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Robert Giovanni Nisticò, chi è il nuovo presidente dell’Aifa

Vicino a Forza Italia per questioni familiari e al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per motivazioni accademiche, Robert Giovanni Nisticò è stato nominato nuovo presidente dell'Aifa (riformata), un posto che si vocifera essere stato rifiutato da parecchi anche per lo stipendio... Tutti i dettagli

 

A guidare per i prossimi 5 anni l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sarà Robert Giovanni Nisticò. A un mese e mezzo dalle dimissioni a sorpresa del virologo Giorgio Palù, le conferenze delle Regioni, Stato-Regioni e Unificata hanno dato parere favorevole alla proposta del ministro della Salute, Orazio Schillaci.

La nomina si inserisce in un contesto rinnovato dopo che a fine novembre 2023 il governo ha dato avvio alla riforma dell’Agenzia che, avendo abolito la figura del direttore generale, mette tutti i poteri nelle mani del presidente.

CHI È IL NUOVO PRESIDENTE DELL’AIFA

Classe 1974, nato a Londra ma cresciuto in Italia, Robert Giovanni Nisticò è figlio del farmacologo Giuseppe detto Pino, già sottosegretario alla Salute nel primo governo Berlusconi, presidente della regione Calabria dal 1995 al 1998 ed europarlamentare.

Si è laureato in Medicina e Chirurgia all’università Cattolica di Roma con specializzazione in Psichiatria e Psicologia clinica conseguita nello stesso ateneo.

“Nisticò – scrive Milano Finanza – è considerato per questioni familiari vicino a Forza Italia e per motivazioni accademiche vicino al ministro Schillaci, ex rettore dell’ateneo di Tor Vergata dal quale anch’egli proviene”. Per la nomina non è mancato, tuttavia, l’appoggio della Lega attraverso la benedizione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e della Conferenza delle Regioni guidata dal presidente della regione Friuli-Venezia-Giulia Massimiliano Fedriga.

LA CARRIERA ACCADEMICA

Nisticò è stato prima ricercatore e poi presso professore associato di Farmacologia presso la Facoltà di Farmacia dell’Università della Calabria. È stato professore straordinario alla Facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università di Roma La Sapienza e dal 2015 è professore associato di Farmacologia presso il dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata, dove insegna Farmacologia generale e tossicologia, neuropsicofarmacologia.

All’Università di Roma Tor Vergata è anche presidente del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia.

Dal suo cv si evince che è autore o coautore di oltre 129 pubblicazioni in extenso (fonte PubMed) su riviste internazionali indicizzate, 10 capitoli di libri e oltre 150 abstract di comunicazioni a congressi nazionali e internazionali.

Dal 2015 è principal investigator all’Ebri – European Brain Research Institute della Fondazione Rita-Levi Montalcini, nel Laboratorio di Neurofarmacologia.

GLI INCARICHI ISTITUZIONALI

Alla carriera accademica Nisticò ha affiancato quella istituzionale. Da gennaio 2015 è esperto di Affari regolatori presso l’Agenzia dei medicinali di Malta, dove si occupa della valutazione scientifica e regolatoria nell’ambito delle procedure centralizzate e decentralizzate.

Fra gli altri incarichi internazionali, quelli di Alternate Delegate presso l’Iniziativa europea dei medicinali innovativi (Imi), da ottobre 2015, e di membro del Comitato per i medicinali orfani (Comp) dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), da settembre 2016.

QUANTO GUADAGNERÀ

A quanto riferisce Milano Finanza l’incarico di presidente dell’Aifa, sebbene prestigioso, è stato “rifiutato da diversi potenziali candidati per una serie di ragioni”. Tra queste, “uno stipendio (120 mila euro lordi all’anno) non commisurato alle responsabilità del ruolo e soprattutto inferiore di quasi la metà a quello dei collaboratori più stretti, il direttore amministrativo e quello tecnico-scientifico”.

“Anomalia – aggiunge l’articolo – che si provvederà a emendare nelle prossime settimane tramite un decreto ad hoc, con cui i ministeri della Salute e dell’Economia stabiliranno il nuovo compenso del presidente, che potrebbe salire fino a 190 mila euro”.

COSA LO ATTENDE

Nisticò presiederà il Cda a cinque composto da Francesco Fera (che è stato facente funzioni dopo le dimissioni di Palù), Emanuele Monti in rappresentanza del Mef, e Vito Montanaro e Angelo Gratarola in rappresentanza delle regioni. Il neopresidente, precisa MF, dovrà “contribuire alla gestione di una spesa farmaceutica che nei primi nove mesi del 2023 ha toccato nel complesso i 16,4 miliardi di euro, in aumento del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

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