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Trump e TikTok ballano ancora assieme, ma la partita degli Usa si complica

Non c’è due senza tre: TikTok resta in bilico negli Usa. Il social cinese amato da milioni di ragazzini non sembra poi quella “minaccia” tanto temibile all’integrità degli Usa da risolvere con urgenza come pure avrebbe richiesto la “Protecting Americans From Foreign Adversary Controlled Applications Act”, legge approvata in fretta e furia dall’amministrazione Biden in scadenza sul finire dello scorso anno, visto che di 75 giorni in 75 giorni siamo ormai al terzo tempo (per il presidente americano Donald Trump l’ultima volta il tavolo sarebbe saltato per colpa di Pechino).

TRUMP SPERAVA IN TRATTATIVE RAPIDE

Tutto tempo extra che di fatto consente al social cinese di restare, provvisoriamente ma alle medesime condizioni di sempre (continuando a fare incetta di sponsor e Adv), negli Stati Uniti. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal la partita sembra essersi fatta di colpo più intricata e ormai anche Trump, inizialmente convinto di riuscire a piegare con trattative veloci ByteDance (che ha in mano chiavi e algoritmi della piattaforma) a cedere la propria creatura dei miracoli a controparti statunitensi – o che già fanno affari con gli Usa – si è dovuto ricredere.

LE TENSIONI USA – CINA NON AIUTANO IL BALLO SU TIKTOK

Anche perché la partita è stata ampiamente pasticciata proprio dai numerosi interventi commerciali dell’attuale inquilino della Casa Bianca, che coi suoi dazi non sembra aver affatto ammorbidito Pechino, che nelle ultime settimane ha risposto con forza spostando la prova muscolare sul campo delle terre rare.

IL PESO DEI DISSIDI TRA TRUMP E MUSK

Inoltre, proprio nelle ultime ore, è venuto meno uno dei possibili acquirenti di cui tanto si era vociferato nei mesi scorsi: Elon Musk. In un primo momento pareva che l’uomo più ricco del mondo fosse sul punto di sborsare tra i 20 e i 40 miliardi per acquistare TikTok ma adesso che tra il patron di Tesla, X e SpaceX (giusto per ricordare le prime aziende del suo sterminato portafogli) e Trump per usare un eufemismo non corre più buon sangue, appare evidente che la Casa Bianca sponsorizzerà altri possibili acquirenti.

TANTI SPASIMANTI, POCHE PROPOSTE CONCRETE?

Si era parlato di un possibile interessamento anche da parte dell’influencer Jimmy Donaldson meglio noto come MrBeast, dell’investitore televisivo Kevin O’Leary, di Jesse Tinsley di Employer.com e del magnate Frank McCourt. L’ipotesi più credibile resta invece quella del consorzio guidato da Oracle e Blackstone ma al momento non si hanno notizie che confermino la veridicità di simili voci di corridoio.

Anzi, secondo quanto riportano i media statunitensi le trattative si sarebbero incagliate proprio a livello politico. Chiara la volontà di Pechino di utilizzare TikTok come arma negoziale nella partita dei dazi Usa: senza un accordo su quel tavolo, dunque, difficilmente si sbloccherà una possibile vendita del social network asiatico. D’altra parte i continui rinvii di Trump erodono credibilità a ogni nuova minaccia di voler espellere la piattaforma dal mercato statunitense.

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