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Generali-Natixis, il risparmio è un tema di sicurezza nazionale?

La securizzazione del risparmio apre incognite circa la più delicata operazione del 2025: la joint venture Generali-Natixis. L'analisi dell'avvocato Luca Picotti tratta dal suo profilo LinkedIn.

Il risparmio è diventato un tema di sicurezza nazionale? Trattasi di una domanda che solo una decina di anni fa avrebbe lasciato perplessi i più. Lo spirito dei tempi la rende invece piuttosto attuale, sebbene problematica.

In particolare, la questione rileva in termini di potenziali discrasie tra il concetto di sicurezza nazionale, che è, per l’appunto, “nazionale”, e la cornice europea, con le ambizioni di integrazione mai sopite ma anzi proprio di recente rilanciate (v. rapporto Draghi).

Ricordiamo che la sicurezza nazionale è competenza esclusiva degli Stati membri (art. 4 TUE). Farci rientrare il risparmio significa suggerire che la nazionalità del risparmio – italiano o francese o tedesco – sia rilevante, così come la destinazione del suo investimento – in Italia, in Francia o Germania.

In sostanza, così facendo si apre a misure restrittive volte a giustificare, in nome della sicurezza nazionale, prescrizioni o divieti o vincoli alla gestione del risparmio con particolare riferimento alla priorità nazionale.

Il che può cozzare con l’ordinamento europeo, da un lato, perché trattasi in parte di materia rientrante nella vigilanza unica della Bce, dall’altro perché le istituzioni europee richiedono minacce reali e sufficientemente gravi per derogare alle libertà dei Trattati, censurando definizioni unilaterali della sicurezza nazionale da parte degli Stati e invocando in generale una interpretazione restrittiva della sicurezza nazionale (v. caso VIG; caso Xella).

Ma soprattutto, la securizzazione del risparmio apre a ulteriori incognite circa la più delicata – come la si è più volte definita in questa sede – operazione del 2025: la joint venture Generali-Natixis sul risparmio.

Come si concilierà tale iniziativa con la sempre maggiore attenzione politica (sicurezza nazionale) sul risparmio italiano? Allo stesso tempo, l’integrazione europea non dovrebbe a rigor di logica passare proprio per queste iniziative di joint venture, consorzi e alleanze?

Il tutto ritorna a quel dettaglio tanto banale quanto spinoso: si dice che il risparmio è un tema di sicurezza nazionale, non sicurezza europea. Da qui passano tutte le discrasie e contraddizioni mai risolte.

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