania notificò alla Commissione l’intenzione di elargire un sussidio da 1,75 miliardi di euro a Leag (per le centrali negli stati di Sassonia e Brandeburgo) e un altro da 2,6 miliardi alla società elettrica Rwe (per gli impianti nella Renania).
Bruxelles, di conseguenza, aprì un’indagine per valutare se i due aiuti pubblici avrebbero causato una distorsione della concorrenza sul mercato unico europeo: il sussidio a Rwe venne approvato nel dicembre 2023, mentre quello a Leag nei giorni scorsi.
IL GIUDIZIO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Relativamente a Leag, la Commissione ha stabilito che l’aiuto di stato è necessario, appropriato e proporzionato. Più nello specifico:
- è necessario perché le centrali elettriche a lignite di Leag sono attualmente redditizie, dunque la società ha bisogno di una compensazione per uscire da questo mercato;
- è appropriato perché altre misure non consentirebbero un phase-out del carbone altrettanto mirato e preciso nei tempi;
- è proporzionato perché “limitato allo stretto necessario” e privo di rischi di sovracompensazione.
LEAG PUNTA SULLE BATTERIE
Leag, intanto, sta investendo nelle energie pulite: di recente ha annunciato un progetto di stoccaggio tramite batterie da 1,6 gigawattora nel sito di una centrale a carbone dismessa.



