Sebbene dal suo arrivo il titolo abbia registrato un aumento di circa il 9%, il miracolo atteso dall’entrata in scena di Brian Niccol poco più di un anno fa non si è ancora visto e per ridare lustro a quella che è stata per tanto tempo il simbolo della caffetteria americana, Starbucks si appresta a chiudere, tra Stati Uniti e Canada, circa l’1% dei suoi negozi – ovvero di diverse centinaia di unità – entro la fine dell’anno fiscale 2025.
Un portavoce della catena ha dichiarato che lo status sindacale dei negozi “non è stato un fattore nel processo decisionale”, ma tra i punti vendita che presto tireranno giù la saracinesca figura anche la storica torrefazione, nonché sede sindacalizzata di punta, di Seattle.
L’ANNUNCIO DI STARBUCKS E IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE
Starbucks ha comunicato che procederà alla chiusura di numerosi negozi a basso rendimento negli Stati Uniti e in Canada. L’iniziativa fa parte di un piano di ristrutturazione più ampio guidato dal Ceo, Brian Niccol, con un investimento previsto di 1 miliardo di dollari destinato a rilanciare le vendite in calo dell’azienda.
L’azienda non ha specificato quanti negozi saranno chiusi né dove. Tuttavia, Niccol ha dichiarato che il numero totale di sedi gestite direttamente calerà dell’1% entro la fine dell’anno fiscale, anche tenendo conto delle nuove aperture.
LA CHIUSURA DEI NEGOZI SINDACALIZZATI
Secondo quanto riportato da Reuters, tra i punti vendita chiusi figura la sede sindacalizzata di punta di Seattle, una grande caffetteria con torrefazione interna, situata nei pressi del quartier generale dell’azienda.
Il sindacato Workers United, che rappresenta oltre 12.000 baristi, ha confermato anche la chiusura di un altro punto vendita sindacalizzato a Chicago, su Ridge Avenue. I lavoratori si trovavano in sciopero il giorno stesso dell’annuncio, nell’ambito di un’azione pianificata prima della comunicazione ufficiale.
Starbucks ha dichiarato che lo status sindacale dei negozi non è stato un fattore nelle decisioni di chiusura. Tuttavia, il sindacato ha criticato duramente le misure, sostenendo in una nota che queste evidenziano la necessità di avere un supporto sindacale per i baristi. Il sindacato ha inoltre annunciato l’intenzione di negoziare per garantire il trasferimento dei lavoratori coinvolti.
LICENZIAMENTI NELL’AREA CORPORATE
Nell’ambito della stessa ristrutturazione, Starbucks ha reso noto che 900 dipendenti aziendali verranno licenziati. La misura rientra in un piano di riduzione dei costi che comprende anche l’eliminazione di molte posizioni aperte e non ancora occupate.
Il costo complessivo stimato per le uscite – tra indennità di licenziamento, rescissioni contrattuali e altre spese operative – ammonta a circa 1 miliardo di dollari. Tutti i dipendenti aziendali sono stati invitati a lavorare da remoto per il resto della settimana, con le comunicazioni formali dei licenziamenti previste per il venerdì successivo all’annuncio.
RINNOVO DEI NEGOZI FINO AL 2026
Secondo Quartz, oltre 1.000 sedi Starbucks in Nord America sono attualmente oggetto di un progetto di ristrutturazione, che proseguirà fino alla fine del 2026. Ogni intervento ha un costo stimato di 150.000 dollari per punto vendita e comprende modifiche come pannelli in legno, illuminazione soffusa e ambienti più accoglienti.
L’obiettivo dichiarato dall’azienda è creare spazi in cui “le persone vogliano ritrovarsi, come in un salotto fuori casa”. I negozi esclusi da questi interventi sono stati identificati come non idonei e verranno chiusi.
STRATEGIA COMMERCIALE E CAMBIAMENTI OPERATIVI
Starbucks, come ricorda Reuters, ha registrato sei trimestri consecutivi di calo nelle vendite nei negozi già aperti. Per contrastare questa tendenza, sono state reintrodotte alcune abitudini pre-pandemiche, come la scrittura a mano dei nomi dei clienti sui bicchieri e i rabbocchi gratuiti per alcune consumazioni servite in loco, prima riservati esclusivamente ai membri del programma fedeltà.
L’azienda ha inoltre riportato in negozio le postazioni con latte e zucchero, che permettono ai clienti di personalizzare le bevande in autonomia, riducendo i tempi di preparazione e alleggerendo il carico di lavoro per i baristi.
DATI OCCUPAZIONALI E REAZIONI DEGLI INVESTITORI
Al 29 settembre 2024, scrive l’agenzia di stampa, Starbucks impiegava circa 10.000 persone in ruoli aziendali non legati ai negozi. Nel corso del 2024, l’azienda aveva già annunciato l’eliminazione di 1.100 ruoli aziendali. Ad agosto ha inoltre comunicato un aumento salariale del 2% per tutti i dipendenti con contratto a tempo indeterminato in Nord America.
Le misure, secondo l’analista Andrew Charles di TD Cowen, rientrano in un piano di “bilancio a base zero” annunciato in precedenza.