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Cassa depositi e prestiti, che cosa si dicevano Luca Parnasi e Luca Lanzalone sulle nomine

Nelle 288 pagine dell’ordinanza “di applicazione di misure cautelari personali” per l’imprenditore Luca Parnasi, l’avvocato Luca Lanzalone vicinissimo al Movimento 5 Stelle (“portato da Grillo a Roma”, lo definisce Parnasi più volte secondo l’ordinanza) e altri sul nuovo stadio della Roma, si menzionano tra l’altro in poche righe le nomine in ballo ai vertici della Cassa depositi e prestiti che devono definirsi questa settimana.

In un colloquio sintetizzato e riportato nell’ordinanza, Parnasi e Lanzalone parlano anche della Cdp, controllata dal ministero dell’Economia e partecipata dalle fondazioni. Nomine in cui, ovviamente, avranno un ruolo anche e soprattutto Movimento 5 Stelle e Lega.

Si legge nell’ordinanza (testuale, refusi compresi): “Luca Parnasi con Luca Lanzalone parlano di Cassa depositi e prestiti. Lanzalone dice che l’A.d. è removibile il D.g. invece no quindi una volta che viene incaricato o ti licenziano o ci stai a vita. Lanzalone spiega che se fai il D.G. dandogli un pacchetto completo, al limite trovando qualcuno in Consiglio che ti fa da controparte per portare l’istanza del D.g. in Consiglio”.

A chi si riferisce Lanzalone? A se stesso, visto che si è scritto negli scorsi giorni di sue mire per il vertice di Cdp? O si riferisce ad altri quando delinea i poteri del direttore generale della Cassa depositi e prestiti? Dall’ordinanza, non si evince.

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