Skip to content

nato

Perché il vertice Nato ha deluso Putin e fatto gioire Zelensky

Rilevante passaggio nel documento finale del vertice Nato sull'Ucraina. Il corsivo di Damato.

Storico nell’accezione comune per il riarmo che deriverà anche dal livello del 5 per cento delle spese militari cui i paesi membri si sono impegnati ad arrivare in dieci anni, il vertice della Nato all’Aja è stato decisivo nell’immediato per il paragrafo dedicato nel documento finale all’Ucraina. “La cui sicurezza – vi si legge – contribuisce alla nostra”. “A tal fine – continua il testo concordato – includiamo i contributi diretti alla difesa dell’Ucraina e alla sua industria della difesa nel calcolo delle spese per la difesa per gli alleati”.

Putin non avrà gradito a Mosca, dove da più di tre anni ordina azioni di guerra contro il paese limitrofo riuscendo a sfibrare anche Trump. Che pur di invogliarlo a farla finita gli aveva disinvoltamente concesso di considerarsi l’aggredito anziché l’aggressore.

I 50 minuti dell’incontro che lo stesso Trump ha avuto al vertice Nato con l’ospite Zelensky e il riconoscimento fatto alla sua “battaglia coraggiosa”, offuscata invece nel famoso incontro alla Casa Bianca dove poco mancò che i due venissero anche alle mani, completano il quadro del Consiglio Atlantico sul versante ucraino. Che è tornato ad emergere nella sua drammaticità dopo i “dodici giorni” di prevalenza della guerra di Israele all’Iran, alla quale Trump ha voluto associarsi bombardando nella profondità che gli israeliani non potevano raggiungere per colpire gli impianti nucleari.

Ora c’è Gaza, naturalmente, cui provvedere, come ha chiesto anche l’Italia, considerando le condizioni di maggiore sicurezza in cui può sentirsi Israele. Ma soprattutto c’è l’Ucraina, da mettere ora anch’essa in sicurezza, su un fronte peraltro che investe direttamente l’Europa.

Torna su